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Non tutte le crypto news escono col buco. C’è grande interesse per il mondo blockchain da parte delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo, ma non tutte riguardano le crypto in quanto tali. Abbiamo infatti gli ETF da una parte, che saranno di spinta appunto a Bitcoin e altcoin, e ci sono invece notizie più infrastrutturali, che non sembrano ancora in grado di offrire al mercato l’entusiasmo di cui ha bisogno.
Ultima notizia in ordine temporale – e che dovrebbe sicuramente portare alla discussione chi investe in questo mondo (potete discutere liberamente anche sul nostro canale Telegram) arriva direttamente da JP Morgan, o meglio, da Tyrone Lobban, che si occupa direttamente della divisione blockchain di un gruppo che è tra i più potenti al mondo.
Non si parlerebbe più di crypto, dice, almeno ai piani alti. Tutte le news e le discussioni riguardano la possibilità di tokenizzare asset del mondo della finanza classica e di metterli su blockchain. E oltre ai network già popolari, ce ne sono diversi di privati che potrebbero servire allo scopo. Che tipo di notizia è per chi investe? Cerchiamo di analizzarla insieme.
Tutti vogliono asset tokenizzati onchain
La nuova moda del momento, come avevamo già anticipato sulle pagine di Criptovaluta.it, è la seguente: l’ultima fissa per i grandi gruppi finanziari è la tokenizzazione degli asset classici. Bond, azioni, quote di fondi: tutto può essere inserito in un token e scambiato utilizzando la blockchain come infrastruttura. Questo almeno è quanto racconta Tyrone Lobban di JP Morgan:
Ci sono molte conversazioni su come portare gli asset tradizionali on chain. Quando guardi alle attività dell’ultimo anno, quasi ogni banca, broker o asset manager ha fatto qualcosa o sulle blockchain permissioned o su quelle pubbliche.
Il diavolo si nasconde nei dettagli, così come le notizie rilevanti. Si parla infatti di blockchain pubbliche o private. Ethereum, ma anche Polygon in una certa misura da una parte – e dall’altra invece blockchain private come quella ad esempio gestita proprio da JPM. Una lotta che sarà la più importante del prossimo ciclo e che rimarrà il tema forte che dovrà indirizzare anche le decisioni degli investitori.
Alcuni clienti però non vogliono essere coinvolti nel mondo crypto.
Questa è l’altra parte della testimonianza che riteniamo rilevante: in diversi, dopo il crollo di FTX e i fallimenti a catena che hanno anticipato il più funambolico dei crack, non si sentono ancora pronti per tornare a puntare sul mondo crypto.
Per Bitcoin i giorni dei grandi gain sarebbero alle spalle
Lobban ha parlato a ruota libera e ha analizzato anche la situazione di Bitcoin, in riferimento a una stabilità di prezzo che alcuni leggono come momentanea lateralizzazione, altri invece come un nuovo status quo che sarà difficile modificare.
I giorni dei ritorni veramente importanti su Bitcoin sono, forse, dietro di noi almeno per un po’.
Una visione possibilista della situazione – che è in realtà una lettura del presente senza volersi troppo sbilanciare sul futuro.
Trend tokenizzazione: chi è più avanti?
Certamente Ethereum, che è stato scelto più di frequente come infrastruttura per progetti pilota come quello della grande banca UBS. Occhi certamente puntati anche su Polygon, sul quale ci sono già diversi servizi che permettono di fare compravendita di bond tokenizzati.
Tra le reti che potrebbero recuperare anche Avalanche, che ha dedicato buona parte dei recenti sviluppi anche al mondo delle subnet, particolarmente utili per questo specifico comparto. Per il resto – chissà se qualche nuovo arrivato per il nuovo ciclo non cercherà di sfruttare un trend che sarà il più importante almeno per i prossimi 2 anni.
