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NON solo Bitcoin: risorse naturali su blockchain! | Tutto in Repubblica Centrafricana

Il viaggio nel mondo della blockchain della Repubblica Centrafricana non terminerà con l’adozione di Bitcoin come valuta avente corso legale. C’è molto di più, perché secondo quanto è stato diffuso alla stampa il paese sarebbe pronto a tokenizzare le sue risorse naturali.

Un passaggio che, secondo il presidente, servirà per rendere più democratico lo sfruttamento di tali risorse e per permettere a parti più ampie della popolazione di parteciparvi. E anche di finanziare i progetti che vorrebbero rendere la Repubblica Centrafricana hub locale del mondo Bitcoin e cripto.

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Repubblica Centrafricana a tutto Bitcoin e token: ma di cosa si tratta precisamente?

Del tentativo di passaggio a Bitcoin come valuta locale abbiamo già parlato diffusamente sulle pagine di Criptovaluta.it. Il paese punterebbe, sebbene in condizioni tecnologiche estremamente diverse, a fare lo stesso che è stato fatto a El Salvador, in un processo che sarà però lungo e tortuoso.

Il paese infatti ha tassi di accesso a internet e anche all’elettricità molto bassi – e sarà per il momento impensabile pensare di vedere Bitcoin diffuso su larga scala. Proprio però per sostenere questo progetto, nonché una sorta di democratizzazione dell’accesso alle risorse del paese, la Repubblica Centrafricana starebbe pensando di tokenizzare le proprie risorse.

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Vedremo presto come si svilupperà l’intera vicenda

Questione che potrebbe essere molto interessante in particolare se inserita all’interno del progetto Sango, che punta a far diventare il paese una sorta di hub delle cripto, quantomeno locale, aiutando diversi paesi (questo lo aggiungiamo noi) a liberarsi dal giogo della vecchia finanza. Progetto al quale avrebbero partecipato, in termini di finanziamento, anche importanti realtà istituzionali trans-nazionali.

Il progetto di tokenizzazione delle riserve naturali, che sono per ora la vera ricchezza del paese, renderebbe più trasparente un processo che, in particolare in certe aree del mondo, può effettivamente cambiare le prospettive di sviluppo, in particolare della popolazione che fino ad oggi non vi ha avuto accesso.

Che tipo di tecnologia verrà utilizzata?

Difficile a dirsi adesso, prima che ci sia una sorta di demo funzionante. Si tratterà comunque di un grande passo che, almeno a nostro avviso, dovrebbe farci mettere da parte le rivalità tra diverse chain e protocolli.

I passi che la Repubblica Centrafricana sta facendo sono passi di enorme importanza, in particolare per un paese dal PIL così ridotto. Un paese che ha bisogno di riscatto economico e di accelerare lo sviluppo. Scegliere Bitcoin per questo ambizioso progetti è, a nostro avviso, segno di un mondo che cambia alla velocità della luce.

E segno del fatto che alcuni paesi potrebbero iniziare a capire che c’è altro oltre il mondo di FMI e del giogo delle istituzioni internazionali. Funzionerà? Staremo a vedere. Ma siamo assolutamente sicuri del fatto che sia valsa la pena provare.

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