Cosa pensa BlackRock di Bitcoin? In realtà Larry Fink ha individuato da tempo una narrativa, che si è dimostrata essere solida almeno per le vendite dell’ETF. Bitcoin, diceva e dice, è una scommessa contro la crisi delle fiat, in termini simili a quella che facciamo comprando oro. Più di recente è tornato sul tema Robbie Mitchnick, che per BlackRock guida la divisione asset digitali.
La narrativa rimane relativamente la stessa: Bitcoin interessa come asset e non come network. Ovvero come store of value, come dicono quelli bravi, e non necessariamente come network monetario alternativo. Una questione che riguarda BlackRock, i suoi clienti, e più in generale l’atteggiamento di molti verso questo specifico asset.
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Una lunga intervista: Bitcoin secondo BlackRock
L’intervista di Natalie Brunell a Robbie Mitchnick è forse uno degli impieghi più produttivi che si possono fare di questa domenica. 38 minuti molto interessanti, che culminano in una dichiarazione che in realtà in pochi, anche tra i bitcoiner più duri e puri, si sentiranno di contestare:
Gli investitori in Bitcoin non stanno scommettendo sulla possibilità che diventi un network monetario globale: la tesi principale rimane quella di oro digitale e store of value.
L’interessante intervista al leader della divisione digitale di BlackRock
Per capire la questione si dovrà fare qualche passo indietro. Bitcoin è sia un asset, sia il network all’interno del quale vive e viene spostato.
Bitcoin come asset è economicamente scarso, molto difficile da sequestrare, facile da dividere, da custodire e da verificare.
Il network permette di spostarlo in modo nativo: per inviare Bitcoin a un amico, a un fornitore, a un parente, è al network di Bitcoin che dovete rivolgervi. Network che è tecnicamente distribuito e incensurabile.
Bene: agli investitori che sono clienti di BlackRock – ma in realtà anche agli altri, almeno ad avviso di chi vi scrive – interesserebbe di più la prima parte. Un asset solido, impossibile da produrre a piacimento, che in un certo senso assomiglia per certe caratteristiche all’oro.
BlackRock è ampiamente responsabile del grande successo degli ETF Bitcoin
Chi ha ragione?
Filosoficamente si potranno porre diverse questioni: Bitcoin non può esistere senza il suo network ed è certamente una visione gretta e ridotta quella che lo vuole come riserva di valore. Ci sono tante persone che ne fanno un utilizzo pieno (basti guardare dentro i blocchi) e che lo ritengono di più di una teoria di investimento.
Tuttavia, al netto dell’angolo più filosofico, è corretto sottolineare che la maggioranza di persone che si avvicinano a Bitcoin e che oggi lo conservano in portafoglio guarda quasi solamente all’asset. E – almeno virtualmente – lo separa anche dagli altri attributi di Bitcoin come sistema.
È una sconfitta? Ad avviso di vi scrive sì: parte delle narrative anti-Bitcoin di queste ultime settimane (vedi quella di Zcash) dipendono proprio dal non essere riusciti a promuoverlo, ancora, come network monetario per tutti.
Meno se ne parlerà, meno interesse ci sarà a integrarlo e anche a migliorarne certi aspetti. Legittimo (e per carità, la libertà di ciascuno è sacra) ritenerlo soltanto un asset – ma sarebbe forse un po’ come considerare la propria moglie soltanto una donna, o un proprio figlio semplicemente un bambino.
negli investimenti il mercato ha sempre l’ultima parola ma in questo caso è una questione politica.
la mamma di Antonio
10 giorni fa
Purtroppo è innegabile. Lasciamo stare chi compra BTC tramite ETF, guardiamo anche solo chi ha BTC in autocustodia: quanti di loro lo hanno mai usato per comprare qualcosa? Che sia un panino in un negozio dove accettano BTC, un anno di VPN, un qualunque altro bene o servizio… beh, dalla mia esperienza personale molto pochi. E chi lo fa (o lo ha fatto) non conosce certo BTC da ieri, ci ha messo anni per fare il salto da “il mio tesssssoro!” a “spend and replace, così ne incentivo l’uso per tutti”. Parliamo di una nicchia di una nicchia.
Temo che la triste (o forse gioiosa) verità sia che stiamo ancora troppo bene – almeno qui da noi, nel “mondo occidentale”. La gente salva le password in Chrome e usa solo la mail di Google, non è poi così contraria al chat control dato che “tanto non ho nulla da nascondere”, non sa quanto paga un negoziante in commissioni a VISA, dunque ormai usa la carta anche per un caffè. Il migliore dei mondi possibili!
… finchè qualcosa non si guasta. Ma è la razza umana.
Mai sentito qualcuno dire “domani faccio il backup del pc”? Immagino di sì. Glielo avete mai visto fare per davvero? Non credo… però vi ha chiamato disperato quando un malware gli ha lockato il pc. E gli hanno chiesto il riscatto… ovviamente in BTC. Ecco, il caso d’uso qualcuno l’ha trovato 🙂
L’unica mia gioia è ricordare a tutti (anche a me) che come sempre il tempo è galantuomo. Siamo ancora troppo early
Giorgio
9 giorni fa
Ed eccomi qui, dopo secoli che non commento sulle pagine del tempio cripto, ritorno a dire quello che ho sempre detto.
