Un’altra biotech. Un’altra società quotata senza fatturati e senza patrimonio. Un altro piano per salvarsi trasformandosi in DAT. La storia che raccontiamo questa volta – molto simile ad altre che abbiamo già pubblicato su questa testata – riguarda Propanc Biopharma – società australiana ma quotata al NasdaqCM – che ha raccolto fino a (corsivo per dare importanza, capiremo dopo perché) 100 milioni di dollari per investire… in criptovalute.
E – ça va sans dire – per portare avanti la ricerca e lo sviluppo su un prodotto anticancro che però non può essere ancora commercializzato. Sono quelle aziende pharma che puntano tutto su un prodotto che è eventualmente in attesa di ok – quelle che gli investitori chiamano pre-clinical o fase 1. Ovvero che sta ancora sviluppando il prodotto.
Le DAT non tirano più?
Sembra essersi già esaurito il trend delle DAT – le società quotate in borsa (e fondamentalmente vuote) – che sono oggetto di partecipazione in capitale da parte di altre società di investimento crypto. Il meccanismo – che per qualche tempo era stato un’effettiva macchina dei soldi infiniti – si è però inceppato.

Se prima bastava un comunicato stampa per portare a casa forti aumenti di prezzo, non sembrerebbe essere stato questo il caso di Propanc, che paga forse un comunicato troppo scarno di particolari.
Cosa sappiamo? L’azienda riceverà 1 milione di dollari e potenzialmente (da qui il corsivo sopra su fino a) altri 99 milioni più in avanti. Potranno essere utilizzati sia per comprare crypto, sia per finanziare ricerca e sviluppo del suo farmaco.
Cosa non sappiamo? Non sappiamo eventualmente quali criptovalute verranno acquistate. Sappiamo infatti soltanto che a partecipare al finanziamento è Hexstone, che secondo il comunicato stampa avrebbe già investito in DAT su Bitcoin, Ethereum, Solana, Doge, 0G e Injective.
Meccanismo però appunto inceppato, dato che il titolo ha continuato a perdere valore e si appresta a chiudere la giornata al -10%.
Alta volatilità, progetti incerti, piani già visti
L’azienda, soltanto una settimana fa, aveva annunciato un piano per acquisire altre DAT in sofferenza, ovvero quelle con mNAV negativo. Anche questo sembrerebbe avere a che fare poco con lo scopo principale dell’azienda, che dovrebbe occuparsi, almeno a rigor di logica, di farmaci anti-cancro.
Vediamo in questo una diversificazione strategica che può sbloccare valore per gli azionisti di Propanc. Identificando DAT che scambiano sotto il loro valore intrinseco, puntiamo a sfruttare la nostra piattaforma quotata per costruire un portafoglio di asset digitali diversificato, mentre continuiamo a sviluppare i nostri prodotti oncologici avanzati.
Questo era stato allora il comunicato del CEO James Nathanielsz. Ora i piani sembrerebbero però essere cambiati.
Hexstone ha già partecipato in passato alla trasformazione di Flora Growth Corp. in società DAT, puntando su $SOL e $0G.
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