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Bitcoin più forte dell’inflazione | Il segreto del prossimo trend

BItcoin - calma piatta sul mercato. Come potrebbe cambiare però il mercato con il prossimo FOMC?

I dati sull’inflazione negli USA non sciolgono il nodo più importante per i mercati Bitcoin e crypto delle prossime settimane. Il dato, per quanto positivo, è stato in realtà in linea con le aspettative e non ha offerto alcun tipo di indicazione chiara né a chi investe né a Federal Reserve.

C’è stato – questo è evidente – un rimbalzo. L’inflazione è tornata al 3,2% dopo aver toccato il 3,00% nel corso del mese precedente, mentre la Core – che è quella alla quale Jerome Powell pone maggiormente attenzione, è scesa da 4,8% del mese precedente al 4,7% di oggi.

La guerra contro l’inflazione è ancora qui – almeno così dicono da Washington – e questo potrebbe avere anche delle ripercussioni sul mondo crypto e Bitcoin, che comunque nella giornata di ieri è rimasto, anche a dato rivelato, piuttosto tranquillo.

Bitcoin e crypto: calma piatta post-inflazione: e ora?

La reazione sul breve e brevissimo periodo non c’è stata. E questo perché i dati che sono stati resi pubblici sull’inflazione ieri non si sono discostati granché dalle previsioni delle principali banche d’affari e società di analisi. Ci si aspettava un piccolo rimbalzo dell’inflazione rispetto al mese precedente e tanto è stato.

A chi vuole vedere necessariamente il bicchiere mezzo pieno – c’è anche da dire che l’inflazione Core, quella che esclude energetici e altri tipi di beni il cui prezzo è piuttosto volatile, ha fatto registrare un ulteriore, per quanto timido, ribasso.

E ora? Bitcoin è rimasto adagiato all’interno di un canale parecchio stretto, salvo poi tornare a visitarne la metà inferiore, anche se per cause che non sono in alcun modo riconducibili a quanto avvenuto in termini di inflazione. Il resto del mondo crypto in queste circostanze non fa granché, se non seguire la rotta indicata dal capitano.

Occhi puntati sui tassi? Sì, ma manca ancora molto

Chiaramente tutta la vicenda inflazione interessa perché dovrebbe indirizzare la prossima decisione sui tassi di interesse, decisione che quella sì avrà un impatto importante sui mercati.

Partendo dal presupposto che mancano però ancora 40 giorni alla prossima riunione del FOMC e che ci saranno da leggere i dati dell’inflazione del prossimo mese, i mercati continuano a ritenere fortemente improbabile un rialzo dei tassi per l’appuntamento di fine settembre. Sono decisioni da ritenere definitive? No. 40 giorni, nella fase convulsa che stiamo attraversando, sono un’era geologica.

La staticità del prezzo di Bitcoin è un buon segno

Per quanto possa essere noioso il movimento laterale di Bitcoin che ormai dura da settimane, rimane a nostro avviso un ottimo segno sullo stato di salute di $BTC, che ha resistito agli assalti degli orsi, precedentemente – e che al tempo stesso però non sembra avere gas a sufficienza per superare con convinzione i 30.000$.

Tutti aspettano l’ETF Bitcoin spot per puntare più forte e con più decisione? Non solo, perché ci sono tanti altri motivi che a nostro avviso confermano un outlook bullish per Bitcoin – e di conseguenza anche per le crypto.

Lag delle politiche monetarie?

Staremo a vedere anche se la teoria sul lag di certe politiche monetarie sarà confermata in questo caso non di scuola, ma reale. Gli Stati Uniti stanno cercando di combattere l’inflazione con norme che definire draconiane è un eufemismo.

Il rischio del quale si tornerà a parlare a stretto giro di posta è che si sia fatto già abbastanza, o troppo – e che certi effetti non siano ancora evidenti. Qualcosa che però almeno per il momento, per quanto se ne parli da un po’, non sembrerebbe essersi ancora verificato.

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