Come probabilmente ormai tutti sapete, dal prossimo anno c’è la possibilità che le plusvalenze registrate all’interno del mercato crypto verranno tassate con un’aliquota al 33%, 7 punti in più rispetto all’attuale imposizione fiscale. Non è ancora una notizia certa, e ci sono alcuni emendamenti in discussione che potrebbero rimandare o rimodulare l’entrata in vigore.
Tuttavia, già da adesso conviene dare un’occhiata ad alcune ipotetiche scappatoie che possiamo sfruttare legalmente per ottenere rendimenti dal mercato, in particolare nel contesto della DeFi, ma continuando a beneficiare dell’aliquota al 26% sui guadagni.
Infatti, comunque andrà a finire la questione in Parlamento, anche nel caso in cui gli emendamenti non dovessero passare e si andrà per un aggravamento della pressione fiscale in tutto il settore, le plusvalenze generate tramite stablecoin in euro dovrebbero rimanere tassate al 26%, come già previsto dalla bozza della Legge di Bilancio.
Tasse al 26% se scegli di uscire dai tuoi investimenti crypto in EURO
Non vogliamo dilungarci troppo sulla parte più politica e tecnica del dibattito fiscale. Vi lasciamo qui sotto l’ultimo video del nostro caporedattore Gianluca Grossi in cui intervista l’onorevole Marcello Coppo e affronta l’argomento nel dettaglio.
Ricordiamo in questa sede soltanto che, secondo la bozza attuale della Legge di Bilancio, dal prossimo anno tutte le plusvalenze crypto dovrebbero essere tassate al 33%. Come anticipato sopra, qualcosa potrebbe cambiare da qui ai prossimi giorni, ma in ogni caso, l’aliquota dovrebbe rimanere ferma al 26% per chi decide di uscire in euro dai propri investimenti (vendita o yield generati con euro fiat o stablecoin ancorate all’euro=
Ecco perché in questa guida vediamo 3 opportunità concrete per ottenere rendimenti in stablecoin euro, sfruttando strumenti che permettono di generare valore mantenendo l’aliquota al 26%.
1- Rendimenti da stablecoin euro su Aave
Il metodo più semplice e sicuro per generare uno yield in DeFi con stablecoin euro è quello di passare per Aave, che rappresenta la piattaforma di lending più grande e con più capitali tra quelle in circolazione. Su rete Ethereum esiste la pool Euro Coin (EURC), che si basa cioè sulla stablecoin emessa da Circle, simile ad USDC per intenderci, ma con sottostante in euro.
Il rendimento APY previsto per il deposito della moneta è del 2,73%, con una dimensione del mercato pari a $16 milioni. C’è anche la possibilità di prendere in prestito la stablecoin con tasso di interesse al 4,57%, ma parliamo di un’operatività più complessa che richiede l’impiego di un collaterale, con annessi rischi di liquidazione.

Possiamo optare anche per una pool meno liquida, dunque con un rendimenti più instabili, ma apparentemente più remunerativa. Sempre su Aave, su Avalanche ad esempio EURC ha un APY del 12,7%. Curiosità: il borrow è a tasso negativo in questo momento, perché ci sono degli incentivi esterni, dunque tecnicamente venite pagati per prendere in prestito la moneta.

2- I vault del protocollo Morpho
Un’altra opzione valida per ottenere uno yield interamente in stablecoin euro è quella di affidarsi a Morpho, protocollo DeFi che ottimizza i mercati di prestito esistenti, offrendo tassi migliori sia ai lender sia ai borrower. Funziona con dei curators, cioè dei soggetti che si occupano appunto di creare e gestire dei vault, impiegando il capitale fornito dagli utenti per varie strategie con cui produrre reddito e distribuirne una parte agli allocatori.
Abbiamo varie soluzioni disponibili: la più interessante è EURCV Prime, vault che richiede di depositare nella stablecoin EURCV, emessa dalla controllata dalla banca francese Société Générale. Il rendimento previsto (misto in stable e token MORPHO) è al 10,55%.

In generale dobbiamo però essere consapevoli che, rispetto al lending “classico” di Aave, i vault comportano un livello di rischio più elevato. Questo perché il rendimento non proviene automaticamente dai tassi di interesse pagati dai borrower all’interno di un mercato standardizzato, ma dipende dalle scelte del curator, il che implica il rischio di contrarre bad debt.
3- rendite stablecoin in CeFi
L’ultima opportunità per ottenere rendimenti in stablecoin ancorate all’euro, e rimanere nell’ambito dell’aliquota al 26%, è quella offerta da alcune piattaforme CeFi, ossia da piattaforme gestite in modo centralizzato che permettono di rendimento passivo senza particolari complessità tecniche e senza dover utilizzare un wallet non custodial.
Su Nexo ad esempio troviamo due mercati dedicati alle monete euro: EURx e EURC. Nel primo caso parliamo di una valuta interna alla piattaforma, una rappresentazione digitale dell’euro utilizzata esclusivamente all’interno dell’ecosistema Nexo. Non è una stablecoin ma un credito interno 1:1 con l’euro che permette di ottenere un saving rate variabile, fino al 15%.
Nel secondo caso abbiamo invece la più classica EURC di Circle, il cui deposito vale fino al 12%. In entrambi i casi state comunque delegando i vostri asset a Nexo, che vi promette un rendimento dato esternamente. Non è la stessa cosa che operare in DeFi, ma può essere una soluzione per diversificare.

Meno opportunità purtroppo con l’euro
Ci piacerebbe potervi suggerire una gamma più ampia di opzioni per mettere a rendita le vostre stablecoin basate sull’euro, ma la realtà è che questi strumenti, per quanto possano funzionare in maniera speculare alle stablecoin basate sul dollaro, hanno una diffusione molto meno marcata. Oltre il 99% del mercato stablecoin, è attribuibile infatti alle valute ancorate al dollaro USA.
Non possiamo dunque aspettarci particolari opportunità, soprattutto in DeFi dove la maggioranza degli scambi avviene con USDT ed USDC, dunque non esistono grosse soluzioni per fare da liquidity providing.

Sta a voi a questo punto valutare se conviene spostare le proprie attività di farming solo sul versante euro, pur avendo rendimenti minori e meno libertà di movimento, o continuare imperterriti a trovare soluzioni in stablecoin tradizionali basate sul dollaro, ma dovendo poi pagare al Fisco ben 7 punti percentuali in più di plusvalenza.
La coperta è corta cari amici, e sicuramente in futuro dovremmo imparare a saper bilanciare bene le nostre strategie di yield, sia con il profilo di rischio/rendimento che con le ottimizzazioni lato fiscale.
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