In concomitanza con l’approvazione del Genius Act, nuova normativa statunitense che regolamenta le stablecoin, Tether festeggia con un mint di USDT dal valore di $1 miliardo sulla blockchain di Ethereum. Con questa mossa il nuovo socio della Juventus porta la sua presenza sui mercati crypto a $156 miliardi, ribadendo il suo dominio incontrato nel settore.
Una corsa continua per aggiungere liquidità agli operatori finanziari come exchange e market maker, la quale potrebbe essere spesa per aumentare la domanda degli asset speculativi.
In tutte le ultime occasioni in cui la treasury di Tether ha incrementato la disponibilità di USDT, è sempre successo qualcosa di rilevante nelle borse crypto. Sarà così anche questa volta oppure le condizioni macro e le tensioni geopolitiche limiteranno gli effetti di questa nuova immissione di capitali? Osserviamo la situazione più da vicino.
Tether aggiunge $1 miliardo di USDT e porta la capitalizzazione totale sopra i $156 miliardi
Tether, società emittente della stablecoin USDT, ha da poco aperto le danze ad un altra emissione di token, direttamente sulla rete Ethereum. Come riportato dall’account X “Whale Alert”, alle ore 10:40AM italiane Tether Treasury ha mintato 1 miliardo in USDT, sbloccando di fatto nuove monete che potranno essere utilizzate in DeFi o direttamente sui mercati dei CEX.
Solitamente queste notizie sono positive per gli asset crypto risk-on poiché significa che c’è qualcuno interessato a mettere nuova potenziale forza d’acquisto nel mondo crypto.
Come funzionano i mint? C’è un partner istituzionale, come un exchange o un operatore OTC, che fa richiesta a Tether di emettere nuova liquidità in stablecoin. Si deposita il controvalore in fiat, il quale viene impiegato dalla società in investimenti a basso rischio che generano reddito, e si “creano” nuovi USDT dal contratto ufficiale.
A sua volta gli USDT vengono poi trasferiti all’indirizzo dell’acquirente, con tempi e modalità variabili.
Da inizio anno la società di Poalo Ardoino ha visto accrescere la sua supply circolante di USDT di circa 19 miliardi di unità. In totale la stablecoin vale oggi $156,3 miliardi, un numero che vale più della metà della capitalizzazione di Ethereum.
Di questa cifra, circa il 50% è emesso sulla blockchain di Tron, il 40% su Ethereum, ed il restante 10% sparso su BNB Chain, Arbitrum, Solana ed altre chain minori. Ricordiamo che Tether rappresenta da sola il 64% della quota di mercato totale del settore stablecoin.
La liquidità di Tether USDT porterà in rialzo i mercati?
Di base il ragionamento è corretto, ma ci sono alcune considerazioni che rendono l’effetto meno marcato di quanto si possa pensare. Innanzitutto non è detto che gli USDT emessi da Tether verranno impiegati per acquistare BTC, ETH ed altri asset, ma potrebbero essere semplicemente impiegati in operazioni di arbitraggio o come margine per posizioni a leva.
Inoltre c’è da notare come questo mint di $1 miliardo, non sia già disponibile su Ethereum, in quanto la transazione è stata autorizzata ma non emessa. Ergo, le monete sono pronte per future richieste di emissione, ma non ancora attive sul mercato.
Detto ciò, possiamo aspettarci che verranno di fatto distribuite nell’arco dei prossimi giorni con un potenziale intrinseco rialzista. Come riporta Lookonchain, le ultime due volte che Tether ha eseguito un mint di USDT, Bitcoin ha registrato una giornata positiva sui mercati. Il 21 maggio, dopo un emissione da $2 miliardi, la criptovaluta ha proseguito con un pump verso nuovi massimi storici a $111.000.
Invece il 9 giugno, a seguito di un mint simile a quello odierno, siamo saliti del 4% in una sola giornata. L’altra faccia della medaglia? Entrambe le occasioni hanno sancito un top locale per Bitcoin.
Nonostante lo storico positivo, non possiamo di certo affermare che anche a questo giro ci sarà un rally. Attualmente l’andamento di Bitcoin ed il resto del mercato nel breve termine dipende dalle logiche macroeconomiche della Federal Reserve ( oggi nuovo FOMC) e dalla situazione geopolitica in Medio Oriente tra Iran ed Israele.
Un’escalation o una parola inaspettata di Powell potrebbero compromettere la capacità di Tether di sostenere il rally delle crypto.
Tether continua a costruire mattoncino alla volta il suo impero
Tralasciando i possibili effetti di una nuova fetta di liquidità in USDT, introdotta da Tether , vale la pena riflettere sul grande percorso di crescita che sta attraversando la società. Ad ogni mint infatti, Tether diventa sempre più grande e accresce le proprie riserve liquide, creando potenzialmente nuovo reddito dall’esposizione presso titoli del tesoro USA a breve scadenza e depositi equivalenti.
Nel 2024 il gruppo ha chiuso con utili stellari per $13 miliardi di dollari, complice anche un andamento dei tassi favorevole.
Ora che la situazione lato U.S Treasuries sembra essere delineata verso un taglio futuro dei tassi ( verosimilmente a settembre) Tether potrebbe perdere un’importante quota sui profitti.
Tuttavia, con i continui aumenti di capitali e l’espansione su business secondari ( es mining di Bitcoin, AI e blockchain L1) possiamo aspettarci entrate altrettanto importanti anche durante la seconda metà del 2025. Di questo passo, non ce ne sarà più per nessuno.