Non è ancora membro votante del FOMC, ma ha già deciso di partecipare allo sport nazionale, almeno per i governatori di Fed, ovvero quello delle dichiarazioni a mezzo stampa delle proprie intenzioni. Poco conta che poi tali dichiarazioni vengano il più delle volte smentite… proprio in fase di voto. Parliamo di Beth Hammack, che dal 2026 – in virtù della rotazione interna al FOMC – voterà per le decisioni sui tassi di interesse e più in generale di politica monetaria.
Le dichiarazioni, d’altronde, non costano nulla. Dato che il grosso dei giornali però si limiterà a dire che un membro del FOMC ha detto… di non essere d’accordo con i tagli, sarà il caso di investigare chi è Beth Hammack, che tipo di stance ha in genere e perché della cosa dovrebbe interessarci… il giusto.
Beth Hammack: il nuovo falco in seno al FOMC
Ne abbiamo già parlato su questo sito e sarà il caso di tornarci, perché presto comincerà il solito circo della stampa che eviterà di riportare dei dettagli fondamentali sulla questione.
Punto primo: il FOMC è un’assemblea interna a Federal Reserve alla quale partecipano 7 membri del board (compreso il governatore, in questo caso Jerome Powell) e 5 governatori delle sedi statali di Fed. Questi ultimi ruotano ogni anno.
Punto secondo: in virtù della rotazione di cui sopra, a partire dal 2026 Beth Hammack, di Federal Reserve Cleveland, avrà potere di voto.
Punto terzo: Hammack ha dichiarato di ritenere impercorribile l’ipotesi di tagli aggiuntivi. Nello specifico:
Il mio caso base è che possiamo rimanere qui [con i tassi, NDR] per un periodo, fino a quando non avremo prove convincenti del fatto che l’inflazione sta tornando verso il target o che l’occupazione si sta indebolendo di più sul piano materiale.
Questo è il contenuto di una lunga dichiarazione rilasciata al Wall Street Journal, che domani sarà con ogni probabilità ripresa anche dalla stampa italiana specialistica.
Ok, quanto è importante?
Poco. Non è un mistero per nessuno che la presidente di Fed Cleveland sia il più falco dei falchi che prenderanno parte alle votazioni del FOMC nel 2026. Nulla di nuovo dunque, neanche in termini di equilibri, dato che tecnicamente andrà a sostituire un altro falco, ovvero Schmid, che per effetto della rotazione dal prossimo anno non avrà potere di voto nel FOMC.
I nuovi equilibri li abbiamo tracciati qui, così da permettere a tutti di avere contezza di quanto accadrà in termini di equilibri interni al FOMC. Non è detto che non prevalga l’opinione di Hammack, che vale un voto proprio come le altre che saranno espresse nel 2026 all’interno del FOMC stesso.
Va anche aggiunto il fatto che storicamente i membri del board – e dunque i partecipanti fissi al FOMC – sono più dovish e dunque più aperti ai dati.
Non posso, in chiusura, che invitarvi a leggere anche questa analisi di Alex Lavarello, che affronta la questione tassi USA in relazione a quelli Giapponesi, per un tema del quale torneremo a sentir parlare nei prossimi mesi.
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