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Crypto all’assalto del calcio italiano: prima della Juventus, la Juve Stabia e la Triestina…

Calcio italiano preda golosa per i miliardi crypto. Potrebbero diventare tre...

Gli Elkann non accetteranno l’offerta di Tether, dato secondo persone informate dei fatti e che hanno accettato di parlare a patto di rimanere anonimi, non avrebbero alcuna intenzione di cedere le quote della Juventus. Non finirà però probabilmente qui – all’interno di un contesto, quello del calcio italiano, che negli ultimi mesi ha visto arrivare già due “proprietà crypto” nel mondo del professionismo.

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Già infatti la Juve Stabia e la Triestina sono passate di mano negli ultimi mesi, finendo entrambe in mano a proprietà “crypto”, anche se con meccanismi diversi.

Brera Holdings: il tempio del calcio “di una volta” finito nell’orbita di Solana

Prima dell’interessamento di Tether per l’acquisto della Juventus, il caso più rilevante è stato quello della Juve Stabia, club che milita in serie B e che oggi è proprietà di Solmate, gruppo che investe in $SOL di Solana e che ha acquistato Brera Holdings, che detiene le quote di maggioranza del club calcistico.

Nonostante Solmate si occupi principalmente di investimenti nel mondo crypto e nell’ecosistema Solana, ha affermato di voler continuare l’impegno nel club.

Triestina e The House of Doge

Stessa sorte per la Triestina, che è finita nelle mani di The House of Doge, società che investe in Dogecoin, seguendo le stesse logiche che alimentano il percorso sui mercati di Strategy, ovvero quello di un’accumulazione di criptovalute come attività principale.

Qui l’impegno è stato diretto, ovvero il club è stato acquistato dopo la trasformazione del nuovo socio di maggioranza in DAT, ovvero in una digital asset treasury, ovvero di una società che investe principalmente in criptovalute.

Diverso dal vecchio ciclo degli sponsor

Il calcio italiano non ha dei buoni trascorsi all’incrocio con il mondo crypto. Diverse delle sponsorizzazioni avvenute durante il precedente ciclo non sono andate a buon fine, lasciandosi dietro polemiche e una certa diffidenza verso il mondo crypto.

Va però certamente segnalata la diversità di queste operazioni più recenti. Non si tratta infatti di mere sponsorizzazioni, ma piuttosto di investimenti diretti e di acquisizioni.

È, alle condizioni attuali, difficile che Tether riesca a diventare socio di maggioranza della Juventus. Nel caso in cui dovesse riuscirci, si tratterebbe appunto del terzo club professionistico italiano a poter contare su una proprietà crypto.

La distanza appare incolmabile, ma chissà che il sostegno dei tifosi e i miliardi promessi da Tether per riportare il club in alto non abbiano… la meglio.

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