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BITCOIN VS GOLD

Bitcoin è migliore dell’oro: 5 motivi per le RISERVE delle banche centrali

Bitcoin contro oro: perché dovrebbe vincere il primo, anche nelle riserve delle banche centrali.

La stiamo per sparare forte: Bitcoin diventerà più rilevante dell’oro come asset di riserva strategica. Il settore privato, grazie a pionieri come Michael Saylor, sembrerebbe averlo già capito. Il settore pubblico, in particolare le banche centrali, ci arriverà più tardi, come spesso accade.

L’oro è praticamente da sempre ritenuto la riserva più neutra per chi guarda al futuro, ma alcune delle sue caratteristiche sono nettamente inferiori a quelle di Bitcoin, almeno per lo scopo per il quale si detiene, storicamente, oro.

È un’opinione forte, che però proveremo a sostenere sulla base di X punti – e che non abbiamo paura di rendere pubblica. Sì, per chi se n’è accorto Bitcoin è già migliore dell’oro, anche se ci si vuole semplicemente sedercisi sopra – ovvero utilizzarlo come store of value.

Bitcoin migliore dell’oro? Sì, anche come riserva strategica

Ci sono un mucchio di motivi per sostenere questa tesi. Bitcoin è di molto migliore dell’oro, anche se dovessimo guardarlo dall’angolo dell’oro stesso, ovvero dall’angolo di un asset che sia utile sul medio e lungo periodo per conservare ricchezza e mettersi al riparo anche da eventuali disastri economici e finanziari.

I nostri cinque concetti di base che ci portano a ritenere Bitcoin migliore dell’oro:

  1. Verificabilità pubblica e semplice
  2. Custodia indipendente
  3. Divisibilità piena
  4. Trasferibilità globale
  5. Formato digitale

1. La purezza di Bitcon può essere verificata da tutti

L’oro può essere contraffatto. Chi traffica in oro deve ricorrere a tutta una serie di strumenti (costosi) per verificarne la purezza e per verificare che non sia stato contraffatto. Se i compro oro in giro per il mondo possono fare controlli più blandi, quando si tratta di milioni (o anche di miliardi) di euro in controvalore le cose si fanno più complicate.

Le cose sono così complicate che talvolta vengono truffati anche grandi fondi e banche d’affari.

Bitcoin invece può essere verificato da chiunque, in modo semplice e immediato. Il risultato è visibile subito, ed è univoco. Nessuno può barare con Bitcoin. Nessuno può avere dei bitcoin falsi.

2. L’oro è complicato da custodire, anche per le grandi nazioni

Non entreremo ora nella questione più squisitamente politica. Sta di fatto che molte delle riserve di diverse nazioni sono custodite… da altre nazioni o in caveau che sono in territori terzi.

Questo espone a tutta una serie di pericoli: cosa succede in caso di guerra? Quanto possiamo fidarci, come nazione, di un paese terzo per custodire in parte le nostre riserve.

La questione è tornata al centro del dibattito politico con l’elezione di Donald Trump e con qualcuno che chiede, in Italia e in Germania, di rimpatriare le riserve. Più facile a dirsi che a farsi.

Bitcoin invece è molto semplice da custodire: si può detenere con una o più chiavi private. Non c’è bisogno di appoggiarsi presso terzi. Si può fare tutto in auto-custodia.

Per i paesi che (non giudichiamo nel merito, ma constatiamo un fatto) interrompono rapporti, la cosa è ancora più pericolosa.

In passato avevamo parlato della probabilità che proprio paesi non allineati o apertamente ostili rivolgessero le proprie attenzioni a Bitcoin. Rimaniamo di questa idea.

3. Bitcoin è semplice da dividere

Bitcoin è divisibile: la sua unità minima è il satoshi. 100.000.000 di satoshi valgono un Bitcoin. Inviare anche una quantità minima di valore ad un’altra persona è molto facile.

Dividere l’oro è complicato. Così come è complicato spenderne per una quantità di valore ridotta.

È un vantaggio tecnico che deriva dal fatto che Bitcoin è digitale mentre l’oro è fisico. E pur essendo un metallo facile da trattare, dividerlo per i valori di cui abbiamo bisogno in un determinato momento, è molto difficile.


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4.Bitcoin è facile da inviare

Volete mandare una quantità di oro dall’altra parte del mondo? In bocca al lupo. Avrete bisogno di costose spedizioni assicurate, di dichiarazioni altrettanto complicate e alla fine desisterete.

Volete portarvene a casa a scopo di investimento? Tutto vi farà desistere, perché custodirlo è problematico e pericoloso.

Bitcoin può essere inviato letteralmente in un click e – come abbiamo visto sopra – può essere autocustodito.

5. La questione ETF pone dei problemi anche su Bitcoin

Non è tutto oro – passateci la battuta – quel che luccica. Gli investitori stanno infatti preferendo un Bitcoin di carta, quello rappresentato dagli ETF. I numeri sono chiari – l’enorme successo di quelli di BlackRock è lì a testimoniarlo – e anche il minimo sbattimento per la custodia di Bitcoin sembrerebbe essere troppo per il singolo investitore.

O almeno per quello che è abituato a operare più in borsa che nel mondo crypto. Sarà una questione della quale si dovrà dibattere, perché in quel caso i vantaggi rispetto a un investimento analogo in oro (sempre tramite ETF) si riducono all’osso.

Ma le banche centrali, lo saprai meglio di noi, non detengono ETF sull’oro, ma lingotti. E in queste condizioni, perché non guardare proprio a BTC?

Le banche centrali dovranno fare i conti con questa nuova realtà e non potranno rimandare all’infinito, come si sta cercando di fare in Svizzera, il redde rationem, il giorno del giudizio su… BTC.

Bitcoin, già scelto dal settore privato come riserva del presente e del futuro, ed è destinato a diventare una componente chiave anche delle riserve strategiche nazionali. Almeno a nostro parere.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
5 mesi fa

sono d’accordo con te Gianluca ma questo riguarda il prossimo futuro che potrebbe essere anche alle porte ma il presente ci dice un’altra cosa.