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SEC a Ripple: “Non dovevamo avvisarvi!”

La SEC? Non ci sta a perdere una causa che potrebbe essere definitoria per tutto il settore delle criptovalute – e che sta tenendo ancora sulle spine tutti coloro i quali hanno investito in Ripple e continuano a mantenere delle posizioni long.

L’ente che negli Stati Uniti si occupa di regolare mercati, scambi e titoli finanziari sta cercando di attaccare uno dei cardini della difesa di XRP, uno di quelli che soltanto un paio di settimane fa avevano cambiato l’inerzia di un processo che, giorno dopo giorno, assume sempre di più i contorni di una farsa.

SEC Ripple causa
SEC ribatte su uno dei punti forti della difesa di Ripple, ma potrebbe essere troppo tardi

Nel frattempo Ripple fatica sui mercati, anche se la correzione pesante è più da interpretarsi con il recente crollo del settore, piuttosto che con le nuove che arrivano dai tribunali.

XRP continua ad essere scambiato presso tutti i principali broker europei. Lo troviamo da eToro (qui per un conto dimostrativo gratuito), broker che offre anche la possibilità di replicare (o anche soltanto di analizzare liberamente) i portafogli di investimento del migliori trader sulla sua piattaforma.

SEC: “Non avevamo alcun obbligo di avvisare”

A chi non ha seguito da vicino – come abbiamo fatto su Criptovaluta.it – questa causa, l’ultima delle difese di SEC potrà sembrare strana. Ma in realtà l’authority sta cercando di attaccare uno dei cardini della difesa di XRP, ovvero che nel corso degli anni – e nonostante le sollecitazioni di diversi soggetti coinvolti – SEC non abbia mai denunciato alcunché di strano nella vendita di token XRP.

Un punto fondamentale della difesa di Ripple, ma non l’unico. Il gruppo che gestisce la criptovaluta ha infatti continuato ad attaccare su altri fronti, chiedendo anche la documentazione di SEC riguardo Bitcoin ed Ethereum, per cercare di evidenziare in sede di dibattimento una supposta disparità di trattamento.

Ripple ha dalla sua anche la Sezione 5 del Securities Act: non vi è dubbio che XRP non sia un contratto di investimento e che dunque non ci sia alcun tipo di necessità di registrarlo, almeno secondo la legge americana.

Le possibili ripercussioni sui mercati

Ripple ha continuato a perdere valore negli ultimi giorni, con il prezzo che continua a galleggiare intorno al dollaro. Oggi è tra i peggiori della seduta, anche se questo dovrebbe essere messo in correlazione con la grande corsa che l’ha visto protagonista nelle ultime 2 settimane e con la volontà, da parte di tanti investitori, di incassare profitti.

Le nostre previsioni su XRP rimangono più che valide, con un orizzonte di prezzo fortemente rialzista anche sul breve periodo. Una strada rischiosa – come lo è il percorso di qualunque tipo di investimento – ma che potrebbe essere tra le più redditizie sul mercato attuale delle criptovalute.

Nonostante questo ultimo colpo di coda di SEC – riteniamo che ci sia davvero poco che l’authority possa fare per spuntarla contro Ripple e per comminare la multa miliardaria che ha minacciato. Una multa che, anche se dovesse divenire realtà, non inficerebbe il percorso di Ripple, che continua a chiudere accordi molto importanti, con alcuni dei più grandi gruppi al mondo in termini di pagamenti e di trasferimento di denaro.

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