Domani parte l’UPTOBER: tutti pronti al PUMP ESPLOSIVO del mercato crypto?

Sta per giungere al termine anche il mese di settembre: alle ore 02:00 italiane si chiuderà la candela mensile su Bitcoin e tutti gli altri asset crypto, lasciando a traders e analisti un’importante informazione grafica da cui attingere per le previsioni future. A meno che non ci sarà qualche grosso scossone in extremis, stanotte ci lasceremo alle spalle un settembre non proprio solare per il settore, soprattutto per il comparto altcoin, ma tutto sommato positivo per il re BTC.

Ora però gli occhi si spostano su ottobre, anche detto “UPTOBER” vista la sua tendenza statistica ad offrire ritorni molto bullish per Bitcoin ed il resto della ciurma. Si aprirà parallelamente il quarto trimestre dell’anno, anch’esso considerato dagli amanti dell’analisi ciclica uno dei momenti più favorevoli alla speculazione. C’è però anche qualcos’altro che ci fa drizzare le antenne e ci porta ad essere più ottimisti del solito. Cosa? Lo vediamo qui insieme.

Bitcoin pronto ad entrare nel mese di UPTOBER: il Q4 sarà bullish?

Storicamente ottobre lascia sempre il sorriso in bocca agli investitori del mondo crypto. Negli ultimi 12 anni Bitcoin ha chiuso in verde in ben 10 occasioni diverse, con solo due eccezioni di price action ribassista. A livello statistico, si tratta del secondo miglior mese dell’anno, con una performance media del +21,89%, superata soltanto da novembre, che grazie ad alcuni esuberi negli anni del 2013 e 2017 ha alzato la media addirittura al +46,02%.

Se guardiamo invece la mediana, che fornisce una lettura meno forzata dai movimenti estremi, ottobre rimane con un valore simile del +21,20% mentre novembre scende al +10,82%. In generale, non c’è ombra di dubbio che secondo una logica di stagionalità, che piace tanto ai mercati visti i suoi effetti “autoavveranti”, il Q4 dovrebbe essere quantomeno positivo per Bitcoin, con un’influenza indiretta anche sulle altre monete del mercato.

Da notare come invece a dicembre vi sia un po’ una tendenza opposta rispetto ad ottobre e novembre, con il rosso che torna ad essere il colore predominante. Questo capita in realtà ad ogni mese di chiusura trimestrale, proprio perché vi è il luogo comune che le grandi società e fondi di investimento preferiscono alleggerire o chiudere parte delle posizioni per mettere in sicurezza i bilanci e presentare i risultati ai rispettivi consigli d’amministrazione.

Anche questa volta ottobre non farà eccezione?

Dal 2019 ad oggi, ottobre risulta essere un mese ottimo per Bitcoin, con tutte le ultime 6 edizioni chiuse in doppia cifra percentuale, tranne che per il 2022, che ricordiamo come un anno di spietato bear market, dove comunque c’è stato un discreto +5,56%. Non possiamo dire con certezza che abbiamo alle porte un mese da fuoco e fiamme, ma in genere il passato tende a ripetersi poiché le statistiche e le aspettative finiscono per influenzare il comportamento di trader e investitori.

Detto ciò, dobbiamo comunque essere consci che non è tutto scontato, e le borse crypto potrebbero avere comunque un andamento maldestro nel caso ad esempio di un contesto macro sfavorevole. Tanto per la cronaca, settembre era considerato all’unisono un mese bearish, ma nonostante tutto comunque Bitcoin lo sta per chiudere dignitosamente in verde.

Ma a questo giro, oltre che la stagionalità, ci sono anche altri indicatori che suggeriscono l’arrivo incombente di una mandria di tori furiosi di un rally.

I segnali bullish su Bitcoin per UPTOBER

Per prima cosa, ieri Bitcoin ci ha offerto una prova di forza notevole andando a pizzicare la liquidità in prossimità di $114.000, dove ci sono parecchi short pronti a saltare. Questo potrebbe essere un segnale premonitore dei traders che cercano di posizionarsi in anticipo per Uptober. Il sentiment degli holders di lungo periodo è ancora bullish, e nonostante qualche inciampo da parte dei detentori più mercenari, il resto del mercato è ancora molto “confident” sull’ultima accelerata dell’anno.

Abbiamo anche un segnale positivo che arriva dal mondo stablecoin, con la supply di USDT che è aumentata di ben $10 miliardi negli ultimi 60 giorni. Tutto denaro che verosimilmente potrebbe essere impiegato per alimentare la crescita del mercato crypto, come benzina che favorisce l’aumento dei prezzi.

Ma non è tutto: perché se paragoniamo il potere d’acquisto delle principali stablecoin rispetto alla capitalizzazione di mercato Bitcoin, ci accorgiamo di essere in una fase particolarmente intrigante per la price action, dove la potenza di fuoco delle stable è insolitamente elevata in confronto al valore di BTC.

Questa metrica si chiama “Stablecoin Supply Ratio Stoch RSI” e si trova ora ad un punteggio di 21, simile a quello che potevamo osservare in periodi pre-boom come maggio 2025, agosto 2024, gennaio 2024 e settembre 2023. E ora, siete pronti a volare?