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STAGFLAZIONE alle porte e CROLLO Bitcoin e crypto? I numeri dicono che…

I conti di Jerome Powell sono giusti? Oppure sarà crisi?

C’è uno scenario, che abbiamo definito già più volte su questo sito come il peggiore possibile per gli investimenti di rischio – categoria che include anche il mondo crypto e Bitcoin. È lo scenario dove l’inflazione rimane alta e invece il PIL finisce, in termini di crescita, a zero o addirittura in negativo.

Si tratta della stagflazione – parola che nessuno ha voglia di pronunciare per scaramanzia – che vorrebbe dire crescita azzerata o addirittura recessione, e un’inflazione fuori controllo.

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Stagflazione: i segnali della crisi imminente (o forse no)

Partiamo dal punto principale: vi è ovviamente interesse da parte della stampa, degli influencer, dei principali account sui social a descrivere una situazione di crisi imminente. Portano click, portano discussioni, portano panico, che fa riprendere il ciclo di cui sopra.

Noi cercheremo di fare le cose diversamente – guardando effettivamente quali sono i segnali di un’economia in rallentamento e, al tempo stesso, di prezzi che non vengono giù. O di un’inflazione che comunque non rallenta.

  • Revisione dei dati del mercato del lavoro

La revisione dei dati del mercato del lavoro è stata pesante. Per i due mesi precedenti c’è stata crescita praticamente a zero delle nuove assunzioni, che però andrà incrociata con altri dati che arriveranno sia ad agosto sia a settembre.

Dati mercato lavoro
Mai così in basso dal 2007

C’è chi, come Rosenberg, afferma che tre letture di fila di assunzioni ferme sono un segnale di recessione imminente che non ha mai fallito in passato.

In realtà chi ci segue da tempo sa bene che certi pattern possono essere sbugiardati e che in una fase di mercato complicata come quella che stiamo vivendo dal COVID in poi, tante delle certezze che avevamo nelle analisi… non ci sono più.

  • Inflazione: non viene giù

È vero che gli USA stanno avendo una difficoltà importante a far tornare l’inflazione in target. A prescindere da quale potrebbe essere l’impatto dei dazi – anche FED ritiene che sarà di breve periodo – c’è ancora da tornare su livelli di inflazione più bassi prima di poter tagliare con decisione i tassi.

  • Una combinazione impossibile

Questo è il primo sentore di una possibile stagflazione: economia che rallenta e inflazione alta. Cosa che rende spuntati gli strumenti che vengono utilizzati da FED per anticipare il ciclo.

Se si tagliano i tassi: si fa un favore all’inflazione e dunque l’ipotesi rimane poco percorribile.

Se non si tagliano i tassi: dato che siamo ancora in territorio restrittivo, l’economia potrebbe risentirne ulteriormente.

Perché è pericoloso per Bitcoin e per le crypto

Perché gli asset risk on performano storicamente poco e male durante le fasi di crisi. Il mercato azionario, se dovesse davvero arrivare la stagflazione – ne risentirebbe in modo importante.

Questo potrebbe portare a una correzione generalizzata per tutti gli asset risk on e dunque anche per Bitcoin e per il resto del mondo delle criptovalute.

Nota bene: fatta eccezione per il periodo del COVID, il mondo crypto non ha mai attraversato delle crisi finanziarie vere. Quanto avvenuto durante la crisi COVID non può fare però testo. Abbiamo infatti avuto una crisi esogena, causata da un evento inaspettato e esterno all’economia – e che dunque non può essere utilizzato per ricavare pattern.

In quel caso comunque ci fu una brusca correzione che coinvolse tutto il comparto crypto. I più ottimisti ricorderanno che però da lì a poco partì una delle più importanti BULL RUN di sempre.

No, non c’è ancora certezza di stagflazione

Federal Reserve nelle previsioni rilasciate a giugno ha un quadro relativamente ottimista, ovvero un rallentamento dell’economia che però riguarderà solo il 2025, un rallentamento progressivo dell’inflazione (che però non tornerà in linea con il target prima del 2027) e una graduale riduzione dei tassi.

Variabile2025 (Q4)2026 (Q4)2027 (Q4)Oltre
PIL reale (crescita)~ 1.4 %~ 1.6 %~ 1.8 %~ 1.8 %
Tasso di disoccupazione~ 4.5 %~ 4.5 %~ 4.4 %~ 4.2 %
Inflazione PCE headline~ 3.0 %~ 2.4 %~ 2.1 %~ 2 %
Inflazione core PCE~ 3.1 %~ 2.4 %~ 2.1 %~ 2 %
Tasso Fed Funds / interesse (fine anno)~ 3.9 % (mediana)~ 3.6 %~ 3.4 %~ 3.0 % (neutrale)
Le previsioni di Fed

Questi sono in numeri che sono stati diffusi nelle ultime previsioni che sono state diffuse a giugno. Si vede un PIL leggermente in difficoltà per il 2025, ma comunque ampiamente sopra la soglia che indicherebbe una recessione. Anche per quanto riguarda l’inflazione, ci si aspetta che si torni verso il 3,0%, salvo poi recuperare in modo concreto sia durante il 2026 che durante il 2027.

Questo sarà accompagnato, vedi ultima linea del grafico, da quelli che sono tagli progressivi, anche se non enormi. FED a giugno ne vedeva uno fino alla fine del 2025. Con le condizioni cambiate di recente, anche a causa di quelli che sono i dati rivisti del mercato del lavoro, i mercati ne prezzano due in modo ampio.

Se queste previsioni di Fed dovessero confermarsi, sarebbe un lento ma inesorabile soft landing. Il migliore scenario, questo, che possiamo aspettarci.

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