Con l’oro che fissa gli ennesimi massimi del 2025 e Bitcoin che arranca, a molti sarà passata la fantasia di vedere il principale asset del mondo crypto come una sorta di versione digitale del bene rifugio per eccellenza. Con i prezzi che rimangono distanti dai massimi annuali, si sono ringalluzziti anche coloro i quali hanno visto in $BTC sempre poco più di un giocattolo per gente un po’ particolare. La verità è che le cose sono più complicate di così – e anche per chi, come chi vi scrive, la storia dell’oro digitale non ha mai filato granché – c’è bisogno di fermarsi e ragionare.
Bitcoin è oro digitale? La risposta corretta è: non importa. Dovesse continuare a comportarsi in modo così bizzarro, ovvero talvolta seguendo l’andamento dell’azionario USA, talvolta trasformandosi in asset da accumulare nel caso in cui…, andrà bene ugualmente. Perché la proposta di Bitcoin è molto diversa da quella dell’oro, ed è forse bene che rimanga così.
Ma quale oro digitale: Bitcoin è molto di più
Partiamo da una questione che è sotto gli occhi di tutti, ma che la maggioranza sembra voler continuare a ignorare. Bitcoin (vedi il whitepaper, ma vedi anche le discussioni precedenti all’arrivo degli “investitori” duri e puri) non ha mai voluto essere oro digitale. Bitcoin è innanzitutto un sistema monetario, all’interno del quale si effettuano transazioni in… $BTC.

Il bisogno che voleva soddisfare non era quello di avere dei lingottini digitali, ma di permettere a tutti di spostare valore senza chiedere il permesso a nessuno. È qualcosa che si è perso? Non tra chi utilizza quotidianamente Bitcoin. Chi lo vorrebbe però vendere urbi et orbi o non conosce questa parte, la più rilevante, di Bitcoin, oppure la ignora volontariamente, perché troppo minacciosa per “il sistema”. Il discorso che proveremo a fare è piuttosto articolato e non possiamo che pregarvi di portare pazienza ed arrivare fino in fondo.
Di asset scarsi è pieno il mondo
Scarsi in senso economico – e limitati nell’offerta, perché non se ne possono produrre all’infinito semplicemente con un click. Ci sono gli immobili, ci sono i terreni, ci sono i metalli preziosi. All’umanità non è mai mancata la possibilità di investire in asset economicamente scarsi e che possano resistere “all’inflazione”, ammesso che con questa parola si intenda semplicemente l’aumento (indiscriminato o meno) della massa monetaria.
Non è questo il problema che Bitcoin risolve. O meglio, può risolvere anche questo. Tuttavia, senza considerare tutto il contorno (che invero è la centralità di Bitcoin), $BTC altro non sarebbe che una figurina digitale, un oggetto da collezione che potrà pur aumentare di valore, ma che non sarà molto diverso nella specie da tanti asset scarsi.
Un sistema monetario peer to peer
Il network di Bitcoin è molto più formidabile della sua massima circolazione in 21 milioni di pezzi. Chiunque può decidere di creare una criptovaluta in 21 milioni di esemplari massimi, o anche in 2,1 milioni, o se vuole anche in 21. Non è – dovrebbe essere evidente – quello il punto. Il punto è che a tutela di Bitcoin e soprattutto della sua capacità di essere scambiato c’è un network formidabile. E che possiamo definire come formidabile perché:
- È protetto da una potenza di calcolo incredibile, che neanche un attore statale di grandi dimensioni sarebbe in grado di battere. Ad essere protetto è il libro mastro, del quale nessuno può alterare l’ordine.
- È resiliente: per quanto orrenda sia questa parola, definisce bene lo stato del network di Bitcoin. È resistente ai cambiamenti, si adatta quando le condizioni cambiano. E possiamo farci affidamento praticamente sempre.
- Modifiche? Ci sono state, al funzionamento di Bitcoin, ma storicamente il consenso è molto conservativo e permette pertanto di far rimanere tutti ragionevolmente tranquilli.
Ad oggi chiunque nel mondo, se lo desidera, può inviare pezzettini di Bitcoin a chiunque preferisca, senza chiedere il permesso a nessuno, senza fornire documenti, senza dover dimostrare di meritare la presenza in quella che chiamiamo società civile.
In un mondo di crescente repressione finanziaria, dove anche in Europa l’accesso al mondo dei pagamenti viene utilizzato come ritorsione per i dissidenti, è una caratteristica di enorme importanza. Della quale speriamo di non avere mai bisogno. Ma se dovessimo averne, di bisogno, Bitcoin sarà lì a fornirci quanto ci è necessario.
Bitcoin è un ottimo asset
Bitcoin è un asset giovane. In 15 anni ha sempre premiato i pazienti ed ha dimostrato di mantenere la sua promessa di fondo: nessuno può crearne a piacimento, e la nuova produzione di $BTC, ogni circa 4 anni, viene dimezzata.
Sappiamo che sembrano delle promesse di poco conto, ma sono il fulcro del funzionamento di Bitcoin come asset. Tant’è che Larry Fink di BlackRock, che scemo non è, ha parlato di questa sua caratteristica e vende $BTC ai suoi clienti ricordando loro che si tratta di una scommessa “contro” il sistema, ovvero contro la capacità dei burocrati e dei politici di non abusare della stampante di denaro.
- Verificabilità
Anche questo è un aspetto che in troppi ignorano. Bitcoin non si può contraffare. La sua autenticità è facile da verificare per tutti, in qualunque momento e in qualunque luogo. Fare lo stesso con l’oro è tanto complicato da aver tratto in inganno anche grandi fondi e ETF, che si sono trovati in alcune circostanze con i forzieri pieni di oro contraffatto.
L’oro corre e Bitcoin no? Portate un po’ di pazienza
Bitcoin non ha toccato nuovi massimi mentre l’oro corre come non mai? Portate un po’ di pazienza. Se avete investito in Bitcoin e non in oro sapevate bene di affidare una parte del vostro capitale a un asset giovane, che non ha ancora lo status che forse gli compete – e che gli competerà senza dubbio alcuno man mano che più persone lo apprezzeranno.
Non si può misurare la storia dell’oro in millenni e quella di Bitcoin in quarti d’ora. Il 2025 si è chiuso contrariamente alle aspettative in modo negativo? È parte del sacrificio di fiducia (e per qualcuno di sanità mentale) che Bitcoin chiede ai suoi accoliti.
Per chi c’era già nel 2022, o magari anche prima, non sarà nulla di nuovo. Gli altri dovranno imparare un po’ a disinteressarsi di fasi di lateralizzazione o di correzione massacranti per la fiducia, ma che storicamente sono state poi sempre ampiamente retribuite.
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Interessante da leggere…articolo… … le banche vogliono far crollare Bitcoin del 23.12.25.
R.
Letto e trovato oggettivamente imbarazzante