Il mondo delle treasury crypto, ovvero quello delle società che comprano crypto al solo scopo di detenerle (e come unica ragion d’essere delle loro compagnie) si allarga, anche geograficamente. E lo sta facendo anche in ambito Solana.
Prima è stato il caso di Brera Holdings, cha ha almeno una parte di cuore italiano (controlla la Juve Stabia), ora è il caso di Fitell Corporation, in Australia, che ha annunciato una linea di credito da 100 milioni di dollari al fine di acquisire $SOL a mercato.
Ancora una volta però aziende… in difficoltà
Ancora una volta però tali strategie vengono organizzate da società che stanno affrontando enormi difficoltà. Anche nel caso di Fitell abbiamo infatti una società che è quotata al Nasdaq e che aveva ricevuto notifica di delisting da parte della borsa nel caso in cui non fosse riuscita a tenere il prezzo superiore al dollaro.
Chi guarderà i grafici si chiederà come sia successo, dato che il prezzo è stato sempre sensibilmente sopra questa soglia. In realtà però l’azienda proprio oggi ha implementato un reverse stock split da 16:1. Il che vuol dire che ogni 16 azioni sono diventate 1 azione, aumentando così il prezzo e riportandolo sopra la soglia di 1$ che permette di evitare appunto il delisting.
È una pratica comune – l’ha utilizzata anche Brera Holdings, che ha anch’essa avviato un piano per investire in Solana – ed è segnale inequivocabile di un certo stress per l’azienda in termini di appetibilità per gli investitori.
Il reverse stock split rimane l’ultima risorsa a disposizione delle aziende che affrontano questo tipo di difficoltà. Fitell inoltre aveva fatto ricorso all’emissione di debito convertibile a febbraio 2025, altra chiara indicazione di difficoltà.
Cambio di nome in programma
Brera Holdings è diventata Solmate. Ci sarà un cambio di nome anche per Fitell, che diventerà Solana Australia Corporation. Non ci sarà dunque più alcun riferimento alla vecchia (e a quanto parrebbe poco proficua) attività di produzione/commercializzazione di attrezzature per l’attività fisica.
- Chi sta prestando 100 milioni a una società di questo tipo?
Si parla di investitori istituzionali, senza però che vengano precisati. Seguiremo da vicino questo nuovo caso di DAT, chiedendo però a tutti i nostri lettori di evitare avventure con le azioni di questi gruppi.
Se si crede in un progetto e nella sua tenuta di lungo periodo, il token è accessibile a tutti senza che ci sia il bisogno di ricorrere alle azioni di imprese che provano a salvarsi cavalcando l’onda della FOMO.
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