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Mattel sbarca nel mondo NFT | Ok a Barbie e Hot Wheels con Flow

Mattel si lancia nel metaverso con una collezione di NFT dedicati ad alcuni tra i suoi personaggi e giochi più famosi. A fare da apripista per la popolarissima casa statunitense due icone tanto care alle generazioni più attempate ma ben note anche ai millennial: Barbie e Hot Wheels.

Il partner scelto per l’operazione è Cryptoys, piattaforma specializzata in giochi Play-to-Earn che ha siglato con la multinazionale delle bambole un accordo in esclusiva. La tecnologia sarà quella di Flow, una tra le più popolari blockchain come supporto a Non Fungible Token e già partner di aziende del calibro di Warner Music, Samsung, NBA.

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Mattel vola nel mondo cripto

Per chi ha già qualche capello bianco, il solo nominare Hot Wheels suscita emozioni fortissime e flashback incontrollati verso anni decisamente più lievi. Non ce la faccio, troppi ricordi, tanto per citare la quasi cult pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo. Allo stesso modo il coevo pubblico di signore, giammai canute ma sempre freschissime nonostante l’impietosa anagrafe, troverà in Barbie altrettanta carica emotiva.

E non sembra voler fermare la sua corsa nemmeno quel mostro sacro che risponde al nome di Mattel, azienda che dal 1945 fa emozionare bambini di tutte le età, e in tutte le epoche. Adesso per lei è arrivato il momento di emozionare nell’era del Web3, e lo fa scegliendo il metaverso per ingaggiare nativi digitali e quella vecchia guardia che con i suoi prodotti fisici ci è cresciuta.

Operazione Flow Mattel
Marchi da urlo, in particolare per i “meno giovani”

Grazie alla partnership con Cryptos, verranno lanciati dei NFT in cui i popolari personaggi Mattel diventeranno avatar giocabili sfruttando Flow, una blockchain decisamente conosciuta in ambito Non Fungible Token. A scegliere questa tecnologia, tra gli altri nomi illustri, ricordiamo Mark Zuckerberg per Instagram e il re indiscusso dell’NBA Magic Johnson, di cui vi abbiamo dato notizia in tempi recenti.

Al netto di flessioni che arrivano di riflesso dai mercati delle criptovalute in generale, quello dei NFT applicati al crypto gaming è un ambito che fa gola a molte aziende del settore, native digitali o meno che siano.

Ancora business nel mondo NFT, gaming e metaverse

Per dare un’idea del giro d’affari che si cela dietro al settore dei giochi su chain, anche se qui stiamo parlando di videogames in senso stretto, la recente acquisizione di Notre Game da parte di Animoca dovrebbe far riflettere.

Mattel in questo senso segue le orme del suo concorrente storico, Hasbro, di cui vi avevamo parlato un anno fa in occasione della svolta in chiave NFT di Magic: The Gathering, tra i più popolari giochi di carte collezionabili al mondo, che però poi è rimasto in stand by.

In attesa della release ufficiale del progetto, prevista per la prossima estate, scaldiamo i motori delle nostre macchinine e pettiniamo le nostre Barbie: ci attende un’operazione crypto-nostalgia davvero niente male.

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jacopo
jacopo
1 anno fa

Mattel ha già fatto 2 serie di NFT basate sul mondo HotWeels su rete Wax (basta googolare “hotweels nft”)

p.s. per la cronaca parlare di NFT e flow nella stessa frase merita quantomeno delle precisazioni. Nba Topshot, il primo grosso bestseller su rete flow, aveva un piccolo difetto: non potevi fare cashout se non quando ti davano il permesso (cioè raggiungevi una certa quota, che era decisa a loro discrezione e nemmeno comunicata, e c’era comunque un bel tempo da aspettare). Non ho idea se sia ancora così o no, chiariamo, ma flow e tutto il mondo collegato è qualcosa dal quale consiglio di tenersi molto alla larga (è pieno il mondo di chain private, e avere nft o token di cui non si è i reali proprietari poiché bisogna chiedere il permesso ad altri è qualcosa che mi fa scattare 100 segnali d’allarme e va proprio contro al significato di NFT e blockchain)

Fate sempre le vostre ricerche prima di comprare qualcosa; magari adesso hanno cambiato policy, vai a saperlo… io vi dico come è stato per mesi, con utenti incacchiati neri su tutti i forum, poi sinceramente ho smesso di seguire il “progetto”