È fine anno ed è dunque tempo di bilanci. Se in tanti non credono più nel ciclo di quattro anni (avremo anche noi modo di tornare sul tema), c’è chi da Fidelity continua a credere nel ciclo che era scandito in larga parte dall’halving e che prevedeva tre anni di rialzi seguiti da un anno di correzione. Ed è per questo che l’analista di Fidelity Jurrien Timmer si è detto aperto alla possibilità che il 2026 sia un anno di correzione per le crypto.
Chi avrà ragione? Timmer afferma che i movimenti di prezzo – principalmente di Bitcoin – sono stati in linea con la teoria dei cicli quadriennali. Questo nonostante tra tanti analisti dello stesso rango – e che lavorano per altre società di gestione del capitale – la teoria dei quattro anni sia ormai stata quasi completamente dismessa.
Tutti contro tutti: Matt Hougan, ma non solo, sconfessati da Fidelity?
È uno scontro tra titani, fosse anche soltanto per il fatto che si scontrano sul tema gestori di capitali di una certa rilevanza. I primi, almeno di questo rango, a parlare di superamento del ciclo dei quattro anni sono stati i dirigenti di Bitwise, società specializzata appunto in prodotti ETF con sottostante crypto. Matt Hougan è tornato sul tema – ne abbiamo parlato qui – in un’analisi che ritiene che il 2026 sarà un anno bullish, al contrario appunto di quanto comanderebbe il ciclo quadriennale al quale Bitcoin e le crypto ci hanno abituati.
Ha seguito le indicazioni di Hougan di Bitwise anche Cathie Wood di ARK, le cui previsioni però in passato si sono scontrate con una realtà dei fatti più dura del previsto.
Ora c’è però Jurrien Timmer, molto apprezzato nel giro e che è tra gli analisti di punta di Fidelity, società che si occupa di gestione dei capitali in generale e che ha all’attivo tre diversi crypto ETF. Uno su Bitcoin, uno su Ethereum e uno su Solana.
Durante la scorsa settimana, Timmer ha affermato:
Mentre rimango un bull su Bitcoin, la mia preoccupazione è che avremo un’altra fase di ciclo di 4 anni, sia in prezzo sia in termini temporali. […] Il massimo di ottonre di 125.000$ dopo 145 di rally è perfettamente allineato con quello che uno si aspetterebbe. Gli inverni Bitcoin sono durati per un anno circa, quindi i miei sensi mi dicono che il 2026 potrebbe essere un anno “down”. Il supporto è a 65-75k.

Questo è quanto ha pubblicato, accompagnandolo dal grafico che riportiamo per completezza, sul suo account X, dando così spazio a speculazioni di ogni tipo, tra chi dice che il contesto è effettivamente cambiato e chi invece sostiene che ci sia finalmente spazio per tornare a vecchie e rassicuranti teorie.
Non tutti sono d’accordo
E ce ne sarebbe ben donde: siamo infatti di fronte a un ciclo espansivo in termini di politica monetaria che non è ancora partito.
Anche Alex Thorn di Galaxy si è detto scettico di queste ricostruzioni, sottolineando come in realtà ci siano sì preoccupazioni per il 2026, ma comunque in attesa di un 2027 di nuovi massimi.
Rimane poi il fatto della tendenza di Bitcoin a smentire previsioni troppo certe, soprattutto quando condivise dalla maggioranza. E se il 2026 dovesse invece essere un anno che annulla tutto quello che… credono?
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