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Ancora 217 milioni in Bitcoin per Michael Saylor. Azioni però soffrono. Perché?

Ancora acquisti da Saylor, ma con i "vecchi problemi".

Strategy, la società di Bitcoin treasury guidata da Michael Saylor ha annunciato l’acquisto di 1.955 Bitcoin per un controvalore di circa 217 milioni di dollari. L’acquisto è stato effettuato con il ricorso all’emissione di azioni ordinarie per un controvalore di 200,5 milioni di dollari, per un’altra settimana difficile per le azioni privilegiate (4 in totale per tipologia) che il gruppo emette al solo scopo di raccogliere capitali.

Continua così sulla falsariga delle ultime settimane l’impegno di Strategy all’accumulo di Bitcoin, nonostante il vecchio premium della capitalizzazione di mercato rispetto al NAV si sia progressivamente ridotto.

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Ancora Saylor, ma ancora azioni ordinarie

Le notizie di acquisto di Bitcoin da parte di Michael Saylor e della sua Strategy ormai contano meno per il totale rispetto alla modalità di raccolta capitale.

Strategy ha infatti messo in piedi il più articolato sistema per recuperare dollari sul mercato da investire prontamente in Bitcoin. Non solo emissione di azioni o debito convertibile, ma anche l’ingegneria finanziaria necessaria per produrre quattro diversi titoli dal dividendo maggiorato e senza diritti di voto.

Strumento questo che include dei pagherò in forse, che avrebbe dovuto raccogliere importanti capitali e lasciare intatta la configurazione societaria.

Programma che però sta subendo qualche rallentamento, con Strategy che anche per questa settimana ha deciso (o dovuto) di fare ricorso all’emissione di azioni ordinarie.

Sono state emesse azioni per 200,5 milioni di dollari del tipo “MSTR”, azioni comuni e ordinarie di quelle che gli investitori possono comprare a mercato. Ne sono state emesse per 591.606 unità – che andranno parzialmente a diluire ulteriormente gli investitori.

Il titolo perde in pre-market poco più del 2,3%, dopo aver chiuso la sessione di trading classico di ieri a +2,5%. Seguiremo le evoluzioni odierne per capire che tipo di reazione offriranno i mercati una volta che saranno aperte le contrattazioni per tutti.

E soprattutto attenderemo che l’emissione di titoli in cambio di capitale fresco riguardi – prossimamente – più i titoli speciali creati a questo scopo che l’enorme monte di azioni ordinarie che il gruppo ha ancora potere di emettere.

Per gli azionisti, che già borbottano perché il titolo è molto lontano dai massimi, non sarà forse una bella notizia.

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