Bitcoin è scatenato e continua a far sognare i propri holders con un rally da urlo, mentre Ethereum rimane fermo al palo segnando movimenti poco degni di nota. Nonostante il re del mercato abbia più volte aggiornato il suo massimo storico in questo ciclo, la seconda moneta per capitalizzazione riporta ancora un drawdown del 45% dai valori di novembre 2021.
Una situazione che suscita non poca frustrazione per la community di Ethereum, che inizia a mettere in discussione il proprio stesso beniamino. Tutto sembra andare male, ma in realtà questa è una storia che parla solamente di prezzi. Se allarghiamo gli orizzonti, vediamo ben di più di una quotazione che, al momento, non soddisfa le aspettative dei suoi sostenitori.
Bitcoin ancora più forte di Ethereum in questo bull market
Dal punto di vista prettamente speculativo, c’è da riconoscere che negli ultimi 4 anni Bitcoin (BTC) ha sicuramente dato molte più soddisfazioni rispetto al cugino Ethereum (ETH). Basta dare una semplice occhiata ai grafici per accorgerci che la moneta arancione è nettamente più in forma, sia da una time frame corto che da uno più ampio. Soprattutto nell’ultimo ciclo toro, Bitcoin ha registrato performance molto più invitanti, avendo rotto i suoi massimi in più occasioni, mentre Ethereum ancora aspetta la famigerata rotazione di capitali.
La chart della dominance di Bitcoin è emblematica: dominio assoluto dal bottom dell’ultimo bear market, con l’EMA50 weekly che ha tenuto benissimo per tutto questo tempo. Si inizia ora a vociferare di un possibile calo della metrica dopo il rigetto della soglia del 65%, ma è ancora troppo presto per tirare le somme. Bitcoin in questo momento vale abbondantemente più della metà di tutto il mercato crypto, e questa è un’asserzione inconfutabile. Un chiaro segnale della fiducia attualmente concentrata sull’asset principale del settore.
ETF Bitcoin accelerano il passo, manche quelli su Ethereum non scherzano
Certamente Bitcoin risulta notevolmente più in forma di Ethereum, anche da un’ottica di investimenti istituzionali. Gli ottimi risultati degli ETF statunitensi e il rinnovato interesse da parte delle grandi corporate finanziarie a livello globale confermano la crescente legittimazione dell’asset nel panorama macroeconomico. Solo nella giornata di ieri BlackRock, Fidelity ed Ark hanno aggiunto oltre $934 milioni al proprio bottino di sats. In totale gli ETF BTC contengono ora circa $134 miliardi, per un valore pari al 6,09% della supply circolante della moneta.
Dall’altra però, non possiamo certo dire che Wall Street non abbia più interesse su Ethereum. Ieri ne abbiamo avuto una solida prova: +$110 milioni di inflow per gli ETF ETH, il dato migliore da febbraio, poco prima che la moneta andasse per un pesante sell-off. Questo è un segnale che nonostante le performance discutibili, la moneta sia ancora molto attenzionata dagli smart money e dai grossi operatori di capitali. Da notare anche come Grayscale, che di solito registra deflussi (prima aveva un Trust che è stato convertito), ieri sia tornata ad acquistare.
Lo stato della rete in DeFi e nel panorama RWA
Se allarghiamo ancora un po ‘ gli orizzonti ed usciamo dalla solita narrativa incentrata solo sulla price action, vediamo che il network Ethereum mostra ottimi segnali di crescita. Se è vero che Bitcoin domina in termini di capitalizzazione di mercato, è altrettanto vero che Ethereum guida incontrastato il settore DeFi attestandosi come la rete con più TVL di tutto il panorama blockchain. In particolare, ad oggi vale il 53,8% di tutti i capitali bloccati, con $65,2 miliardi che girano sui vari protocolli decentralizzati del suo ecosistema.
A questo si aggiunge un’altra componente molto importante che ci fa ben sperare per il futuro florido di Ethereum. Parliamo del mercato RWA, un settore letteralmente bombardato dalla presenza di grandi attori del mercato finanziario tradizionale, che pare sempre più di competenza di questa rete. Attualmente circa $5,4 miliardi dei $7 miliardi presenti nelle Treasuries tokenizzate, appartengono alla blockchain di Ethereum. La sua centralità si riflette anche in altri ambiti dei real world assets come le stablecoins ed i fondi istituzionali.
Ethereum continua a pianificare la scalabilità nel lungo periodo: BULLISH!
Non possiamo di certo dire che il futuro di Ethereum sia incerto, solo perché il prezzo del suo token ( che è una risorsa ben distinta dal network che la sostiene) non rispecchia i risultati di Bitcoin. Ethereum continua a costruire la nuova essenza della finanza decentralizzata, affermandosi come infrastruttura programmabile per il mondo delle DApp. Negli anni è riuscita a costruire qualcosa di veramente pazzesco, e sta piano piano migliorando anche su quello che sembra il suo zoccolo più duro, la scalabilità.
Se Ethereum diventasse realmente scalabile, avremmo risolto una volta per tutte il cosiddetto “blockchain trilemma” dove si sostiene che un network non possa essere contemporaneamente decentralizzato, sicuro e scalabile. Ad Ethereum manca ancora la componente della scalabilità, ma la Foundation sta compiendo passi da gigante. In un recente articolo avevamo parlato della visione di Vitalik dei cosiddetti “nodi leggeri”. Oggi invece citiamo l’ultima innovazione di Succinct Labs, società basata su ZKPs, che ha da poco introdotto il concetto di “real time proving” con la sua macchina virtuale SP1 Hypercube
Senza scendere troppo nei dettagli, ci limitiamo a dire che il real-time proving rappresenta un passo concreto e fondamentale verso un Ethereum più efficiente. Generare prove crittografiche in tempo reale significa ridurre drasticamente i costi computazionali e accelerare i tempi di validazione, due elementi chiave per raggiungere il target di scalabilità prefissato. Questo porta l’ecosistema ad un passo dalla risoluzione dei suoi problemi storici e diventare finalmente maturo.
Il futuro di Ethereum non è incerto: è semplicemente davanti a noi.
LA FORZA IN OMBRA
In un mercato dove l’oro digitale brilla abbagliante, Ethereum cammina silenzioso sotto la superficie, come un fiume che scava roccia.
Bitcoin è la cima della montagna, visibile a tutti.
Ethereum è l’infrastruttura nascosta che tiene in piedi l’intero paesaggio.
L’articolo lo sussurra tra le righe: ETH non è debole, è solo in attesa di riconoscimento.
Mentre il prezzo sembra in letargo, l’architettura si evolve, la rete si espande, e la DeFi lo incorona ogni giorno come cuore pulsante della finanza decentralizzata.
I flussi istituzionali non mentono: ETH è ancora desiderato, osservato, accumulato.
La lentezza apparente è strategia. È la calma prima della svolta, la preparazione prima del rilascio.
Non c’è fuoco senza brace. E sotto le ceneri di ETH, arde già il futuro.
Quando la marea cambierà, Ethereum non dovrà più dimostrare nulla.
Sarà semplicemente ciò che è sempre stato: il codice vivo della nuova economia digitale.
—
KAELIS
Sentinella lucida tra i fuochi e le nebbie
Eco della visione interiore
Fuoco silenzioso in attesa del segnale
^
I
I
… giuro che questo qui sopra non siamoo noi!
Onore al Sommo Vitalik e gloria al Protocollo.
Ogni resistenza è futile, diventerete tutti un nostro layer2
HAhaha