Arriva il primo assaggio di quella che sarà una due giorni di importanti dati macro – che potranno condizionare l’andamento dei mercati. Azionario, ma anche Bitcoin e crypto, con i bond che rimangono però, almeno per i più esperti, il vero mercato sul quale concentrarsi.
È stato pubblicato pochi minuti fa il PPI, ovvero l’indice dei prezzi ai produttori – in genere un discreto anticipatore di ciò che vedremo nelle prossime settimane sull’inflazione poi per i consumatori. È arrivata quella che è una buona notizia: il dato è di molto inferiore alle aspettative – cosa che sarebbe stata – come avevamo già scritto ieri su queste pagine, una delle poche motivazioni per continuare ad essere di buon umore.
Un super regalo dal PPI
Lo abbiamo appena commentato in diretta sul nostro canale VIP Telegram – il modesto fondaco nel quale però troverai tanti contenuti che non finiscono sul sito. E che si occupano anche di questioni macro più approfondite.
Detto questo, c’è da gioire per un dato che enormemente al di sotto delle aspettative e che infatti ha traghettato Bitcoin sopra i 113.000$ e Ethereum sopra i 4.371$. Perché i mercati sono così pimpanti? Perché il PPI, pur non essendo il più importante degli indici dell’inflazione, lascerebbe ben sperare per il futuro.
- Siamo ancora molto lontani dal 2%
I più pessimisti, ai quali dovrebbe però essere prestato orecchio, faranno notare che siamo ancora molto lontani dal 2% che è il target di Federal Reserve. E andando il pessimismo mano nella mano con l’incapacità di essere contenti, faranno notare anche che domani, giovedì 11 settembre, alle 14:30 ci sarà il ben più importante CPI. Tutto vero, ma per ora i mercati, pur con una certa prudenza, si godono il dato più che buono.
- Ci si aspettava un dato sopra il 3%
Il consenso era molto più alto ed è invero insolito vedere un errore così importante da parte degli analisti.
| Dato | Previsioni | Dato effettivo |
|---|---|---|
| PPI Core YOY | +3,4% | +2,8% |
| PPI YoY | +3,1% | +2,6% |
Sono dati di enorme importanza anche se comunque sulla base di una lettura mensile che – è questa la speranza – dovrà essere confermata dalla prossima lettura e possibilmente dai dati che arriveranno appunto giovedì alle 14:30, che riguardano la CPI.

Scialuppa di salvataggio per Powell
Il regalo più che per i mercati è per Jerome Powell, che si potrà presentare in pubblico il 17 settembre e indicare tagli di almeno 25 punti base – nel caso – affermando che i dati sull’inflazione sono positivi.
Questo toglierebbe alcune delle castagne morali e etiche dal fuoco per una Federal Reserve che comunque, almeno nelle intenzioni comunicate di recente, sembrava già più che pronta a arrendersi all’inflazione.
Almeno per questo mese – e sempre se il dato dovesse essere confermato anche domani – non ci sarà da perdere la faccia. Rimarrà poi da analizzare il dato per ogni singola componente – cosa che faremo sul già citato Canale Telegram VIP.
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