C’è una proposta di legge negli USA, partita dal Senato tramite due senatori democratici, che tra le altre cose vorrebbe imporre agli States di investigare acquisti, scambi e anche utilizzo di Bitcoin da parte della piccola repubblica centroamericana, che secondo la proposta potrebbe utilizzare BTC per evadere non meglio precisate sanzioni.
È soltanto l’ultimo capitolo di una lunga guerra che vede da un lato chiunque si sia avvicinato, a diverso titolo, a Bitcoin, dall’altro una parte del Partito Democratico americano, che almeno nelle frange più estreme mal digerisce la stessa esistenza di Bitcoin.
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La proposta di legge degli USA e lo sberleffo di Bukele
Nayib Bukele ha uno status molto particolare all’interno del mondo Bitcoin. È stato il primo presidente a aprire a BTC, è stato promotore della Ley Bitcoin che ha reso $BTC valuta avente corso legale a El Salvador e quando ha fatto qualche passo indietro, lo ha compiuto costretto dal Fondo Monetario Internazionale.
Al netto dei sentimenti di ciascuno, che sono chiaramente più che legittimi, Bukele rimane una sorta di leggenda all’interno del mondo Bitcoin. O meglio, all’incrocio tra Bitcoin e politica. E per questo motivo si è attirato anche diverse antipatie, tra le quali quelle dei dem americani. In particolare di due, che hanno proposto una legge per costringere le autorità USA a indagare sull’utilizzo che la piccola repubblica fa di Bitcoin.
La risposta è arrivata, puntuale, su X.
HAHAHHAHAHAH, i democratici rosicano
Una traduzione libera, che però ha come obiettivo quello di riportare, nel modo più fedele possibile, lo scambio tra Bukele e due politici che hanno avanzato una proposta che – lo prevediamo con assoluta certezza – non passerà mai, almeno con queste maggioranze negli USA.
Un problema politico
Bitcoin – che proprio poche ore fa ha fissato un nuovo massimo storico – continua a essere motivo di attrito politico tra chi lo utilizza o lo ha comunque introdotto nel suo sistema politico e nel suo paese e altre forze politiche, talvolta nazionali talvolta internazionali, che vogliono farne un esempio negativo.
El Salvador ha dovuto infatti abbandonare, almeno in parte, i propri piani, proprio per pressioni del Fondo Monetario Internazionale. Una sorta di congrega di nemici di Bitcoin che sembrerebbero intenzionati a salvare il salvabile a colpa di ricatti e punizioni. Pazienza, ce ne faremo una ragione.
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