Sarà un inizio di settimana tranquillo sul fronte dei dati macro, che chiuderà però con un’accelerazione importante. Avremo infatti venerdì la disoccupazione, per la quale ci si aspetta un dato stabile e in linea con il mese precedente, e giovedì i dati su sussidi di disoccupazione. Saranno dati di enorme importanza, perché riguardano la più grande delle incognite di una fase di mercato pressoché illeggibile.
Dati che orienteranno anche le decisioni di Federal Reserve sui tassi di interesse e che dunque avranno un impatto anche su Bitcoin e criptovalute.
Cosa c’è da sapere sui dati della settimana
Il dato più importante arriverà venerdì alle 14:30. Avremo infatti il computo della disoccupazione, che è la grandezza macro alla quale guarderà Federal Reserve con maggiore attenzione.
- Previsioni
Le previsioni sono per una disoccupazione al 4,3%, esattamente sullo stesso livello del mese di agosto. Questo andrebbe a sconfessare una delle letture che erano state più popolari al picco della narrativa sulla recessione. Ovvero quella lettura secondo la quale una disoccupazione che inizia a crescere non può essere fermata se non con interventi decisi di politica monetaria.
Invece siamo fondamentalmente in range da ormai più di un anno – senza che ci siano stati degli interventi sui tassi (fatta eccezione per l’incontro del FOMC di settembre, appunto).
- Cosa preferirebbero Bitcoin e crypto?
Probabilmente gli asset risk on preferirebbero un dato peggiore (ma non troppo), rispetto alle aspettative. Tuttavia, ed è qui la difficoltà nel posizionarsi correttamente, un dato eccessivamente negativo agiterebbe di nuovo certi spauracchi, quelli di una recessione, della quale una disoccupazione fuori controllo è uno dei segni più evidenti.
Perché no un dato migliore? Perché qualche segnale di stress da parte del mercato del lavoro contribuirebbe al sì ai tagli per la riunione del FOMC di ottobre.
I dati di giovedì (e gli altri di venerdì)
Ci sono poi anche altri dati, che riguardano sempre il mercato del lavoro. Giovedì avremo i numeri sulle richieste di sussidi, che sono in parte un termometro della stessa possibile febbre che attanaglia l’economia USA. Anche qui un dato non molto migliore delle aspettative sarebbe quanto di più utile ai mercati degli asset risk on.
Venerdì poi ci saranno i non farm payrolls, dati che contano le buste paga e dunque a grandi linee i nuovi occupati. Dati che però sono stati al centro di diverse discussioni negli ultimi mesi, perché poco affidabili e rivisti in senso enormemente negativo.
Sarà dunque una settimana che si apre in modo tranquillo (fino a giovedì non dovremo preoccuparci pressoché di nulla) e che poi chiuderà con un crescendo.
A che punto siamo
Ricordiamo ai nostri lettori che siamo, nonostante gli ultimi tagli, ancora in territorio restrittivo in termini di politica monetaria e dunque in un contesto che dovremmo ritenere poco positivo per gli asset risk on, nonostante le borse USA continuino a far registrare record su record.
Segnale questo che in realtà la politica monetaria deve essere letta anche come conseguenza dell’attuale stato dell’economia e non necessariamente come causa, tema a noi assai caro e che abbiamo discusso e continueremo a discutere con una certa frequenza (insieme ad altro alpha) sul nostro canale Telegram VIP.
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