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Scattano indagini STABLECOIN

Banche centrali indagano sugli stablecoin | BIS lancia il tool!

Uno strumento, destinato alle banche centrali, per indagare su stablecoin e bilanci. Ma a cosa servirà davvero?

Ne resterà soltanto uno? BIS, la Bank of International Settlements (è importante, vedremo più avanti perché) ha annunciato pubblicamente l’avvio del Project Pyxtrial, che dall’hub del gruppo di Londra cercherà di monitorare gli stablecoin a livello sistemico, non è chiaro ancora quali intenzioni. Per il momento si tratterebbe di un progetto sperimentale, che rientra però nel più ampio respiro del gruppo nei confronti delle CBDC, le Central Bank Digital Currencies, le valute digitali che saranno emesse dalle banche centrali.

Soluzioni tecnologiche che da un lato preoccupano – cosa mai ne faranno dei dati? – dall’altro segnalano come Tether, ma anche USDC e BUSD, nonché probabilmente USDD, siano realtà con le quali anche le massime istituzioni bancarie del mondo devono fare i conti.

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La banca delle banche vuole vederci chiaro sugli stablecoin

BIS, tramite il suo Innovation Hub, ha annunciato la nascita e l’operatività di Project Pyxtrial, un sistema di monitoraggio del settore stablecoin. Il tutto all’interno di un focus aumentato sugli strumenti di pagamento e sugli esperimenti con le CBDC, le Central Bank Digital Currencies.

Pyxtrial, un nuovo progetto nel London Centre, che punta a sviluppare una piattaforma per il monitoraggio dei bilanci degli stablecoin. La maggior parte delle banche centrali non ha a disposizione strumenti per monitorare sistematicamente gli stablecoin e per evitare incongruenze tra asset a copertura e circolante. Il progetto analizzerà diversi strumenti tecnologico che potrebbero aiutare i supervisori e i regolatori a creare framework legali basati su dati integrati.

Il breve estratto, che per ora poco ci dice sull’effettiva natura di questo strumento, è contenuto all’interno di un più ampio documento dedicato in larga parte agli esperimenti che la banca sta conducendo nel settore delle CBDC, sia con soluzioni all’ingrosso sia retail, sia con strumenti già creati da diverse banche centrali.

Bis indaga su stablecoin
Strumento di indagine o di guerra?

L’interesse sarebbe, probabilmente ricorrendo all’analisi dei trasferimenti internazionali, nel verificare che quanto raccontano diversi progetti – anche in assenza di audit – sulla quantità di riserve. E per qualcuno potrebbe sembrare anche una buona idea avere un istituto dell’importanza di BIS che monitori, apparentemente senza doppi fini, quanto avviene nel mondo degli stablecoin. Altri invece, più maliziosi, ci vedranno un tentativo di raccogliere dati da poi interpretare in senso restrittivo, in particolare a livello legale.

Che cos’è BIS

È la Bank of International Settlements. Ha sede a Basilea, in Svizzera – è di proprietà di 63 diverse banche centrali e ha come obiettivo quello di favorire la cooperazione internazionale in termini finanziari. Vi partecipano praticamente tutti i principali paesi del mondo e per quanto non abbia potere di intervento nelle legislazioni dei singoli paesi, ha comunque un forte impatto nelle discussioni interne. Tra i suoi obiettivi dichiarati:

  • Favorire la discussione e la collaborazione tra diverse banche centrali
  • Supportare il dialogo con altre autorità che sono responsabili per la promozione della stabilità finanziaria
  • Finanziare ricerca, come in questo caso, e anche analisi delle politiche di rilievo monetario
  • Fare da controparte per le transazioni tra banche centrali

Un’istituzione potente, che ora ha posato i suoi occhi sul mondo degli stablecoin. Preoccupazione per la stabilità, oppure tentativo di fare un favore alle nascenti CBDC, che pur dove sono in via di implementazione – vedi Cina e Nigeria – non sembrano aver riscosso un grande successo?

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