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ATTACCHI

Bitcoin e crypto non fanno paura, ma BCE e Parlamenti non possono fare che attaccare

Bitcoin e crypto sono così inutili che non passa settimana senza attacchi delle istituzioni. Ma c'è un movente -e nessuno può più nasconderlo.

Chi ha paura di Bitcoin? I detrattori del settore, quelli che la sanno lunga, dicono che nessuno può farsi spaventare dall’arrivo di BTC e del resto del comparto crypto. Microbi, nullità che sono poco più che un giochino da speculatori o delinquenti. Nullità che sarebbe preferibile ignorare anche per non legittimarne l’esistenza.

Ne avrebbero ben donde, se stessero effettivamente così le cose. E se non fosse che a ritmo sostenuto e con una frequenza che si riserva soltanto ai più pericolosi dei nemici, arrivano attacchi, verbali ma che implicano l’utilizzo della violenza fisica, contro il comparto.

Per un settore inutile che non dovrebbe far paura a nessuno, è una media interessante. La teoria che qui sosteniamo è che in realtà Bitcoin infastidisca molti – e che no, non è soltanto la volontà di proteggere dei sprovveduti che potrebbero perdere tutto.

Chi ha paura davvero?

Nessuno ha paura di Bitcoin: è una tecnologia inutile, vecchia, poco utilizzata per pagare e che piace solo ai delinquenti. È questo il sunto dell’ultimo paper della coppia che scoppia, quella composta da Schaaf e Bindseil, che godono dell’enorme privilegio di poter scrivere e di poter attaccare nemici soprattutto politici con la tranquillità che è garantita dallo stipendio garantito dal contribuente.

Nessuno ne ha paura, ma serve comunque pubblicare paper e consigliarne la rimozione politica tramite intervento legislativo, che poi vuol dire impedire ai cittadini europei di utilizzarlo, di comprarlo e di venderlo minacciando l’uso della forza. Forza pubblica, per carità, ma pur sempre forza.

Bindseil e Ulrich non sono certamente da soli. Qualcuno, la manina di cui abbiamo parlato e che prima o poi si rivelerà, ha cercato di introdurre tasse al 42% su ogni tipo di plusvalenza derivante da Bitcoin e crypto, pena che non serve per raccogliere denaro per i più bisognosi, ma per cancellare l’esistenza del comparto ne nostro paese.

A dargli manforte abbiamo avuto anche membri di Consob, che hanno indicato in Bitcoin e crypto investimenti privi di ogni utilità sociale e dunque da bastonare come possibile.

Ancora una volta, facciamo fatica a far convivere nella stessa narrazione le due idee: la prima di un Bitcoin inutile, la seconda della necessità di intervenire il prima possibile.

Salviamo i bambini, e i più sprovveduti

L’attacco, almeno per chi ha vissuto quelli precedenti a privacy, libertà nelle comunicazioni e libertà generale del cittadino, non dovrebbe fare granché effetto.

Gli argomenti utilizzati sono gli stessi: quelli della presenza di stupidi che non sono in grado di prendersi cura dei propri interessi e che andrebbero dunque indirizzati a suon di bastonate verso prodotti più sicuri.

Più sicuri per loro stessi e anche per le istituzioni, che – ricordiamo – si fanno turbare i sonni molto di frequente da nullità come Bitcoin e crypto.

Una motivazione, quella della protezione dei più deboli, che viene tirata fuori ogniqualvolta ci sia da far passare – tra gli applausi dell’opinione pubblica – una qualunque bestialità contro la libertà di una minoranza.

Sì, Bitcoin fa paura, perché il piano per l’Euro Digitale ha bisogno di avere praterie davanti

Il movente – quello vero – non è difficile da rintracciare. Schaaf e Bindseil, così come gli altri (ex e non solo) membri di BCE che attaccano Bitcoin – hanno come obiettivo principale quello di fare piazza pulita a favore dell’Euro Digitale.

Di contrapporre la valuta libera dei delinquenti come chi vi scrive alla solidità e alla sicurezza di un gettone digitale che ha il bollino di BCE.

Di contrapporre la vostra libertà di decidere del vostro denaro con il parere informato – e certamente disinteressato – di chi siede ai piani alti delle istituzioni.

Non è una questione che riguarda Bitcoin. O meglio, non è soltanto una questione che riguarda Bitcoin. È una questione di decidere in che tipo di società vogliamo vivere.

È una questione di ritenere accettabile la telefonata che distrugge un settore, una moneta che BCE potrà richiamare a piacimento, far scadere o richiamare. È una questione di ritenere accettabile che non si abbia la libertà – piena e incondizionata – di fare ciò che si crede con il frutto del proprio lavoro.

E di ritenere, ultimo, che si sia bambini che hanno bisogno delle imposizioni violente degli adulti per fare la cosa giusta.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 mese fa

Manca solo che inizino a sparare contro chi possiede Bitcoin o a passare per ogni casa dei detentori di Wallet Bitcoin e segnare ogni abitazione con la vernice “Qui abita un Bitcoiner” e successivamente passare per poi farlo salire sul treno che porta in qualche campo di concentramento. Credetemi se lo potessero fare lo farebbero e non escludo che non lo facciano.

GIUSEPPE
GIUSEPPE
1 mese fa

Hanno tanta paura e lo scrivono anche sul loro sito (CONSOB):
“Non è un caso, quindi, che la finanza e il settore bancario guardino con diffidenza e riluttanza alle criptovalute, temendo che siffatte evoluzioni, determinando, in particolare, la possibilità di trasmettere valore senza l’intervento degli intermediari, possano finire per spiazzare il business normalmente svolto dall’industria.”

certo devono controllare tutto le banche ahah , la blockchain gli sta facendo tremare le gambe ahahahah