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SAM BANKMAN FRIED ESTRADIZIONE

Sam Bankman-Fried firma l’estradizione | Il processo crypto del secolo

Sam Bankman-Fried ha deciso di arrendersi. O meglio, di sostenere il processo negli USA senza condurre un’opposizione dalle Bahamas alla richiesta di estradizione. La conferma arriva da ABC News, che afferma che l’ex prodigio del mondo crypto, almeno per la politica USA, avrebbe già firmato i documenti per l’estradizione. Si apre così una nuova fase del più grande crack della storia del comparto.

Nuova fase che passerà da un altro carcere ritenuto molto duro, in quel di New York, e che vedrà SBF comparire davanti al giudice con accuse molto gravi, che potrebbero vederlo passare il resto della sua vita in carcere.

Una situazione dalla quale attendono novità anche i molti creditori, e in altre parole anche i clienti truffati, nella speranza di poter ricevere almeno in parte le cripto perse. Il processo va avanti e contribuirà a fare chiarezza e a nostro avviso anche a liberare il mondo cripto da alcune accuse infamanti che sarebbero meglio dirette verso SBF. Possiamo investire nel mondo crypto anche oggi, rivolgendoci però a intermediari sicuri come Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con CAPITALE DI PROVA ILLIMITATO – intermediario che permette anche ai piccoli investitori di operare su 140+ cripto asset.

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SBF avrebbe firmato: presto estradizione negli USA

Il duro carcere di Nassau sembrerebbe aver avuto la meglio. In meno di una settimana Sam Bankman-Fried avrebbe infatti accettato l’estradizione, che in un primo momento aveva dichiarato di voler rifiutare, con una resistenza legale che avrebbe però dovuto esercitare sempre dal carcere di Nassau. Situazione a quanto pare invivibile e insostenibile come raccontato da diverse testate, cosa che avrebbe portato l’ex leader di FTX a richiedere immediatamente o quasi l’estradizione verso gli Stati Uniti.

Legge processo USA FTX SBF
La giostra legale pronta a partire

Tutto questo mentre in molti chiedono già pene durissime e possibilmente un trattamento al peggior livello possibile da un sistema carcerario, quello degli USA, che dovrebbe essere almeno in linea di massima meglio organizzato e maggiormente vivibile di quello delle Bahamas.

Voglia di giustizia sommaria o meno, si dovrà comunque passare da un processo. Processo che sarà necessario, almeno ad avviso di chi vi scrive, ad individuare anche le responsabilità di terzi, sperando nella gestione trasparente di un processo che potrebbe interessare anche tanti profili piuttosto alti del mondo della politica USA. Ne avevamo già parlato su Criptovaluta.it e confermiamo anche in questa occasione tutto quanto avevamo detto allora.

La necessità di un processo giusto

Che non c’entra con le garanzie che dovrebbero essere riconosciute ad ogni reo, ma con la necessità di stabilire nel modo più certo possibile la verità. Sam Bankman-Fried ha goduto del sostegno e della copertura dei piani più alti della politica USA, ed è giusto e auspicabile che dal processo se ne riesca a sapere di più.

Non solo affinché diventino chiare e cristalline certe connessioni, ma anche per quel dovere di verità che il sistema dovrebbe avere verso chi ha perso magari i risparmi di una vita. Questo al netto della comprensibile sete di giustizia sommaria che un caso del genere innesca nell’opinione pubblica. Senza che si facciano sconti a SBF, ma sempre ricordandosi che i processi servono anche per ristabilire la verità.

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