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Michael Saylor: il RE di Bitcoin a Wall Street RISCHIA di essere sbattuto fuori

Un'analisi del solito Nikolaos Panigirtzoglou, che per motivi ovvi copriremo per l'ultima volta.

Secondo una nota di JPMorgan, Strategy potrebbe essere esclusa da due importanti indici azionari americani (MSCI USA e Nasdaq 100), con la decisione che dovrebbe avvenire il 15 gennaio prossimo. Le motivazioni addotte da JPM sembrano deboli, ma essendo state diffuse in una nota che avrà un impatto sugli investitori, meritano comunque di essere investigate.

L’azienda, che è sotto pressione in una fase terribile per il mercato crypto, potrebbe così perdere allocazioni passive che derivano dalla presenza di questi due indici. Se MSCI dovesse operare la rimozione, parleremmo – sempre secondo JPM – di 2,8 miliardi di dollari di investimenti passivi, su un totale di 9 miliardi circa che dipenderebbero da questi meccanismi.

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Occhi puntati su Michael Saylor

La bizzarra strategia adottata da Strategy – ovvero quella di raccogliere capitale con ogni mezzo possibile – per poi investire tutto in Bitcoin, ha fatto sollevare qualche sopracciglio da tempo. Tra chi gli contesta di comprare paper Bitcoin (falso) e chi invece ritiene che l’azienda non sia più una tech, ma un enorme trust (vero), le critiche non sono mai mancate.

Ieri abbiamo affrontato il tema DAT in live. Puoi riguardare la live qui!

Ora però tali critiche potrebbero far tornare almeno due indici sui propri passi, almeno secondo una nota di JPMorgan, che però a nostro avviso andrebbe comunque presa con le pinze.

  • Qual è il punto?

Dato che $MSTR ha un comportamento e una struttura da fondo, non si può inserire in fondi azionari. O almeno questa è la teoria. È una teoria relativamente solida, tant’è che il gruppo rischiò il non inserimento in Nasdaq 100 (che non conta le aziende puramente finanziarie).

Quindi qualcosa di fondato c’è sicuramente, ma rimane la questione del perché Nasdaq 100 non avrebbe dovuto prendere in considerazione la questione al momento dell’inserimento, per poi tornare sui suoi passi eventualmente il prossimo 15 gennaio. Teoria che – in assenza di altri elementi – a parere di chi vi scrive fila decisamente poco.

Mentre i manager attivi non sono obbligati a seguire i cambiamenti degli indici, l’esclusione da certi indici sarebbe vista come negativa da chi partecipa ai mercati.

Questo è quanto commentato dall’ormai celebre Nikolaos Panigirtzoglou, che ha infilato negli ultimi due anni – va ricordato per la cronaca – una serie di errori importanti su ETF Bitcoin, sul bottom di Bitcoin e su tante altre questioni. Una sorta di Jim Cramer, impiegato però da JPMorgan e dunque degno di maggiore rispetto per quanto riguarda le sue dichiarazioni.

  • Sul caso MSCI c’è qualcosa di più fondato

MSCI avrebbe avuto delle consultazioni, indicando nelle DAT (le società che come attività principale comprano solo crypto) una struttura simile ai fondi di investimento, che non possono essere inseriti negli indici. E quindi su questo – che è la metà meno importante della luna disegnata da Nikolaos Panigirtzoglou – ci sarà da rimanere con il fiato sospeso fino al 15 gennaio prossimo.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
12 giorni fa

se vi ricordate anche io “lo avevo detto” in un commento. Dovranno trovare o creare un qualcosa che ripeta ciò che è successo con lo scandalo FTX per far crollare i prezzi e quindi ricomprare a valori più bassi e nel frattempo vanno in short come se non ci fosse un domani. Una macchina per far soldi ma bisogna saperla guidare bene. Per ora è tutto legato al tasso di adozione che può sicuramente far arrivare il BItcoin a 250K ma non credo entro fine anno, ora stanno scommettendo al ribasso. Non so se il direttorissimo Ippolito è d’accordo con me ma ora, a parte qualche titolo, (mi riferisco al settore azionario) niente è più da tenere per sempre.

Mauro
Mauro
8 giorni fa
Reply to  Klaus Marvin

Se si guardano i grafici BTC si vede che i MM o Istituzionali stanno mano a mano compensando i vari FVG lasciati nel corso del tempo, il crollo attuale ha compensato l’FVG del post crash di aprile, il prossimo crollo potrebbe colmare l’FVG di Ottobre 2024 e successivamente quello di Ottobre 2023 che è il macro FVG rimasto su TF Mensile.
Ora per molti è folle pensare di tornare a livelli del genere ma se mai dovesse accadere che riescono a forzare Microstrategy a vendere parte delle riserve non ci vorrà molto per riveder compensato quei livelli di FVG.
Ovviamente nulla che può accadere ora, nel 2025, ma più probabile in concomitanza con un macro bottom di ciclo (tra aprile e settembre 2026)..