Ancora un acquisto modesto, per chi vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto, da parte di Strategy, la società guidata da Michael Saylor e che esiste ormai soltanto in funzione dell’accumulo di Bitcoin. “Solo” 487 Bitcoin aggiunti alla cassa, con una spesa di 49,9 milioni di dollari. Spiccioli rispetto agli acquisti di qualche settimana fa e segnale inequivocabile di una certa difficoltà nel raccogliere capitale almeno negli Stati Uniti.
Chi vorrà invece vedere il bicchiere mezzo pieno punterà ad altro: il grosso dei capitali raccolti arriva infatti dalle diverse azioni speciali del gruppo – che non diluiscono gli azionisti ordinari e che riportano un po’ di buonumore. Vediamo insieme cosa c’è da sapere riguardo questo ultimo acquisto del gruppo guidato da Saylor.
Saylor: cambio di rotta?
Dipende dai punti di vista: in realtà le azioni speciali del gruppo – prodotti finanziari complessi e destinati agli investitori professionali – sembrerebbero avere un po’ più di trazione, almeno rispetto al recente passato.
| Titolo | Raccolta |
|---|---|
| $STRF | 18,3 milioni di dollari |
| $STRC | 26,6 milioni di dollari |
| $STRK | 4,5 milioni di dollari |
| $STRD | 1 milione di dollari |
Nessuna emissione dunque di azioni ordinarie, che proprio durante le scorse settimane erano state utilizzate per il pagamento delle cedole/dividendi di alcune delle azioni speciali.
- Attesa per il risultato in Europa
Ci sarà anche da attendere il risultato dell’emissione in Europa di titoli simili, che sono stati progettati proprio allo scopo di raccogliere capitali presso mercati che per il momento non hanno avuto occasione di partecipare allo sforzo di Saylor per raccogliere più capitali, da destinare all’acquisto di Bitcoin.
- Buono il prezzo
Una volta tanto non sembra che l’ingresso sia stato “intempestivo”. Strategy ha infatti acquistato a un prezzo medio di 102.557$, decisamente più basso del prezzo al quale viene scambiato Bitcoin in questo momento. Non si tratta comunque di un obiettivo che Saylor ha mai cercato di raggiungere. La formula rimane quella della raccolta di capitale e dell’acquisto nel più breve tempo possibile di Bitcoin a mercato. Una formula che in tanti contestano ma che è semplice ed evita errori.
Un momento particolare per le DAT
Tutto questo mentre con le DAT sembra si sia arrivati al momento “spartiacque”. Da un lato infatti abbiamo le più solide che, pur rallentando, sembrerebbero avere dei piani di lungo periodo potenzialmente sostenibili, dall’altro invece abbiamo le meno organizzate che cominciano ad avvertire la fatica di un mercato di capitali che non è ancora in modalità completamente risk on.
Sarà uno dei comparti più interessanti da seguire, tenendo anche conto dell’interesse di SEC e FINRA per certe operazioni (che non riguardano Strategy, ma piuttosto alcune società partite con il… turbo e che sono sospettate di aver fatto anche insider trading).
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