L’accordo sulla fine dello shutdown è praticamente portato a casa – non senza un po’ di dramma politico che in genere accompagna defezioni e accordi che a qualcuno sembrano dei tradimenti. È una buona notizia per i mercati, con i principali indici delle borse USA che si avviano a chiudere la giornata in positivo. Bene anche il settore crypto, per quanto poco entusiasmante durante la sessione USA, pagando il fatto di aver approfittato dell’accordo già nella tarda serata di ieri.
Non è però al breve e al brevissimo periodo che si deve guardare: in realtà ad aiutare i mercati sarà una teoria, che mostriamo per la prima volta qui sul nostro giornale, che è la teoria del nothing stop this train – un meme che meme non è. Il treno è quello della spesa pubblica, degli aiutini e delle scelte sconsiderate in termini di casse pubbliche.
Allontanarsi dalla linea gialla
Questo treno è impossibile da fermare. È il treno della spesa pubblica, che non può essere certamente contenuto da norme – come quella sul tetto massimo del debito pubblico USA – periodicamente aggiornate.
Ma partiamo prima del dramma politico che si è consumato all’interno del Partito Democratico USA. Secondo quanto riporta Politico, la maggioranza dei membri del Partito sarebbe livid, paonazzo, per quanto accaduto. Il massimo livello di rabbia che un politico USA si può concedere.
A pesare è la mancanza di accordi soddisfacenti sul welfare sanitario – che però verranno discussi più avanti, senza il pressing esercitato dallo shutdown.
Tornando all questione di vil denaro: il treno non si può fermare. Ed è un bene per un asset come Bitcoin che invece ha la continenza scritta nel codice. Non se ne possono fare di più, anche se il Senato più potente del mondo dovesse votare di sì.
- Debito: impossibile da fermare
Ce l’eravamo già detti in un approfondimento settimanale sul nostro Magazine. La teoria del debasement trade parte dal principio che monetizzare il debito (ovvero ridurne la portata reale svalutando la moneta) è l’unica alternativa disponibile.
È una teoria che – in altri termini – ha dei padri nobili come Greg Mankiw e che però ora nessuno si è preoccupato di smentire.
- Regalie: troppo importanti per i politici
L’altra notizia di queste ore è che Trump invierà dalle casse statali 2.000$ a persona negli Stati Uniti. Lo farà tramite quanto raccolto dai dazi (che poi gli stessi riceventi di quei 2.000$ hanno pagato, ma questo non conta). Una manovra che è l’incarnazione di un populismo puro, cristallino e che indica quale sarà la direzione anche di questa Presidenza.
- Inflazione: a chi importa?
Come terzo elemento di questa pazza epoca che ci troviamo a raccontarvi qui, giorno dopo giorno, c’è la dichiarazione di Stephen Miran, l’uomo di Donald Trump in Federal Reserve.
A dicembre? Tagliamo 50 punti base (0,50%) dice. Non riceverà appoggio, ma è un’anticipazione di cosa vedremo da Fed una volta che sarà nominato il prossimo presidente. Continenza, ancora una volta, che Bitcoin ha nel codice e che la politica invece non può permettersi.
Sul breve, cosa possiamo aspettarci?
Il treno sta prendendo la rincorsa. Qualcuno lo prenderà in faccia – ma abbiamo probabilmente un po’ di tempo per prepararci. Per il resto, converrà attenersi a quanto ha indicato il collega Alex Lavarello nel suo approfondimento video di oggi.
20 minuti che saranno il migliore investimento che potrai fare oggi e nei prossimi giorni. Un aggiornamento puntuale – come tutti quelli di Alex – per capire il momento di breve.
E come prepararci per il lungo periodo?
Facendo quello che fanno i ricchi, da sempre. Meno spesa più asset. Qualche sacrificio in più oggi per godersi qualcosa domani, mentre il valore del denaro che percepiamo come stipendio scenderà sempre di più.
È la teoria sulla quale si basa una delle letture più rialziste su Bitcoin. Ormai è comune anche a Wall Street (te ne ha parlato anche Larry Fink, ricordi?) e non ci sono motivi per non ragionarci un po’ su.
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