Home / Caso Binance: dirigente crypto exchange si dichiara innocente. Nigeria però continua attacco

NIGERIA MALE

Caso Binance: dirigente crypto exchange si dichiara innocente. Nigeria però continua attacco

Le cose si complicano, in Nigeria, per il dirigente di Binance. La difesa per ora non funziona.

Dopo sei lunghe settimane, si è aperta la procedura legale che interessa non solo Binance, ma anche due dei suoi dirigenti. La questione – che abbiamo già affrontato diverse volte qui su Criptovaluta.it – riguarda attriti (per usare un eufemismo) con il governo nigeriano. A comparire davanti al giudice, secondo diverse cronache locali, è stato Tigran Gambaryan, che si è dichiarato innocente riguardo tutti i capi d’accusa.

La questione dura, come abbiamo detto in apertura, da tempo, con Binance che nel frattempo ha negato ogni tipo di responsabilità da parte del suo dipendente, che non avrebbe potere decisionale e che dunque non dovrebbe essere considerato come responsabile di qualunque tipo di problema sia insorto tra il governo di Lagos e il popolare exchange.

Una questione che almeno per ora però riguarda più Tigran Gambaryan, dirigente che al contrario di Nadeem Anjarwalla, l’altro dirigente Binance imputato, non è riuscito a fuggire dal paese e che sempre secondo le stesse cronache sarà presto tradotto in carcere in attesa del giudizio.

Una situazione spinosa per Binance?

Le accuse sono diverse: si tratterebbe di 5 capi di imputazione e tra questi il più grave sarebbe quello di aver favorito il riciclaggio di controvalori per 35 milioni di dollari, all’interno di un più vasto attacco all’exchange che è ancora il primo al mondo per volumi.

I giudici che presiedono la causa però non sembrerebbero essere in alcun modo convinti della posizione di Gambaryan, ovvero della sua totale estraneità ai fatti che vengono eventualmente contestati a Binance. Gambaryan, semore secondo i giudici, avrebbe tenuto il comportamento da dirigente di Binance anche in precedenti interlocuzioni tra il governo nigeriano e l’exchange, relative alla fornitura di know how alle forze dell’ordine locali per contrastare i crimini a mezzo crypto.

La posizione di Gambaryan esce dunque aggravata per quella che si è fatta una situazione assai spinosa almeno per il soggetto direttamente coinvolto, che finirà per l’appunto per passare a quanto parrebbe in carcere il tempo che lo separa dalla causa prima e dal giudizio poi.

Una querelle legale dai confini ancora incerti

Sempre secondo quello che sappiamo dalle cronache locali, oltre all’accusa di riciclaggio ci sarebbe per Binance una pesante accusa di evasione fiscale, che però sarebbe stata aggiunta a indagini già avviate.

Binance è stata anche accusata di favorire la manipolazione della valuta locale, il Naira, che ha vissuto un 2023 di grande difficoltà. Non sono pochi gli analisti che ritengono il caso il tentativo di individuazione di un capro espiatorio che servirà più alla politica che alla giustizia.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments