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Rallenta l’attività on-chain su Bitcoin: ADDIO al sogno di MONETA ALTERNATIVA alle valute FIAT!

Bitcoin ha fallito: c'è solo speculazione, a nessuno interessa della libertà. Ma forse... non è questo il punto.

C’è un problema enorme nell’ecosistema Bitcoin che va ben oltre al banale calo dei prezzi che stiamo registrando in questo periodo. Calo che segna ad oggi un severo -31% dai massimi, ma che statisticamente non è così preoccupante in quanto la criptovaluta ha dimostrato storicamente di saper recuperare senza grossi problemi drawdown del genere. Ciò che invece ci preoccupa, o per lo meno preoccupa gli analisti di The Block, è il fatto che la blockchain di Bitcoin stia mostrando un’attività di rete in forte rallentamento. 

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Gli indirizzi attivi sono oggi in prossimità di uno dei valori più bassi degli ultimi 4 anni, ed anche il numero di transazioni ospitate dal network segna una contrazione significativa. Il paradosso è servito: nonostante la crescente legittimazione di BTC come asset finanziario mainstream nell’ultimo ciclo, in pochi sembrano utilizzare effettivamente il suo network.

Dobbiamo ormai rassegnarci che Bitcoin non sarà mai una moneta alternativa alle valute fiat? Oggi cerchiamo di fare un ragionamento un po’ articolato, perché anche i numeri vanno saputi interpretare nel giusto contesto.

Bitcoin: crollo degli indirizzi attivi

Partiamo dai dati inconfutabili: la rete Bitcoin non sta andando a gonfie vele in termini di attività on-chain, questo non possiamo negarlo. Il numero degli indirizzi attivi, ossia quelli che hanno ricevuto o inviato sats almeno una volta nelle ultime 24 ore, è in forte calo da marzo 2024. Il dato è praticamente dimezzato dai quasi 1,2 milioni di address registrati nei momenti di massima attività dello scorso anno fino agli attuali 600.000 address.

La dinamica ribassista in realtà si estende dal top di aprile 2021, quando il network Bitcoin aveva superato per la prima volta il numero di 1,3 milioni di indirizzi attivi in un solo giorno. Tutto ciò stona un pò con il percorso di espansione osservato da questa metrica, che ha visto aumentare non-stop la partecipazione on-chain per oltre un decennio. Cos’è successo invece negli ultimi 4 anni? Bitcoin non è più così interessante come lo era un tempo?

indirizzi attivi Bitcoin
Indirizzi attiviFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Forte calo anche nelle transazioni

Anche per quanto concerne il numero di transazioni avanzate su Bitcoin, l’andamento è fortemente ribassista sin da dicembre 2024, quando potevamo contare oltre 800.000 UTXO avanzate in una singola giornata. Ora siamo a malapena a 400.000 operazioni, dato comunque leggermente migliore di quanto osservato durante tutto gran parte del 2025, ma che si colloca sugli stessi livelli di due anni fa, senza particolari passi in avanti nella mass adoption.

Anche qui, dopo una prima crescita organica del numero di transazioni, la giostra si è un pò fermata ed ha iniziato a muoversi in modo meno espansivo. Per rendere l’idea, anche nel 2017 abbiamo toccato, seppur per un periodo limitato di tempo con i prezzi in prossimità dei massimi, un valore di 400.000 tx giornaliere. 

numero transazioni
Transazioni BitcoinFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Dobbiamo comunque specificare come da dicembre 2024 la riduzione dell’attività sia da spiegarsi, almeno in parte, con il crollo delle inscriptions, tipico dei protocolli Ordinals e Rune. Questi due progetti avevano infatti portato a molto hype nell’ultimo trimestre dello scorso anno,gonfiando “artificialmente” il numero di transazioni attraverso operazioni finalizzate esclusivamente all’iscrizione di metadati sui singoli sats, ed in parallelo al lancio di una sorta di token fungibili.

I miners di Bitcoin incassano sempre meno fees

Transazioni in calo significa indirettamente anche commissioni meno ricche per i miners, che contribuiscono con la loro potenza di calcolo al consenso di Bitcoin e alla validazione dei blocchi. Ricordiamo che i miners guadagnano in due modi: block reward, pari attualmente a 3.125 BTC, emessa in media ogni 10 minuti circa (ogni blocco), e fees di transazione, ossia le commissioni pagate dagli utenti per includere le proprie operazioni in rete.

A dicembre 2024, così come nel momento di massimo entusiasmo del 2017, avevamo registrato oltre 1.200 BTC incassati quotidianamente dai miner sotto forma di fee, spinta da una forte congestione e dalla grossa domanda di blockspace. Al momento invece intorno ai 2 BTC di fees giornaliere, il valore più basso da addirittura il 2013. 

Fees Bitcoin
Fees di transazione BitcoinFonte dati: https://studio.glassnode.com

Questa è forse la metrica che più fa effetto, perché evidenzia come l’interesse economico nell’utilizzare direttamente il layer base di Bitcoin sia ai minimi storici. Ossia, oggi gli utenti hanno poca urgenza di vedere le proprie transazioni incluse in un blocco e, di conseguenza, non sono disposti a pagare commissioni elevate per farlo.

Bitcoin ha fallito nel suo obiettivo di moneta trustless alternativa alle valute fiat?


Guardando un po’ l’andazzo della blockchain di Bitcoin, verrebbe da pensare che tutti gli sforzi di Satoshi Nakamoto volti a creare il primo “Electronic Cash System Peer-to-Peer”, siano stati, purtroppo, vani. La moneta BTC è nata per offrire un sistema alternativo allo scambio di valore su internet, che fino al 2009 era completamente circoscritto attorno a valute fiat, intermediari centralizzati, e circuiti di pagamento in cui bisognava necessariamente riporre fiducia.

Eppure oggi, tutto questo entusiasmo immaginato dai primi sviluppatori, non si è concretizzato, se non per un fattore speculativo legato esclusivamente ai prezzi e solo in determinati periodi rialzisti. Bitcoin sembrerebbe aver fallito nella sua missione di democratizzare l’accesso al denaro, ma forse il problema è solo la chiave di lettura con cui consideriamo questa affermazione.

Bitcoin non è nato per rimpiazzare il sistema fiat, ma appunto per offrire un’alternativa. Ed essere un’alternativa non significa dover necessariamente crescere anno dopo anno in ogni metrica. La cosa che a molti sfugge, e che è invece la più importante di tutte, è che la produzione di blocchi della rete non si sia mai fermata in tutto questo tempo.. Per 16 anni chiunque nel mondo ha avuto la possibilità (anche se in pochi l’hanno sfruttata) di trasferire denaro in modo libero e trustless.

Bitcoin è vivo più che mai, proprio perché funziona. Poco importa che in pochi lo utilizzino. La sua forza sta nel fatto che tutti, nel momento del bisogno, possiamo fare affidamento nella sua natura incensurabile. Lunga vita a Bitcoin, con o senza la mass adoption, con tutti o con nessuno.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 ora fa

solo l’intervento politico potrà decidere se adottare Bitcoin come moneta alternativa da affiancare alle fiat che come avevo già detto non spariranno nonostante tutto. Per ora Bitcoin è speculazione ma lo sarà probabilmente anche se verrà adottato come moneta corrente al fianco delle altre perchè potrebbe esserci una richiesta ancora maggiore in futuro