Prima di tutto saluto i vecchi amici Jacopo e Klaus, ovviamente anche tutto lo staff di criptovaluta.it
Bitcoin è prima di tutto la sua filosofia che nessuno ha mai abbracciato, non per colpa di bitcoin ovviamente, la responsabilità è nostra prima tutto, noi sostenitori, e di tutta l’umanità.
Il mondo non è pronto per essere libero, la libertà comporta una grande resistenza verso sé stessi e soprattutto verso gli altri e per chi si concentra sul valore di bitcoin, parliamoci chiaro, degli altri non gliene frega nulla.
Se dovessero cedere gli etf penso che bitcoin vivrà un lungo periodo di sonno e quello che sopravviverà saranno probabilmente le stable monete comunque censurabili, confiscabili, cancellabili.
Probabilmente sarà lì quando il mondo toccherà il fondo, quando vivrà il suo peggior periodo della sua storia che verrà compreso veramente bitcoin.
Fino ad allora l’unico luogo sicuro sarà il luogo più lontano possibile dell’umanità, lontano dalla sua tecnologia, dalla sua cosiddetta civiltà, dalla sua società malata.
Spero di avervi tirato su il morale con il mio post molto positivo e pieno di speranza 🤣
Le stablecoin servono al mondo occidentale nè più nè meno del dollaro. Qualcuno crede di farci i soldoni mettendole in stake – il che oltre ad avere rischi di controparte ha rischi anche sistemici… vediamo con un’inflazione al 10% annuo quanto mi protegge un rendimento di USDT in stake del 3%
Certo, nel terzo mondo le useranno, perchè rispetto ad un’inflazione del 50% il 10% è oro colato… ma se qualcosa è meglio della cacca non vuol dire che sia comunque ambrosia.
Saluti oO
negli investimenti il mercato ha sempre l’ultima parola ma in questo caso è una questione politica.
Purtroppo è innegabile. Lasciamo stare chi compra BTC tramite ETF, guardiamo anche solo chi ha BTC in autocustodia: quanti di loro lo hanno mai usato per comprare qualcosa? Che sia un panino in un negozio dove accettano BTC, un anno di VPN, un qualunque altro bene o servizio… beh, dalla mia esperienza personale molto pochi. E chi lo fa (o lo ha fatto) non conosce certo BTC da ieri, ci ha messo anni per fare il salto da “il mio tesssssoro!” a “spend and replace, così ne incentivo l’uso per tutti”. Parliamo di una nicchia di una nicchia.
Temo che la triste (o forse gioiosa) verità sia che stiamo ancora troppo bene – almeno qui da noi, nel “mondo occidentale”. La gente salva le password in Chrome e usa solo la mail di Google, non è poi così contraria al chat control dato che “tanto non ho nulla da nascondere”, non sa quanto paga un negoziante in commissioni a VISA, dunque ormai usa la carta anche per un caffè. Il migliore dei mondi possibili!
… finchè qualcosa non si guasta. Ma è la razza umana.
Mai sentito qualcuno dire “domani faccio il backup del pc”? Immagino di sì. Glielo avete mai visto fare per davvero? Non credo… però vi ha chiamato disperato quando un malware gli ha lockato il pc. E gli hanno chiesto il riscatto… ovviamente in BTC. Ecco, il caso d’uso qualcuno l’ha trovato 🙂
L’unica mia gioia è ricordare a tutti (anche a me) che come sempre il tempo è galantuomo. Siamo ancora troppo early
Ed eccomi qui, dopo secoli che non commento sulle pagine del tempio cripto, ritorno a dire quello che ho sempre detto.
Prima di tutto saluto i vecchi amici Jacopo e Klaus, ovviamente anche tutto lo staff di criptovaluta.it
Bitcoin è prima di tutto la sua filosofia che nessuno ha mai abbracciato, non per colpa di bitcoin ovviamente, la responsabilità è nostra prima tutto, noi sostenitori, e di tutta l’umanità.
Il mondo non è pronto per essere libero, la libertà comporta una grande resistenza verso sé stessi e soprattutto verso gli altri e per chi si concentra sul valore di bitcoin, parliamoci chiaro, degli altri non gliene frega nulla.
Se dovessero cedere gli etf penso che bitcoin vivrà un lungo periodo di sonno e quello che sopravviverà saranno probabilmente le stable monete comunque censurabili, confiscabili, cancellabili.
Probabilmente sarà lì quando il mondo toccherà il fondo, quando vivrà il suo peggior periodo della sua storia che verrà compreso veramente bitcoin.
Fino ad allora l’unico luogo sicuro sarà il luogo più lontano possibile dell’umanità, lontano dalla sua tecnologia, dalla sua cosiddetta civiltà, dalla sua società malata.
Spero di avervi tirato su il morale con il mio post molto positivo e pieno di speranza 🤣
Le stablecoin servono al mondo occidentale nè più nè meno del dollaro. Qualcuno crede di farci i soldoni mettendole in stake – il che oltre ad avere rischi di controparte ha rischi anche sistemici… vediamo con un’inflazione al 10% annuo quanto mi protegge un rendimento di USDT in stake del 3%
Certo, nel terzo mondo le useranno, perchè rispetto ad un’inflazione del 50% il 10% è oro colato… ma se qualcosa è meglio della cacca non vuol dire che sia comunque ambrosia.
Saluti oO