Una giornata di più ampio derisking sui principali mercati – a partire da quelli azionari USA – condiziona anche l’andamento delle criptovalute, che segue però ormai direttrici leggermente diverse anche all’interno della stessa piazza. Se è vero che tutto è generalmente in rosso, è altrettanto vero che si vedono percentuali di perdita in doppia cifra – e decisamente più preoccupanti – principalmente tra le crypto che più si erano mostrate pimpanti nelle ultime settimane.
Brutta la performance di Plasma, ma anche quella di Aster, SPX9000, Story IP, Pump/Fun. Nello sconforto per le perdite di qualcuno, possiamo però trasformare questa occasione per una fase di studio che ci aiuterà enormemente anche per l’eventuale modifica del portafoglio.
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Quando ci sono perdite così importanti sui mercati è difficile guardare con ottimismo al futuro. La verità è che però il buon investitore proprio in questi momenti raccoglie la calma, conta gli errori e le perdite e cerca di comportarsi diversamente in futuro. Cosa emerge di questa giornata di trading non esattamente soddisfacente per chi era long.
- Male le borse USA
Sarà il prolungamento dello shutdown, saranno le parole hawkish di Jerome Powell ieri, sarà ancora un momento di incertezza dovuto anche a trimestrali incomprensibili in alcuni casi. Sta di fatto che i mercati stanno vivendo un momento di apatia condita dal desiderio di incassare qualche gain.
- Borse però con andamento migliore del settore crypto, anche top
Le borse già ieri si erano comportate in modo molto migliore rispetto a quanto avevano fatto i mercati crypto, addirittura in senso contrario, come ha descritto qui in modo eccellente Alex Lavarello. Rimane dunque oggi oltre che una debolezza dei mercati in generale, anche una debolezza aggiuntiva del mercato crypto.
- Guardare gli andamenti: i comparti contano sempre meno
È ormai un grande classico vedere certe crypto muoversi all’unisono, e durante le discese avere livelli di perdite simili, pur appartenendo allo stesso settore.
LOWER TIER: è da diverse sessioni che ottengono rendimenti simili anche per portata crypto come $XPL di Plasma, ma anche $ASTER, insieme a $PI, Kaspa $KAS, $ENA e tutto il corredo di meme token. Sono segnali importanti: probabilmente essere esposti verso più di uno di questi asset comporta dei rischi eccessivi.
TIER TOP: Il top tier del mondo crypto contiene le perdite. Bitcoin è il migliore e si conferma porto sicuro nel mare in tempesta, fanno meno male della media $ETH, $SOL, $TRX, ma anche $BNB. Doge, pur trovandosi al top della classifica della capitalizzazione, continua a comportarsi in queste fasi come una meme pura.
I mercati ancora poco solidi dopo il 10 ottobre
La maggiore – e spesso esagerata – reazione del mercato crypto (per tanti asset si può parlare di crollo) testimonia che le ferite che sono state inferte al comparto durante il crash del 10 ottobre non sono state ancora sanate.
Qualcuno – soprattutto tra i market maker – sembrerebbe aver appreso che su certi asset crypto erano di fatto gli unici a postare ordini. E, almeno a guardare i numeri (non ci sono dichiarazioni ufficiali a riguardo) sembrano in pochi a voler continuare questo gioco.
L’idea che ci stiamo facendo – e per la quale però serviranno conferme ulteriori – è che il mercato sarà profondamente rivoluzionato e diviso almeno in due. Da un lato le crypto che vengono scambiate (sia direttamente sia via futures o ETF) a livello istituzionale, da un lato tutto il resto. Che è troppo rischioso per far parte di certi portafogli, quelli che poi sono in realtà quelli importanti e che attirano anche un’infrastruttura di mercato solida.
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