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Quello che stiamo vivendo non è un ciclo di mercato semplice, a causa una moltitudine di fattori esogeni che rendono difficile la lettura del comparto altcoin e che contribuiscono a creare turbolenze inaspettate sugli asset crypto più fragili. Tuttavia anche stavolta, nel consueto arco temporale di quattro anni che scandisce i ritmi di orsi e tori, abbiamo avuto il classico pump delle privacy coin e di qualche altra moneta con…scarsi fondamentali.
Un movimento in linea con una tradizionale rotazione dei capitali nel mondo crypto, che purtroppo si ferma solo localmente su pochi casi isolati, e non su tutte le monete alternative a Bitcoin. Le privacy coin si godono il loro momento di gloria, grazie anche ad una narrativa che vede spingere sempre di più le soluzioni blockchain più attente a temi come riservatezza dei dati ed anonimato, ma bisogna iniziare a prestare attenzione. A cosa? A qualche grafico decisamente troppo verticale e al rischio di rimanere intrappolati su livelli con un R/R sfavorevole.
Privacy coin: l’unico settore in positivo nell’ultimo mese
Secondo i dati di Artemis Terminal, le quotazioni del settore privacy coin sono in crescita del +74% nell’ultimo mese, mentre contestualmente tutto il resto del mercato affronta un rosso più o meno profondo, a seconda dei casi. Anche con un Bitcoin che guadagna dominance sulle alt, e con una performance negativa in doppia cifra, qualche moneta riesce a distinguersi.
È il caso di $ZEC, $XMR e $DASH, le top 3 della nicchia privacy, che stanno viaggiando a ritmi molto elevati nonostante il clima incerto. Andando in ordine, il mese di ottobre si è chiuso rispettivamente con apprezzamenti del +141%,+5% e +138%. Monero, che gode del guadagno minore nel trio, arriva comunque da una situazione particolare, che l’ha vista crescere meglio delle altre nel Q2.
Altre privacy coin da tenere sotto controllo
In realtà il settore delle privacy coin non si ferma a queste tre, ma comprende molte altre monete meno conosciute. La maggior parte di esse però non rispecchia l’entusiasmo e la fomo che ha caratterizzato le top performer del mese. Come possiamo vedere dal grafico di Coingecko, in poche sono in forte attivo mentre la maggioranza registra movimenti molto negativi, anche più drastici degli altri settori.
Complessivamente questa nicchia vale $23,5 miliardi, in calo del -3,5% nelle ultime 24 ore. Tra le tante che non abbiamo ancora citato, meritano di essere attenzionate le seguenti:
–Litecoin $LTC: non esattamente una privacy coin, anche se con qualche piccola funzionalità inerente. È una delle blue chip che ancora non è partita in questo ciclo
–Railgun $RAIL: progetto in più occasioni shillato da Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum. Prezzi comunque già in forte crescita nelle ultime sessioni
–Decred $DCR: una delle poche a registrare performance positive nell’ultima settimana, potrebbe esserci un follow-up della domanda.
-Mina $MINA: per gli stessi motivi di Decred.
Il pump delle vecchie glorie
Per i veterani del mondo crypto, non sarà di certo una sorpresa che le privacy coin siano emerse così dal nulla. Tendenzialmente ad ogni bull market c’è sempre una piccola finestra in cui le vecchie glorie crescono rapidamente di valore, dopo lunghi mesi, se non anni, di ribasso senza freni.
Certamente lo storico non è dei più estesi, già nel 2021, e a questo giro nel 2025, abbiamo visto tornare in cattedra alcune delle protagoniste della bull run del 2017. Si tratta di una tradizione tipica di una fase in cui i capitali si muovono da Bitcoin verso Ethereum e le altcoin, seppure questa volta in maniera meno marcata delle annate precedenti.
Un segnale che, per quanto possa sembrare strano, potrebbe a breve favorire anche altre alt, passando da quelle più forti a quelle meno capitalizzate.
Cresce anche qualche shitcoin… ma attenzione
Partecipa al pump anche qualche moneta priva di fondamentali ed adozione (shitcoin) che sembra aver intercettato la scia speculativa del momento, complice forse qualche manipolazione. Parliamo ad esempio di $ASTER, token dell’omonimo DEX decentralizzato, che ieri è esplosa del +20% grazie alle parole di CZ, fondatore di Binance, per però poi perdere quasi tutto il terreno nella mattinata odierna.
C’è poi $JELLYJELLY, altra protagonista della Crime Season che oggi è in rialzo del +68%, dopo una serie di montagne russe difficili da decifrare. Per chi sa fare scalping, è una moneta da tenere sotto controllo. Per chi è inesperto meglio lasciar perdere perchè ci si potrebbe fare molto male.
Performance positive anche per $ICP, $OG e $TRUMP, che si godono il momento dopo aver sanguinato per molto tempo sui grafici. In generale tutte queste che abbiamo citato sono coin su cui andrebbe prestata la massima attenzione, vista l’alta probabilità di un ritorno ad una prolungata fase bear.
Non fatevi ingannare dai piccoli movimenti
Ora più che mai diventa fondamentale non lasciarsi attirare troppo da certi movimenti, se non in un’ottica speculativa di breve termine. Come dicevamo all’inizio, non ha molto senso innamorarsi di una privacy coin o di qualche altra shitcoin che sta pompando in questo momento, proprio mentre i prezzi sono ai massimi o comunque reduci da una forte salita.
Il rapporto risk/reward nella maggioranza dei casi non è favorevole, e potreste finire come exit liquidity per chi quei pump li ha governati e si trova in attesa di realizzare enormi profitti. Non vuol dire che non ci possa essere ancora spazio per una cavalcata al rialzo, ma il rischio di rimanere bloccati con un acquisto sui massimi è alto. Fate le vostre considerazioni di conseguenza.
Ci permettiamo di ricordarvi ancora una volta, che magari per dare più stabilità al vostro portafoglio, oltre a giocare con le crypto e con le altcoin, sarebbe opportuno integrare qualche strumento a rischio più contenuto. Ne vale specialmente la vostra salute mentale.
Definity non dà il gettone per raccontare storiella quindi è ovvio che ICP con un +100% non viene menzionato in questo articolo nonistante sia token con tecnologia inarrestabile a prova di manomissione il più sicuro sul pianeta 🤣🤣 ma c’è qualcuno ancora che vi prende sul serio?
Con tutto il rispetto Sergio: innanzitutto ICP è nominato all’interno dell’articolo, quindi faccia più attenzione prima di fare accuse “ad cazzum”, perdoni il francesismo. Detto ciò a nessuno interessa di questo progetto, se non a lei. Il token ICP perde il 98,78% (faccia lei i conti) dai massimi storici. Sinceramente parlando, non lo comprerei nemmeno con i soldi del Monopoly.
Sicuramente è uno delle cerchia che è venuto qui nel vano tentativo di farsi pubblicità. Ma come sempre non fanno altro che fare figure di merd* perché su criptovaluta.it trovano risposte senza risatine di convenienza.