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Stati Uniti al buio: niente dati (tranne ISM). Bitcoin, crypto e azioni ringraziano?

Niente dati a causa dello shutdown, almeno per il mercato del lavoro. Per il resto però, numeri poco incoraggianti.

Niente dati a causa dello shutdown che ha bloccato tutte le attività non essenziali del governo federale USA. Non ne sapremo dunque almeno per un po’ sia sulla disoccupazione USA, sia invece sui NFP, i non farm payrolls, il numero di buste paga. Un trading al buio che potrebbe estendersi a lungo, dato che all’orizzonte non sembrerebbe esserci alcuna intenzione di accordo tra repubblicani e democratici per alzare il limite massimo del debito e dunque far riprendere le attività federali.

Né il mercato crypto né quello azionario sembrerebbero essere granché preoccupati però della situazione. BTC tiene sopra i 120.000$, con il resto del mercato che tutto sommato segue, fatta eccezione per $BNB che sta vivendo un mini-ciclo a senso unico, dovuto anche alle recenti iniziative dell’exchange che è collegato a questa crypto.

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Niente dati, almeno per un po’

BLS, ovvero il Bureau of Labor Statistics non ritiene la pubblicazione di certi dati sul mercato del lavoro parte delle sue funzioni essenziali. E quindi, come avevamo già anticipato proprio sulle pagine di questo sito, non ha pubblicato gli aggiornamenti su NFP e disoccupazione. Si rimarrà dunque al buio e non si è ancora capito se tali dati si potranno avere una volta superato lo shutdown oppure se si dovrà attendere quelli del mese successivo.

Una situazione forse incomprensibile per gli europei e che però non potrà essere modificata, almeno fino a quando i due schieramenti politici principali negli USA non troveranno un accordo per superare le divergenze e dunque far tornare il governo federale e le sue agenzie alla routine.

Gli altri dati pubblicati

Ci sono stati però dati che riguardano ISM – l’Institute for Supply Management – che sono seguiti con grande attenzione dai mercati perché in grado di fotografare le aspettative e anche lo stato attuale dei business negli Stati Uniti. Numeri non positivi dal settore dell’attività delle aziende e numeri al di sotto delle aspettative per quanto riguarda il settore servizi.

Male anche i nuovi ordini, segnale di rallentamento generale da parte dell’economia USA, con le cause che andranno analizzate con maggiore attenzione e dovizia di particolari nel corso dei prossimi giorni.

Per il resto, per i dati macro più rilevanti, ci sarà da rinviare tutto alla prossima settimana, in attesa di novità da parte della politica USA. Novità che però sembrerebbero essere, almeno per il momento, inconcepibili.

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