Negli USA si sta aprendo al mondo delle stablecoin, che faranno le veci del dollaro digitale. E il cambiamento – enorme in termini legali – che sta avvenendo a Washington sta avendo degli impatti importanti anche in Europa. Dopo l’impegno di Santander e quello pregresso di Societe Generale, ora c’è Deutsche Bank a interessarsi direttamente della vicenda, come viene riportato da un recente approfondimento di Bloomberg.
Le soluzioni sul tavolo sarebbero diverse, per il gigante tedesco del settore bancario: dall’emissione di una propria stablecoin, fino alla partecipazione a consorzi bancari con lo stesso scopo. In mezzo però l’intera vicenda Euro Digitale, che è spinto da BCE che – al tempo stesso – sta chiedendo alle banche di supportare l’intero processo.
Difficile però, almeno a vedere i movimenti dei principali gruppi bancari europei, pensare che la ciambella di BCE a forma di Euro Digitale riesca necessariamente con il buco. Nonostante gli strali, gli attacchi e le minacce di Francoforte, il settore bancario sembrerebbe essere più che deciso a esplorare ogni opzione sul tavolo.
Cosa vuole fare Deutsche Bank?
A parlare è Sabih Behzad, che guida la divisione asset digitali del gruppo bancario tedesco:
Possiamo certamente vedere lo slancio delle stablecoin grazie ad un contesto normativo che le supporta, soprattutto negli USA. Le banche hanno diverse opzioni a disposizione per interagire con l’industria delle stablecoin – dall’agire come gestore di riserve all’emissione di stablecoin proprie, da sole o in consorzio.
Un messaggio di grande apertura e che in realtà si inserisce in un contesto europeo che è molto diverso da quanto racconta Piero Cipollone di BCE. C’è infatti appetito per queste soluzioni tecnologiche, anche made in EU, e anche se BCE avrebbe come interesse principale quello di lanciare l’Euro Digitale.
Bloomberg riporta anche l’opinione di Steven van Rijswijk, ING Group, che afferma:
Vedo un ruolo per una stablecoin europea, o le banche europee che lavorano a una stablecoin, soprattutto per il settlement nel mondo digitale.
Gli umori sembrerebbero dunque essere molto diversi da quelli che circolano a Francoforte, o meglio, che Francoforte vorrebbe farci credere maggioritari.
Sarà uno scontro importante, tenendo conto del fatto che da ottobre dovremmo vedere una sorta di configurazione definitiva per l’Euro Digitale, che dalla sua avrà la forza del potere pubblico.
Non senza qualche malumore: c’è infatti anche scarsa attenzione da parte della popolazione, nonché una certa avversione da parte degli specialisti dei sistemi di pagamento.
In Italia intanto tutto tace: abbiamo chiesto a Intesa San Paolo se ci fossero dei programmi simili a quelli di Santander e…
Quanto alla domanda su nostri programmi, non abbiamo comunicazioni da rilasciare in merito a eventuali progetti o iniziative in tale ambito da parte del Gruppo.
No comment, per ora.