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Bitcoin SOTTO PRESSIONE: L’analisi del consolidamento e le prospettive future

BTC testa nuovamente i supporti chiave mentre l'accumulo istituzionale prosegue indisturbato.

La serata volge al termine con Bitcoin che testa nuovamente la soglia dei 113.500 dollari, confermando la fase di consolidamento che avevo analizzato nel mio recente contributo per Investing.com. Come direttore di criptovaluta.it ritengo fondamentale approfondire le dinamiche in corso, soprattutto alla luce dei movimenti di queste ore che stanno mettendo alla prova la resilienza della struttura del mercato crypto.

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Il quadro tecnico attuale: Correzione o pausa strategica?

Il movimento ribassista delle ultime ore, che ha portato Bitcoin anche a toccare nuovamente quota 112k dollari non deve sorprendere gli investitori più esperti. Come ho evidenziato nella mia analisi per Investing già sopra menzionata, stiamo assistendo a un consolidamento strutturale sotto il massimo storico che ha permesso di superare i 123.000 dollari soltanto nel luglio scorso.

La pressione di vendita odierna si inserisce perfettamente nel pattern triangolare che avevo identificato, con supporti crescenti nell’area 113.500-115.000$. Il test di questi livelli rappresenta un momento cruciale per verificare la solidità dell’accumulo istituzionale che caratterizza questa fase del mercato.

Nel frattempo l’accumulo degli istituzionali continua…

Nonostante le oscillazioni di prezzo, quello che emerge con chiarezza è la continua attività di accumulo da parte degli investitori istituzionali. I dati che ho analizzato mostrano come BlackRock e Fidelity mantengano salda la loro presa sul mercato, con quasi centinaia di miliardi di dollari gestiti attraverso i loro ETF su Btc.

Questa presenza massiccia sta creando una dinamica del tutto nuova rispetto ai cicli precedenti. Le correzioni del 5-10%, come quella che stiamo vivendo, vengono sistematicamente assorbite dai flussi istituzionali, creando quello che definisco un “effetto stabilizzatore” sul mercato.

MicroStrategy e la sua strategia

Particolarmente interessante rimane la posizione di MicroStrategy, che con i suoi oltre 629.000 BTC attualmente in possesso, continua a rappresentare il termometro della fiducia corporate in Bitcoin. La società, ora denominata più semplicemente “Strategy“, ha dimostrato una convinzione incrollabile anche durante le acquisizioni effettuate a livelli di prezzo elevati, con un prezzo medio capace di superare persino quota 115k dollari nell’ultimissima serie di acquisti.

Questa strategia di accumulo sistematico, finanziata attraverso obbligazioni convertibili, sta creando una pressione deflazionistica strutturale che si combina perfettamente con la riduzione dell’emissione post-halving.

La mia prospettiva di medio termine

Dal punto di vista tecnico il consolidamento attuale offre opportunità interessanti per chi sa interpretare correttamente i segnali. Il pattern triangolare che ho descritto nella mia analisi per Investing indica un target di 128.000-130.000 dollari una volta completato il breakout.

La chiave di lettura rimane la tenuta dei supporti nell’area 113.500-115.000 dollari. Una violazione decisa di questi livelli potrebbe aprire scenari correttivi più ampi verso i 100.000-102.000 dollari, dove convergono supporti tecnici multipli e la zona di accumulo degli investitori più conservatori.

Il contesto macro

Non possiamo ignorare l’impatto delle politiche macroeconomiche e regolamentari sulla dinamica di Bitcoin. L’ordine esecutivo del 6 marzo 2025 che ha istituito la Riserva Strategica Bitcoin USA rappresenta ancora un elemento di supporto fondamentale per il sentiment di lungo termine.

La correlazione crescente con l’oro, che ho documentato raggiungere livelli di 0,42 negli ultimi sei mesi, conferma il processo di maturazione di Bitcoin come asset di riserva nel portafoglio degli investitori istituzionali.

