Caso FTX: Gary Gensler di SEC sotto accusa | Lettera dal Congresso!

Volano stracci tra gli organi interni dell’apparato statale USA, con la questione inerente FTX che potrebbe non essere finita qui. Tra un’audizione del Congresso che si dovrebbe tenere il 13, accuse trasversali di aver intascato ricche prebende e attacchi orizzontali e verticali, arriva anche una richiesta da parte di Ritchie Torres.

Il Membro del Congresso ha inviato infatti una missiva all’Ufficio per L’Accountability del Governo, affinché sia fatta luce sulle eventuali negligenze e omissioni da parte di SEC, impegnata, ci ricorda la missiva, in campagne contro Kim Kardashian (rea di aver pubblicizzato uno scam) e altri personaggi in vista, invece di prendersi cura di quanto sarebbe poi esploso lasciando debiti per miliardi di dollari.

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Guerra interna alla politica USA: un membro del Congresso vuole vederci chiaro

Che Gary Gensler non goda più di appoggio trasversale è risaputo. Sono in molti, in particolare tra le fila dei Repubblicani, a ritenere il capo di SEC inadeguato per la gestione dei più importanti problemi che stanno colpendo i mercati USA.

Il capo di SEC Gensler, se dovessimo seguire le sue stesse affermazioni in pubblico, è responsabile in rima persona per i fallimenti del regolatore che concernono il collasso di FTX e della sua filiale FTX US. Gensler ha ripetuto in innumerevoli occasioni di non ritenere necessaria alcuna legge da parte del Congresso: SEC ha l’autorità di cui ha bisogno per regolare gli exchange cripto. Se SEC ha l’autorità che Mr. Gensler ha dichiarato di avere pubblicamente, perché ha fallito nello scoprire il più grande Schema Ponzi della storia degli Stati Uniti?

Una lettera al fulmicotone che sicuramente non mancherà di accendere ulteriori discussioni sul ruolo di SEC, della sua regulation by enforcement e di tutto il tempo che gli USA stanno perdendo anche in relazione ad altre giurisdizioni. Una situazione che per molti ha del paradossale, in quanto coinvolge direttamente la prima economia del mondo.

La guerra è solo all’inizio?

La sensazione che si ha, facendo la cronaca di quanto sta avvenendo negli USA, è che sulle cripto si stia in realtà combattendo una guerra senza quartiere tra due schieramenti, soltanto in parte trasversali ai due principali partiti politici. I Repubblicani, almeno mediamente, hanno dimostrato una maggiore apertura per il settore e hanno quasi sempre mal digerito le intromissioni di SEC.

Dall’altro tra i Democratici in molti firmerebbero un patto con il diavolo pur di vedere il settore soffrire prima e sparire poi. Chi dei due la spunterà? Dipenderà da diversi fattori, perché i campi sui quali si stanno svolgendo le battaglie sono diversi. Con qualcuno che in mezzo potrebbe rimetterci le penne, nonostante non abbia nulla che vedere con questa guerra.