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FED POWE

Tutti i TRUCCHI di Fed su Bitcoin, crypto e mercati: ecco cosa sta succedendo (il 10 dicembre e oltre)

È una delle situazioni più complicate di sempre in Fed.

A pochi minuti dall’apertura di una sessione che promette un certo brio in chiusura di settimana a New York, può essere il momento giusto per fare un breve recap di tutto ciò che è importante in termini di macro e in particolare di politica economica USA. Gli occhi sono puntati, come sempre con eccessiva attenzione, sui tagli eventuali del 10 dicembre. Sono tagli non così importanti – 0,25% – nel caso, ma che tutti stanno vivendo con ansia forse eccessiva.

Anche se non sei molto addentro le questioni di politica economica, in questo approfondimento troverai una sorta di vademecum da riprendere anche più avanti, dato che lo scontro più politico che economico continuerà anche nei prossimi mesi.

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Troppo, troppo poco, ma in realtà il grosso è politica

Le piazze finanziarie più importanti del mondo sono tutte appese alla prossima decisione del FOMC. È una decisione che sarà presa il 10 dicembre e che ha già cambiato le inerzie più volte. Soltanto un paio di settimane fa il taglio era quasi scontato, salvo poi veder recuperare il fronte del no dopo un’uscita pubblica di Jerome Powell in tal senso. Bitcoin e crypto ne hanno ovviamente risentito. Come il grosso degli asset risk-on infatti, preferirebbero tassi più bassi, che vogliono dire liquidità più a buon mercato.

La folle situazione delle “previsioni” sui tagli
  • Perché tutto questo rumore per lo 0,25%?

Sarebbe un taglio modesto, lontano da quelli emergenziali e che rientrerebbe in un ritorno molto lento a tassi neutrali, ovvero tassi che non hanno grosso impatto – in un senso o nell’altro – sull’economia. In realtà però è una questione più di traiettoria che di tagli effettivi.

Se Fed “cederà” anche a dicembre, si pensa, allora il partito pro tagli è in controllo. Visione semplicistica però e sognatrice.

  • Siamo ancora in territorio restrittivo

Che è quello dove i tassi hanno ancora un effetto negativo sul mercato del lavoro e di riduzione – a parità di altri fattori – sull’inflazione. Un taglio dello 0,25% ci avvicinerà nel caso al tasso neutrale, ma rimarremo comunque in territorio restrittivo. Chi voleva libagioni di capitali a buon mercato, dovrà pazientare ancora un po’.

  • Ma allora perché i mercati reagiscono?

Perché i mercati sono così. Sul breve periodo hanno spesso reazioni inconsulte a qualunque tipo di notizia o movimento, salvo poi allinearsi sul medio periodo al trend più razionale.

Questo vuol dire due cose: la prima è che ogni singola dichiarazione di membri di Fed da qui al 10 dicembre avrà un impatto. Non lo avrà probabilmente però sul medio e lungo periodo. Data anche la rarefazione dei mercati, l’impatto può uscirne addirittura amplificato.

  • La partita si gioca sui voti di Barr, Collins

Williams si è già espresso oggi e si è detto favorevole ai tagli. Non è male, dato che la più prossima in termini di atteggiamento è Collins, che solo una settimana fa era… contro i tagli.

Saranno comunque i centrali nel grafico che abbiamo già riportato più volte a eventualmente muovere i mercati.

  • Fed Watchtool è una fotografia del presente

E dunque soltanto in parte uno strumento così decisivo per prevedere il futuro, almeno finché si è ancora così lontani dalla data della riunione. Utilizzatelo con cura, e forse più per capire quanto impatto stanno avendo le convinzioni sui tagli ora, che per come andrà appunto la riunione.

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