La gestione del rischio e del consolidamento del prezzo

La fase attuale richiede particolare attenzione nella gestione del rischio. Per gli investitori retail, questo rappresenta un momento ideale per implementare strategie di dollar-cost averaging, sfruttando la volatilità ridotta per costruire posizioni graduali.

Gli investitori più sofisticati possono considerare l’utilizzo di stop loss sotto i 110.000 dollari per proteggere il capitale, mantenendo al contempo l’esposizione al potenziale rialzista che caratterizza questa fase del ciclo.

Le mie considerazioni

Il movimento di queste ore conferma sostanzialmente l’analisi che ho firmato qualche ora fa su Investing: Bitcoin si trova in una fase di maturazione strutturale piuttosto che di esaurimento del trend rialzista. La presenza massiccia degli investitori istituzionali sta creando dinamiche di mercato completamente diverse rispetto ai cicli precedenti.

La capacità di tenuta dei supporti chiave nelle prossime sedute sarà determinante per confermare la solidità di questa base di accumulo. In caso di tenuta, i target di 128.000-130.000 dollari rimangono assolutamente realistici nel medio termine.

Come sempre, rimane fondamentale mantenere un approccio disciplinato alla gestione del rischio, considerando Bitcoin ancora un asset volatile nonostante la crescente maturità del mercato crypto. Come sempre vi invito a seguirci sui nostri social – principalmente Telegram (sia free che nel vip) piuttosto che nelle nostre newsletter su Substack, dove forniamo analisi mirate in costante aggiornamento.

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Francesco
Francesco
3 mesi fa

Quindi su Telegram o sulle newsletter, visto che “piuttosto” è alternativo?

Gianluca Grossi
Editor
Gianluca Grossi
3 mesi fa
Reply to  Francesco

Anche se non sono io l’autore dell’articolo, mi prendo 5 minuti per risponderti.

L’utilizzo di “piuttosto” come disgiuntivo è molto diffuso almeno dagli anni ’90 del secolo scorso e attestato nelle forme settentrionali di italiano da circa 200.

Gli autoproclamatisi cultori della lingua italiana lo trovano scorretto? Pazienza. Sono liberissimi di utilizzarlo come preferiscono. Le lingue, fortunatamente, sono decentralizzate e vive, nonostante la pletora di antiquari che vorrebbe deciderne regole e utilizzo che fanno di tutto per costruirci un recinto intorno.

Legittimo non farselo piacere o non utilizzarlo. Curioso però che il grammarnazismo abbia ottenuto come unico risultato visibile quello di fornire a una vasta platea di gente senza ulteriori argomenti la possibilità di commentare sentendosi il Marchese del Grillo.

Detto questo: lingue, usi e costumi sono da sempre decentralizzati. Se dovesse servire un permesso delle autorità per cambiare (in modo diffuso) la funzione o il significato di una parola, oggi saresti qui a commentare nel latino delle Tavole delle XII leggi. Un latino che anche Giulio Cesare, pochi secoli dopo, avrebbe già trovato incomprensibile.

Spiace per chi ha la sindrome di Batman e crede che il mondo debba evolversi parallelamente alle fantasie di comando che governano la propria testa, ma la gente con la lingua fa quello che vuole. E quando un fenomeno è così diffuso (e come in questo caso quando l’utilizzo è oltre qualunque possibile ambiguità) c’è poco da arroccarsi.

Se protestassi io veementemente perché ricordare è, etimologicamente, richiamare dal cuore (cor, cordis) e oggi nessuno ritiene che sia quella la sede della memoria, mi prendereste tutti correttamente per matto, invitandomi a soggiornare in quelle stanze tutte bianche e con i muri imbottiti.

Gianluca Grossi
Editor
Gianluca Grossi
3 mesi fa

Sono intervenuto perché trovo veramente bizzarro passare le giornate a contestare un utilizzo che ha 200 anni, che è particolarmente antipatico all’accademia per sentirsi il famoso Marchese. Lasciando anche perdere il tono presuntuoso verso un grande professionista come Alessandro e verso una testata che ha pubblicato oltre 10.000 pezzi.