Tra le tante conseguenze di Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, c’è anche quella dell’assenza di validità del MiCA dalle parti di Londra. Un’assenza che non interesserebbe nessuno, se non fosse che parliamo della piazza finanziaria più importante d’Europa. Ora però il Regno Unito ha deciso di rincorrere e per il 2027 proporrà un complesso di leggi che dovrà governare gli asset digitali come strumenti di investimento.
Il piano è stato delineato dal Tesoro del Regno Unito e punta ad attribuire diversi poteri di vigilanza e di ispezione a FCA (la Consob di Londra) e fondamentalmente uniformare il regime crypto UK a quello degli altri mercati, seppur con qualche differenza importante. L’obiettivo del Regno Unito sarebbe – tra le righe – anche recuperare del terreno perso nei confronti di altre giurisdizioni.
Rischio di perdere preminenza nel mondo finanziario
In realtà si può leggere la posizione del Regno Unito anche da un altro angolo, che è quello del rischio di perdere la posizione di Londra come hub finanziario internazionale. In particolare dalla vittoria dei repubblicani negli USA alla Casa Bianca, è chiaro che per il mondo crypto e per l’infrastruttura che è in grado di offrire si prospetta sempre più integrato con il mondo della finanza tradizionale.
C’è dunque terreno da recuperare per il Regno Unito, storicamente terra di grande libertà finanziaria, che però nel segmento crypto sta pagando atteggiamenti troppo conservativi, che rischiano di consegnare a Francoforte lo scettro di prima borsa europea per rilevanza.
Offrendo alle società delle regole chiare, stiamo offrendo la certezza di cui hanno bisogno per investire, per innovare e per creare posti di lavoro altamente qualificati qui nel Regno Unito, mentre diamo a milioni di utenti delle protezioni forti, chiudendo fuori dal mercato UK gli operatori truffaldini.
Questo è il parere di Rachel Reeves, che è Cancelliere del Regno Unito (carica assimilabile al nostro ministro dell’economia e delle finanze), così come è stata riportata da The Block.
Tempi molto lunghi
Saranno tuttavia tempi piuttosto lunghi, perché non si riuscirà ad arrivare a una soluzione prima del 2027, ammesso che si riescano a raccogliere pareri unanimi o quasi tra i banchi della maggioranza.
Intanto in Europa è la Germania a guidare l’apertura: Francoforte ha già integrato diversi servizi (non solo di trading) e si candida seriamente – almeno in ambito europeo – a guidare un passaggio che sarà fondamentale anche per rimanere ancorati alla principale piazza finanziaria del mondo, ovvero quella di New York, dove i preparativi per tokenizzazione e integrazione dei mercati sono già a ottimo punto.
È un quadro in termini di adozione molto bullish e ne è testimonianza chiara proprio il cambiamento di atteggiamento obbligato da parte di una delle giurisdizioni più restie ad aprire al settore.
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