Poche ore fa Tether, nota società emittente di stablecoin, ha effettuato un mint dal valore di 1 miliardo di USDT sulla blockchain di Tron. Si tratta dell’ennesimo incremento del rifornimento circolante della moneta, che da inizio anno è cresciuta senza sosta, riflettendo una domanda in forte crescita tra gli exchange e gli attori istituzionali. A colpi miliardari Tether aggiunge il punto esclamativo sul suo status dominante, arrivando a coprire con USDT più della metà del valore dell’intero settore stablecoin.
Che fine farà ora questa liquidità? C’è chi pensa che verrà riversata a breve negli asset crypto risk-on, favorendo le condizioni per una nuova cavalcata al rialzo. Seppur questo possa sembra in parte vero, dobbiamo però contestualizzarlo con una dinamica dei mercati decisamente più complessa, che tiene conto di altre variabili in gioco. Cerchiamo di fare il punto della situazione in questo articolo.
Tether minta 1 miliardo di USDT sulla rete Tron
Stamattina alle ore 11, Tether ha ampliato nuovamente la sua fornitura di stablecoin USDT con un mint da 1 miliardo di dollari sulla rete Tron. La transazione è stata tracciata da diversi strumenti on-chain, tra cui Arkham Intelligence, che ha evidenziato il passaggio della moneta dal suo contratto di emissione “Black Hole” fino al wallet multisignature gestito dalla società, per poi essere infine distribuito nel portafoglio della Treasury. Da qui gli USDT, come segnalato dai tracker on-chain, sono stati poi spostati su alcuni CEX come Binance ed HTX.
Per Tether questo mint arriva a 3 settimane di distanza dall’ultima emissione, dove sono stati aggiunti ben $2 miliardi di controvalore in stablecoin. Da inizio 2025 la società gestita dal CEO italiano Paolo Ardoino ha aumentato la portata di USDT di oltre $17 miliardi. Oggi rappresenta la stable più capitalizzata del mondo crypto, con un market share del 62% che distrugge completamente la concorrenza. La maggior parte della sua supply è disponibile su Tron, mentre un’altra buona fetta è distribuita nella chain di Ethereum, oltre a qualche rimasuglio su Arbitrum, BNB chain, Solana e Polygon.
L’aumento del circolante stablecoin può scatenare una nuova corsa al rialzo?
Come sottolineato dall’account X “Lookonchain”, l’ultima volta che Tether aveva mintato nuovi USDT, il giorno seguente Bitcoin aveva rotto i massimi storici segnando un nuovo ATH a $111.000. Era il 21 maggio, e da lì a poche ore la criptovaluta sarebbe cresciuta dell’1,8% portando al raggiungimento di una nuova quotazione massima. Anche questa volta ci si aspetta ( o meglio si spera) che questi fondi possano essere utilizzati per alimentare nuova domanda sui mercati. Il passaggio però non è così semplice e scontato.
Da un lato è vero che la crescita della supply della stablecoin è associata ad un potenziale movimento positivo degli asset speculativi, in quanto monete come USDT fungono come principale controparte per gli scambi spot in BTC ed altre crypto. Dall’altra parte però va considerato che tale liquidità non necessariamente entra in automatico in circolazione sotto forma di acquisti. In casi come questo, dove gli USDT vengono mintati direttamente su Tron e successivamente inviati su exchange, l’obiettivo principale è spesso fornire riserve operative di stablecoin a supporto delle attività quotidiane dei broker stessi.
Su Tron, infatti, gli USDT sono utilizzati principalmente per transazioni OTC, regolamenti istituzionali e movimenti a basso costo tra exchange. Alcuni market maker potrebbero rifornirsi di liquidità e gestire operazioni di arbitraggio proprio con i mint di Tether. Dunque, non possiamo dare per certo che questi USDT spingeranno immediatamente Bitcoin e il resto del mercato verso l’alto. Ci sarà piuttosto da osservare come e quando queste monete verranno effettivamente messe in circolo dagli exchange.
Capitalizzazione delle stablecoin tocca i $250 miliardi
Tralasciando i potenziali effetti speculativi che un mint di Tether USDT potrebbe innescare, dobbiamo obbligatoriamente segnalare questo grande traguardo dell’industria crypto. Con l’ultimo incremento di fornitura infatti, la capitalizzazione complessiva delle stablecoin ha superato la soglia dei 250 miliardi di dollari, rappresentando oltre il 7,5% del market cap totale del mercato. Parliamo di una crescita stratosferica, con un settore che negli ultimi 5 anni ha visto espandersi di 25 volte, diventando un perno indiscutibile del mondo crypto.
Tether vanta revenue per più di $580 milioni al mese secondo i dati di DefiLlama e rappresenta una della maggiori entità detentrici di titoli del tesoro USA a breve scadenza. Insieme a Bitfinex, come gruppo sta aumentando le proprie riserve di oro e Bitcoin oltre a lanciare vere e proprie bombe tecnologiche come le reti Plasma e Stable. Insomma, possiamo dire che la nicchia stablecoin viaggia fortissimo, e di questo passo, nel giro di pochi anni. arriverà sicuramente a superare il primo TRILIONE di dollari di valore custodito.