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NASDAQ: più controlli su società crypto e Bitcoin. Penny stock mania deve finire qui

La musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile scammata?

NASDAQ aumenterà controlli su società quotate che stanno comprando crypto. Dietro i maggiori controlli imposti da una delle più importanti borse del mondo ci sarebbe, secondo The Information, la volontà di individuare eventuali pratiche scorrette nei confronti degli investitori.

L’obiettivo sarebbe quello di aumentare la trasparenza di certe operazioni, che abbiamo già descritto più volte su queste pagine, saranno anche legali, ma non sempre appunto trasparenti. E alcune, soprattutto quelle effettuate con capitali solo sulla carta, hanno proprio l’aspetto di tentati schemi pump & dump.

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Nasdaq vuole vederci chiaro

Era ora, diranno i più cinici. Perché in realtà oltre alle operazioni che sono andate a buon fine (vedi Strategy, ma anche SharpLink o Bitmine), ce ne sono state tante altre che hanno creato dei meccanismi poco virtuosi.

Di cosa parliamo? Dell’enorme numero di investitori privati che hanno assaltato società quasi fuori dal NASDAQ (nel senso che non ne avevano più i requisiti), hanno annunciato piani per l’acquisto di crypto che poi non hanno mai portato a termine e intanto si sono goduti boom e conseguenti correzioni delle azioni delle società sopracitate.

Una pratica che non sembrerebbe aver lasciato indifferente NASDAQ, che ha annunciato secondo quanto riportato da The Information (qui dietro paywall) maggiori controlli su certe operazioni.

Per ora non è dato sapere di che tipo di controlli e di che tipo di eventuali conseguenze: quel che è certo è che certe operazioni hanno suscitato le attenzioni anche di borse che spesso permettono la quotazione di società invero assai poco solide.

Un meccanismo per cercare di arraffare più soldi?

Per diverse delle società che ci hanno provato, sicuramente sì. I veicoli utilizzati per queste operazioni sono infatti società che erano già fuori dai requisiti per la permanenza sul NASDAQ (su tutti quello di avere un prezzo per azione superiore a 1$).

Operazioni che avevamo prontamente denunciato su queste pagine e che ora saranno oggetto delle indagini e dei controlli di Nasdaq. E chissà se di una limitazione futura.

Tanti degli annunci diffusi tramite comunicati stampa non hanno infatti poi avuto seguito, con il boom garantito dall’interesse per le crypto che è stato rapidamente corretto da mercati che – anche se non sempre – alla fine scoprono gli altarini.

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