Prevedere l’andamento di Bitcoin per il 2026? Secondo Alex Thorn, che è a capo della ricerca di Galaxy (società quotata che si occupa anche di investimenti crypto), sarebbe diventato un compito di grande difficoltà, dati certi cambiamenti non solo nella struttura dei mercati, ma nella stessa essenza di Bitcoin come asset. Il gruppo però mantiene un outlook molto bullish da qui al 2027, con un target di prezzo che, se dovesse essere confermato, farebbe la fortuna di tanti investitori.
Dai prezzi delle opzioni fino al trend della volatilità, il 2026 si preannuncia essere, dice Thorn, come un anno eccessivamente caotico per permettere delle previsioni credibili. Ma c’è di più in quanto affermato da uno dei ricercatori più brillanti di questo spazio. Scopriamolo insieme.
I numeri offerti da Alex Thorn
Partiamo dal buono e dal bello che c’è nelle previsioni di Alex Thorn riguardo appunto le previsioni di prezzo. Bitcoin raggiungerà i 250.000$ nel 2027. E questa è una previsione che farà la fortuna di molti, anche se dovessero iniziare ad investire soltanto oggi, con il prezzo di Bitcoin che si aggira ancora sotto i 90.000$. C’è però molto di più nelle previsioni di Thorn, che riguarda anche il 2026.
- Anno troppo difficile da prevedere
Sarà un anno troppo difficile da prevedere in termini di prezzo. Le opzioni per fine giugno 2026 prezzano in egual modo i 70 e i 130k, così come prezzano in egual modo i 50k e i 260k sempre con lo stesso periodo di riferimento. Secondo Thorn si tratterebbe del segno inequivocabile della difficoltà di certe previsioni, per un anno che si preannuncia come difficile soprattutto per chi è abituato a vivere di previsioni.
- Segnali
Finché Bitcoin non tornerà stabilmente sopra i 100-105k, crediamo che il rischio sia di un ritorno verso livelli più bassi. Altri fattori nei mercati finanziari creano incertezza, come il tasso di impiego dei capitali nell’AI, le condizioni di politica monetaria, così come le elezioni midterm di novembre 2026 negli States.
Fattori dei quali abbiamo comunque già avuto modo di discutere su queste pagine e che, in tutti e tre i casi (che analizzeremo tra poco), sono senza dubbio alcuno fonte di incertezza.
AI: è un trend che inizia a scricchiolare, e che in realtà lo ha fatto ciclicamente nel corso di questo 2025. Nel 2026 ci sarà altra spinta o dovremo contare i danni di un’eccessiva spinta di questo settore nel corso degli ultimi 3 anni?
POLITICA MONETARIA: gli USA continueranno a tagliare? Nel caso, di quanto? I falchi stanno cercando di dominare la scena, anche se con ogni probabilità (leggi lo speciale che puoi raggiungere cliccando sul link) saranno in netta minoranza almeno all’interno di Fed. Discorso diverso per il Giappone – che abbiamo comunque affrontato qui, dove però i mercati – dobbiamo aggiungere – non sembrano essere eccessivamente preoccupati da un eventuale ritorno di politiche monetarie eccessivamente restrittive.
MIDTERM: sono senza dubbio alcuno il fattore di incertezza principale. In tanti temono il ritorno di una maggioranza targata dem, che avrebbe come risultato principale quello di far tornare un atteggiamento negli USA di maggiore chiusura verso il mondo crypto. È per questo motivo che il governo USA sta spingendo per un’approvazione delle leggi che governeranno il mondo crypto prima di quella data.
Target credibile?
Dopo che in tanti – al contrario del nostro direttore – avevano dato quasi per certo i 200.000$ entro fine 2025, è chiaro anche il motivo per cui siano molto meno pronti a commentare su possibili prezzi a fine 2026.
Vedremo se qualcuno nei prossimi giorni si avventurerà, nonostante abbia chiaramente speso molto in termini di credibilità. E quella, una volta spesa, è difficile da recuperare. No, non è il caso di Thorn, ma di tanti gestori di ETF che avevano buon gioco a spingere target irrealizzabili.
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il ritorno di una maggioranza DEM metterà sicuramente i paletti fra le ruote ma l’ultima parola spetterà al mercato in ogni caso ci sarà ancora maggior liquidità e non sarà più un mercato per tutti ma solo per i più coraggiosi.