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Bitcoin Belfort

C’è chi cambia idea su Bitcoin | E chi era lupo si fa subito agnello

Di tanto in tanto è bene occuparsi anche un po’ del contorno di soubrette, analisti, specialisti dell’ultim’ora e personaggi in voga che parlano di Bitcoin. La presenza di Jordan Belfort, personaggio che ha ispirato il famoso The Wolf of Wall Street è forse una di quelle più costanti. Dopo essere partito come grande avversario dell’intero comparto, lo specialista infatti fatto, seppur lentamente, marcia indietro.

Ed oggi è pronto a ritrattare su tutta la linea. Perché ha confermato ai microfoni di essersi completamente sbagliato su Bitcoin, in particolare per quanto riguarda la previsione che lo avrebbe visto a zero nel giro di qualche anno. Una confessione pubblica che per molti è un cambio di treno in corsa – alla quale però va riconosciuto il coraggio di essersi palesata in un momento non esattamente facile per i mercati.

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Anche il “lupo” ci ripensa: una lunga lista di abdicazioni

Diciamocelo pure: per un lungo periodo fare i bastian contrari su Bitcoin contribuiva anche a creare una sorta di aura di competenza, di quelli che la sapevano lunga, della vecchia guardia che ne sapeva più di un branco di giovinastri all’incrocio tra cultura cypherpunk e finanza. E invece prima o poi, fatta qualche rara eccezione, sono caduti tutti.

Bitcoin Belfort – ecco cosa dice il “lupo” di Wall Street

Ultimo in ordine temporale, al quale non possiamo che riconoscere anche l’onore delle armi, è Jordan Belfort, che in molti tra i nostri lettori conosceranno come The Wolf of Wall Street, personaggio per tanti ambiguo e reso popolare da una sorta di biopic con Leonardo di Caprio.

A quel tempo odiavo davvero le cripto e continuo a sostenere quanto detto allora tranne una cosa: mi sbagliavo dicendo che Bitcoin sarebbe andato a zero, ma in realtà non lo avevo studiato a sufficienza, perché ho preferito dire che fosse uno scam per i tanti segnali che…

Una ritrattazione quasi completa alla quale ha contribuito tra le altre cose il primo grande crack, di quegli anni, che vide comunque Bitcoin mantenersi su livelli di capitalizzazione interessanti.

Ciò che mi ha fatto cambiare idea è principalmente il fatto che quando è crollato ed ha raggiunto i 3.000 dollari, era ancora un asset che valeva miliardi. Ho pensato – aspetta un momento, quando gli scam crollano dovrebbero andare a zero, come è successo con UST, ed è questa la prima cosa che mi ha fatto iniziare a studiarlo.

Non il primo, non l’ultimo

Dato che Bitcoin, nonostante un mercato ancora molto poco soddisfacente e comunque ancora ricco di ansie, è qui per rimanere, siamo certi del fatto che saranno in tanti altri a cambiare idea. Qualcuno per sopravanzata anziana età forse non farà in tempo – pensiamo a chi bazzica dalle parti di Berkshire Hathaway – altri troveranno il coraggio che va riconosciuto a Jordan Belfort.

Coraggio comunque nelle possibilità di tutti, perché siamo davanti non solo ad un asset finanziario, ma ad un vero e proprio strumento che potrebbe cambiare il mondo per come lo conosciamo. E non solo in termini di sostanze patrimoniali.

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