DTCC ha ricevuto una no-action letter da SEC, il che vuol dire una sorta di silenzio-assenso. Perché ne stanno parlando tutti nel mondo crypto? Perché DTCC è forse il più importante degli ingranaggi che permettono alle borse americane e ai mercati di funzionare. E perché la richiesta che ha ricevuto l’ok silente riguarda la tokenizzazione di azioni e di fondi.
Si partirà nella *seconda metà del 2026 – secondo il comunicato di DTC (che è una controllata di DTCC) – e permetterà a chi utilizza DTC di tokenizzare asset ad elevata liquidità, come le azioni dell’indice Russell 1000, insieme a ETF che seguono indici delle borse USA e anche debito pubblico americano. L’infrastruttura utilizzata sarà quella di ComposerX, piattaforma di DTCC che era stata annunciata già in febbraio.
Una pietra miliare
Secondo Frank La Salla, che è presidente di DTCC, si tratta di una pietra miliare in quella che sarà una transizione verso l’utilizzo di asset digitali anche sui mercati tradizionali:
Questa pietra miliare ci permette di guidare la transizione verso i mercati digitali.
DTCC ad oggi è la più importante e centrale nelle istituzioni che permettono a Wall Street di funzionare correttamente. Si occupa di clearing e settlement degli ordini e gestisce una parte maggioritaria dei mercati dei titoli americani.
Parliamo di un’istituzione che gestisce asset per più di 100.000 miliardi e che processa un numero molto elevato di transazioni. Ricorrendo a una propria piattaforma, ComposerX, il gruppo si dice pronto ad offrire servizi più efficienti, ma con la stessa sicurezza che ha sempre contraddistinto le sue operazioni.
Voglio ringraziare SEC per la fiducia che ci ha accordato. Tokenizzare il mercato dei titoli USA ha il potenziale di offrire trasformazioni utili per il collaterale, per nuove modalità di trading, per l’accesso 24/7 e per gli asset programmabili. Ma sono vantaggi che si potranno ottenere soltanto se l’infrastruttura di mercato offrirà delle fondamenta robuste per il passaggio a questa nuova era.
Ha proseguito Frank La Salla, confermando l’intenzione del gruppo di essere al centro di un trend, quello della tokenizzazione degli asset, che in realtà è stato già spinto da diversi player top del settore delle gestioni, compresa BlackRock.
Programma aperto a tutti i layer 1
Nei prossimi mesi ne sapremo di più, dice DTCC, dei requisiti necessari per le chain e per i gestori per l’ingresso nell’infrastruttura di azioni e titoli tokenizzati da DTCC.
Dovrebbe pertanto trattarsi di un sistema potenzialmente aperto a tutti, che prevederà però la registrazione dei wallet, a quanto ci è dato capire, all’interno di whitelist (si tratta di mercati che non possono essere anonimi!).
Per il momento dunque partita più che aperta, sia per le singole blockchain pubbliche, sia per chi sta già costruendo dei servizi su questo tipo di infrastruttura.
DTCC è attiva da più di 50 anni nel settore di custodia, clearing e settlement delle transazioni ed è ad oggi la più importante delle società che permettono il corretto svolgimento delle operazioni di mercato.
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