Nuova super tassa su Bitcoin: lo dobbiamo alle generazioni future

Tassare Bitcoin, tassare l’AI, tassare tutto ciò che consuma energia. Non è una proposta né nuova né geniale, ma è tornata a occupare le prime pagine dei giornali la scorsa settimana, in quanto c’è stata tal Laurence Tubiana a farla propria. La stampa mainstream, che per le nuove tasse ha un’autentica parafilia, non poteva che diventarne megafono acritico.

Cosa vuole fare Laurence Tubiana, che leggiamo essere CEO della European Climate Foundation? Semplice: tassare Bitcoin e AI, perché di soldi ne servono sempre (al settore pubblico) e perché il clima va aiutato, e perché non aiutarlo tassando quelle canaglie di Bitcoin e i super-miliardari dell’AI?

Una proposta folle, inapplicabile, che stuzzica ancora una volta i più bassi istinti del regolatore, del settore pubblico e in ultimo dello Stato e della sua pantagruelica fame.

Consumi? Ti tasso (di più)

Tutto l’impianto dell’idea di Laurence Tubiana poggia su assunti che sono o falsi, o poco informati, oppure organizzati ad arte per raccogliere consensi tra l’opinione pubblica.

• Tassare Bitcoin

Che consumerebbe tanta energia quanta ne consuma la Polonia – e dunque sarebbe da contenere, a colpi di tasse chiaramente, anche perché ostacolo al raggiungimento di certi obiettivi climatici.

• Tassare AI

Vogliamo resistere all’AI? Evitare di finire come in Matrix, perseguitati e soggiogati dalle macchine? Vogliamo un mondo dove l’inquinamento sia soltanto un lontano ricordo? Anche qui, lo strumento principe per Laurence Tubiana è quello della tassazione.

• Fondi per combattere la crisi climatica

I denari così raccolti non sarebbero utilizzati però per la fiscalità generale, ma per combattere problemi specifici che Bitcoin e AI contribuiscono a esacerbare.

Le cripto sembrano essere qualcosa che non è regolamentato affatto, e sono una preoccupazione anche per quanto riguarda la stabilità finanziaria.

Questo uno dei commenti che sono stati riportati da The Guardian e attribuiti a Laurence Tubiana, che probabilmente essendo troppo impegnata a combattere il cambiamento climatico, si sarà persa non solo il MiCA, ma anche le nuove leggi entrate in vigore nel Regno Unito e quelle che presto diventeranno operative negli Stati Uniti. Di non regolamentato non vi è nulla, e anche fosse, risulta difficile almeno a chi vi scrive vedere il legame con le pur legittime preoccupazioni per il clima.

Abbiamo bisogno di regolarle. A volte sono legate al crimine organizzato, dobbiamo analizzare la provenienza del denaro e chi le utilizza.

Ci si aspetterebbe da chi guarda alla scienza per combattere il cambiamento climatico lo stesso livello di rigore nel parlare di criptovalute e Bitcoin. Non esiste infatti un solo dato in grado di dimostrare che le crypto siano utilizzate più delle valute classiche per commerci e traffici illeciti.

Per chi dovesse interpretare questo attacco come mirato a Bitcoin e crypto: in passato Tubiana si è battuta per un’ulteriore tassazione dei biglietti aerei, per una tassazione generale e ulteriore dei non meglio precisati miliardari e per altre tasse da imporre a grandi linee a chiunque… consumi energia.

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Non può accadere

E lo sa anche Tubiana, che però con questa sparata è riuscita a conquistare le prime pagine di giornali – come il nostro – che altrimenti difficilmente si sarebbero occupati di lei.

Tubiana ha ammesso che sarà difficile applicare tasse di questo tipo, perché il governo USA attuale è molto favorevole al settore e quindi difficilmente si piegherà alla sua richiesta.

Per quanto riguarda l’Europa le operazioni di mining sono così irrisorie da rendere gli strali di Tubiana poco più che una buona storia per quei TG che vanno in onda soltanto la notte e che puntano a solleticare i più eccitabili tra i cittadini.

Per chi crede, chiediamo una preghiera affinché i nemici di Bitcoin e del settore crypto siano sempre numerosi – anche se possibilmente con pareri più articolati e sensati. Il mining Bitcoin, oltre a essere diventato molto più green, opera anche in contesti dove permette la combustione di gas di scarto che altrimenti finirebbero in ambiente, e in posti come il Texas favoriscono lo sviluppo di reti energetiche basate su fonti rinnovabili.

Tutte questioni che interessano poco Tubiana e gli hooligan della tassazione. Rimane però la soddisfazione di essere (quasi) certi che questa proposta rimarrà… lettera morta.