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S&P Global ha lanciato un nuovo indice sulle criptovalute, in collaborazione con Dinari. Si chiama S&P Digital Markets 50 Index e offrirà un’esposizione diversificata ai top asset del mondo crypto. Non è la prima volta che il popolare gruppo finanziario si espone con prodotti verso il mondo crypto: ci sono già infatti diversi prodotti su Bitcoin, Ethereum, Solana, XRP, Cardano, Chainlink, Polkadot e AAVE, così come ci sono diversi indici multi-crypto, da quelli LargeCap ad altri che invece cercando di replicare sotto-comparti del settore.
Secondo quanto è stato riportato dal comunicato stampa ufficiale, l’indice traccerà le performance di 35 aziende del settore asset digitali, tra le quali anche società di infrastruttura, servizi finanziari e applicazioni blockchain, completando poi l’index con 15 criptovalute tra le più capitalizzate. La composizione dell’indice non è stata ancora pubblicata.
Cosa sono gli indici di S&P?
S&P Global cura diversi indici, che vengono poi utilizzati dai fondi o come benchmark contro il quale misurare gestione attive, oppure direttamente per la replica – fisica o sintetica – all’interno di fondi e/o ETF. L’avere un indice presso una società autorevole come S&P in genere apre a nuove applicazioni e nuovi investimenti, in quanto i gestori hanno a disposizione uno strumento per la diversificazione e per la creazione di prodotti finanziari anche complessi con una fatica minore.
In questo caso S&P ha voluto offrire un ibrido con 50 tra azioni e criptovalute – con una preponderanza delle prime, che saranno presenti con 35 aziende che si occupano direttamente o indirettamente del settore.
Non è chiaro per il momento quali saranno le azioni e le cripto che comporranno l’indice. Sappiamo però che Dinari emetterà un token, dShare, che permetterà di seguire l’indice con i propri investimenti direttamente onchain.
Seguiremo da vicino il lancio dell’indice – non c’è ancora una data – dato che è forse il più rappresentativo di ciò che sta accadendo nel comparto anche in termini di impegno degli istituzionali. Le aziende che sono ormai coinvolte nel settore sono tante – da $COIN a $HOOD, passando per miner e società di servizi finanziari generici – cosa che potrebbe rendere l’indice effettivamente diversificato, per quanto legato direttamente o indirettamente al mondo degli asset digitali.
Una buona notizia per tutto il comparto.
