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Arriva il post-mortem per Base – dopo che ieri il network aveva smesso di funzionare per circa 33 minuti. Dietro il blocco ci sarebbero stati problemi a uno dei sequencer e con il conseguente passaggio delle operazioni ad un nuovo sequencer. Problemi che verranno superati con degli aggiornamenti e che ieri però hanno richiesto un intervento manuale.
La questione scatenerà ulteriori polemiche sui network ad alte performance come Base (in passato polemiche simili avevano riguardato anche Solana), dove il trade off tra prestazioni e effettiva centralizzazione è molto spesso a favore delle prime, a scapito della seconda.
Cos’è successo e perché non succederà più
Base – per spiegarla nel modo più semplice possibile – ha un sistema che prevede il passaggio delle consegne da un sequencer a un altro quando ci sono problemi. Il sequencer che ha avuto inizialmente problemi – sembrerebbe a causa dei volumi di attività onchain – ha passato le consegne ad un altro sequencer che però a sua volta aveva problemi.
Il sistema che avrebbe dovuto garantire il passaggio ad un terzo sequencer non ha funzionato, in quanto Conductor non era stato abilitato sul secondo sequencer della catena.
La cosa ha richiesto la messa in pausa di Conductor – il sistema che permette il passaggio da un sequencer all’altro – e l’avvio di un sequencer in buone condizioni, permettendo così il ripristino delle funzionalità.
Il problema sarà superato
E sarà superato con un aggiornamento del sistema Conductor: quando un sequencer viene aggiunto deve dimostrare di essere in grado di trasferire la leadership a sua volta.
In aggiunta, Base ha promesso testing estensivo di queste nuove funzionalità che verranno introdotte sul suo network.
Tutte le informazioni e il comunicato ufficiale possono essere recuperati qui.
Il problema comunque, almeno per il momento, sembrerebbe essere stato brillantemente superato.
Questo al netto delle polemiche che hanno invaso e continueranno a invadere i social. Polemiche che riguardano uno dei temi più caldi del mondo blockchain e crypto, come quello della decentralizzazione effettiva dei network che offrono livelli di prestazioni più elevati.
Un trade off che almeno oltre un certo limite non può essere evitato. E che però non dovrebbe essere un mistero, ad oggi, per nessuno.
