L’appuntamento di ieri sera in casa FED si è concluso, come previsto dagli analisti, con un taglio dei tassi di 25 punti base, e contestualmente con una reazione nervosa dei mercati finanziari, compresi quelli crypto. Barcolla il re Bitcoin, ed anche la regina Ethereum non va molto meglio: in un primo momento ETH aveva toccato i $3.450, per poi finire poche ore dopo sotto i $3.200, con un drawdown del -7,5% circa.
Preoccupa l’outlook macro per le prossime riunioni della FED, con il mercato che inizia a prezzare uno scenario meno accomodante del previsto. Complica le cose il mancato raggiungimento delle stime sui ricavi per Oracle, pezzo grosso del comparto azionario (rank #22 tra gli asset più capitalizzati al mondo) che ha visto un crollo del -12,9% da ieri.
Ciononostante, c’è ancora qualche grande investitore del mondo crypto che pare non aver perso l’appetito per il rischio, soprattutto su Ethereum. In particolare, una whale multi-miliardaria sta incrementando le sue posizioni speculative long, in controtendenza con l’andamento dei prezzi.
Whale continua imperterrita con il suo long su Ethereum
Dovreste ormai conoscerla molto bene in quanto se ne parla da diversi mesi su questo giornale: una whale storica che a luglio 2025 aveva movimentato, dopo un decennio inattività, un controvalore in Bitcoin pari a circa $10 miliardi, poi in parte spostato su Ethereum.
Questa balena ha dimostrato in più occasioni di avere fiuto particolare per il gain e poter vantare un timing impeccabile nelle sue operazioni speculative. Pensate che addirittura è riuscita ad anticipare il grande crash dei mercati del 10 ottobre, portandosi a casa un guadagno di oltre $160 milioni, oltre ad altri svariati profitti generati da altri indirizzi.
Dal 1° dicembre è long in leva 5x su Ethereum, sfruttando il mercato futures di Hyperliquid, con un entry price di $3.177 ed un prezzo di liquidazione pari a $2.235. La posizione vale attualmente la bellezza di $383 milioni ed è ancora in positivo, nonostante la brutta performance di ieri di $1,48 milioni, a cui vanno tolti i costi del funding rate per -$286.000.

La whale è Innamorata di Ethereum o è tutto un bluff?
Da inizio mese la whale ha impegnato quasi $600 milioni in Ethereum sul money market Aave, per prendere in prestito $220 milioni di USDC, che sono stati inviati presso l’exchange Binance (verosimilmente per aprire posizioni in leva). Nel frattempo ha aperto anche il suo long su Hyperliquid da un altro indirizzo, poi incrementato gradualmente negli ultimi giorni.
L’analista “eyeonchains” sostiene che dietro la balena ci sia un certo Garrett Jin, ma questo poco importa. Ciò che ci preme capire piuttosto è se l’utente stia giocando al “gioco delle tre carte” mostrandoci solo le posizioni long pubbliche su Hyperliquid, e nascondendo degli short su Binance (non si vedono pubblicamente), ipoteticamente dalla size maggiore.
Purtroppo non possiamo saperlo con certezza, sembra quantomeno più probabile che anche le posizioni su Binance siano in realtà rialziste. Per quale motivo? Perché non avrebbe molto senso impegnare un collaterale per un prestito, per poi shortare lo stesso collaterale, annullando di fatto il vantaggio della leva e rischiando di auto-liquidarsi vista la portata delle sue operazioni.

Per i più curiosi, potete incollare i suoi indirizzi sul sito web aave.defiexplore.com, per monitorare le sue posizioni in borrow ed i prezzi di liquidazioni (attualmente l’health factor è superiore a 2, quindi non ci sono grossi rischi). Potete fare lo stesso per l’indirizzo con cui è long ETH attraverso Hyperliquid, tramite hypurrscan.io
Il tempo ci darà risposte
L’ipotesi più plausibile è che la whale sia net long su Ethereum, ma il mercato, almeno per ora, non sembra stia premiando le sue scelte. Il fatto che un’entità così puntuale e con un win-rate tale mantenga un bias rialzista su ETH ci fa ben sperare per il futuro a breve/medio termine positivo sui grafici.
Sappiamo però per esperienza che anche i migliori sbagliano, e talvolta forse è meglio prendere la loro operatività come spunto d’analisi piuttosto che come verità assoluta. Rimane curioso, tuttavia, il fatto che mentre whale come questa continuano a mostrare fiducia in uno scenario bullish, gran parte del pubblico retail stia facendo esattamente l’opposto, liquidando in fretta le proprie posizioni e, in molti casi, accettando perfino perdite pur di non rischiare di toccare livelli più bassi.
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