Stanchi dei movimenti laterali di Bitcoin, del prezzo che rimane in un range molto ristretto e dei sogni di ricchezza che vengono rimandati ogni volta più in là? C’è chi invece, al contrario degli investitori, continua a fare soldi – e tanti – proprio grazie a $BTC. È BlackRock, che secondo quanto riporta CoinDesk, citando Cristiano Castro di BlackRock Brazil, afferma che gli ETF su Bitcoin sono ora il prodotto più redditizio tra tutti quelli gestiti dal gigante finanziario.
Non il più redditizio di quelli a tema crypto: il più redditizio tra 1.400 ETF che il gruppo gestisce in tutto il mondo, per un totale di 13.400 miliardi di dollari in AUM, dollaro più, dollaro meno.
Inflow a rilento negli ultimi tempi? Non conta
245 milioni di dollari fino a ottobre, con ancora 2 mesi da completare per il 2025. Non è forse noto a tutti che i gestori degli ETF guadagnano infatti una commissione sul controvalore totale degli asset che hanno in cassa. E anche se per un periodo – come è avvenuto a ottobre – non arrivano nuovi capitali, il gestore dell’ETF può continuare a incamerare commissioni.
- Commissioni “alte”
L’ETF di BlackRock su Bitcoin non è quello con l’AUM (ovvero il totale di asset in gestione) più alto, ma è uno di quelli a gestione passiva con le commissioni più elevate in percentuale.
BlackRock applica infatti lo 0,25% di commissioni annue, che vanno applicate appunto sui Bitcoin in cassa e tenendo conto del controvalore, a prescindere da quale sia l’andamento di $BTC a mercato e anche a prescindere dalla presenza di capitali in ingresso.
Sono commissioni decisamente elevate rispetto alla media delle gestioni passive che sono così sostanziose in termini di AUM. Per fare un raffronto, su iShares Core S&P 500 $IVV, il gruppo guidato da Larry Fink incassa lo 0,03%.
Su iShares Core MSCI EAFE ETF $IEFA il gruppo incassa lo 0,07% e percentuali simili vengono incassate sugli altri ETF su importanti indici azionari. Su $IBIT, l’ETF del gruppo su Bitcoin, si pagano tra le 3,5 e le 8 volte le commissioni.
Un grande regalo da Vanguard
In realtà si tratta però non solo di costi di gestione probabilmente più elevati su BTC (che giustificano le commissioni elevate fino a un certo punto), ma dell’assenza dell’arcinemico di BlackRock, che è il gestore – Vanguard – che spinge in genere le commissioni più in basso.
La concorrenza di BlackRock in questo spazio è dunque limitata, lasciando così maggiore spazio per incamerare commissioni più interessanti.
È un grande vantaggio – che BlackRock pare potrà continuare a sfruttare, dato che Vanguard anche con il nuovo CEO non sembrerebbe avere intenzione di iniziare a offrire ai propri clienti.
$IBIT rimarrà dunque un’incredibile macchina da soldi per la società di Larry Fink, ricordandoci alla fine che per fare soldi con Bitcoin non serve sempre giocare. Talvolta basta essere il banco.
Rimane poi da tenere conto di performance, in termini di capitale accumulato dal gruppo, che in pochi si aspettavano:
Quando lo abbiamo lanciato, eravamo ottimisti, ma non ci aspettavamo comunque questi numeri.
Questo è il commento di Castro, che ha parlato di 245 milioni di dollari già incamerati, in commissioni, durante il 2025. Tanti, che forse vedranno in proporzione un rallentamento, se il prezzo di $BTC non dovesse tornare verso i massimi. E qualcosina in meno, in rapporto, perché ci sono stati comunque outflow rilevanti da ottobre a oggi. Ma comunque denari che… in pochi avrebbero mai immaginato di raccogliere tramite un ETF.
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Ci sono ancora persone che credono che il settore delle criptovalute e soprattutto quello di BItcoin, dopo il recente calo, sia ormai alla fine del proprio ciclo e vendono tutto anche in perdita presi dal panico. Non mi permetto di giudicare le loro scelte e mi guardo bene da dare dei consigli di investimento che sia a tema cripto o altro e tutto a causa della scarsa istruzione e informazione finanziaria che c’è e, aggiungo io, negli investimenti non si è mai finito di studiare e imparare. La cosa brutta però è che ci sono ancora consulenti di varie banche che si approfittano dell'”ignoranza” in questo settore per proporre prodotti che fanno guadagnare solo il “banco” e lascia le briciole e soprattutto le spese ai vari clienti sprovveduti. Anche altri settori avevano come scopo di prosciugare i nostri conti. Vi ricordate della pubblicità “IL METANO TI DA UNA MANO”? Già all’epoca avevo intuito che se gran parte degli italiani si fossero direttamente allacciati al gas si sarebbero messi nelle mani di aziende che con il loro monopolio potevano fare il bello e cattivo tempo come è confermato attualmente, infatti ormai le bollette del gas fungono da stipendifici per vari i settori di loro interesse. All’epoca era mio padre che decideva quello che si doveva e che non si doveva fare e pur mettendolo in guardia e cercare di trovare qualche sistema diverso per il riscaldamento della casa non mi ha dato ascolto e ora come la maggior parte degli italiani mi trovo a dover subire anche questo ricatto ma sto pian piano staccandomi dal gas pur sapendo che mi trovo sotto tiro dei cecchini di altri settori che cercano di guadagnare sulla mia “disnformazione”. Proprio così cari amici, il metano ci ha dato una mano e con l’altra ci ha prosciugato il conto corrente e mi fermo solo al metano. Si potrebbe vivere veramente bene in questo bel Paese e invece a prevalere è ancora la cultura del fregare il prossimo con ogni mezzo soprattutto da parte di chi ha in mano il potere. Speriamo che Bitcoin ci porti a cambiare anche questo.