Upbit, importante exchange della Corea del Sud, è stato vittima di un hack da circa 33 milioni di euro di controvalore, che ha colpito asset sulla rete Solana custoditi dall’intermediario. Rispetto alla quantità di riserve del gruppo si tratta di un hack più che gestibile, ma che arriva comunque nel momento peggiore possibile, con Upbit che ha infatti annunciato la volontà di quotarsi in borsa negli Stati Uniti nel più breve tempo possibile.
Sono diversi gli asset che il gruppo ha indicato come vittime dell’hack: SOL, 2Z, ACS, BONK, DOOD, DRIFT, HUMA, IO, JTO, JUP, LAYER, ME, MEW, MOODENG, ORCA, PENGU, PYTH, RAY, RENDER, SONIC, SOON, TRUMP, USDC secondo quanto è stato riportato da un comunicato del gruppo stesso. Nel frattempo però sono stati già messi in sicurezza e il problema sembrerebbe essere rientrato.
Asset spostati in cold storage
Partiamo dalla fine di questa storia, che è quella che dovrebbe contribuire a restituire un po’ di tranquillità sia agli utenti dell’exchange sia invece al comparto più in generale, che comunque sembrerebbe aver assorbito la notizia senza grosse preoccupazioni.
Upbit ha annunciato di aver spostato gli asset di cui sopra – che sono tutti su rete Solana – in cold storage, sospendendo contestualmente la possibilità di ritirarli fino a quando il problema non sarà superato.
Tra le altre cose circa 8 milioni di euro di token Layer sono stati già congelati e il gruppo riuscirà a tornarne in possesso.
Non è chiaro per il momento cosa sia successo, perché il gruppo lamenta trasferimenti di tutta una serie di token (per una cifra superiore ai 30 milioni di euro) verso un indirizzo esterno non identificato e che non è sotto il controllo del gruppo. Con ogni probabilità dunque un hack in piena regola, i cui responsabili però devono essere ancora individuati.
Un exchange importante
Anche se non utilizzato in occidente, Upbit rimane uno degli exchange più rilevanti del panorama crypto globale. È infatti il più utilizzato in Corea del Sud, paese dove gli investimenti in criptovalute sono per volumi importanti. Tant’è che ad ogni nuovo listing su Upbit le criptovalute che ne sono oggetto finiscono in genere per guadagnare in modo significativo in termini di prezzo.
Vedremo in quanto tempo sarà pubblicato un post mortem che spiegherà cosa è accaduto. È certo per il momento che il problema ha riguardato soltanto asset su rete Solana, con l’hack che deve aver pertanto colpito uno dei wallet del gruppo su questo network.
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