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Cryptosmart - questionario antifrode truffe Bitcoin e crypto

TRUFFE Bitcoin e Crypto: Come Cryptosmart ha SALVATO OLTRE 2 Milioni di Euro!

Entriamo nel dettaglio sul questionario antifrode utilizzato da Cryptosmart e sui principali sistemi preventivi scelti dall'exchange per tutelare i suoi clienti e prevenire truffe Bitcoin e crypto.

Il segmento crypto, ormai da diversi anni, è terreno fertile per diverse tipologie di truffe Bitcoin e crypto, che il noto exchange di criptovalute italiano Cryptosmart sta combattendo con onore e sistemi che definire innovativi ed “umani” (comprenderemo il perché) potrebbe essere riduttivo. Il core di tutta la procedura di controllo messa in piedi da Cryptosmart si basa anche sulla somministrazione di un vero e proprio questionario, molto rapido e che può tutelare gli utenti registrati.

Un meccanismo che ha permesso di smascherare decine e decine di tentativi di truffa ai danni dei malcapitati (molto spesso piccoli retail e con scarse conoscenze nel settore). Il salvataggio è stato di quelli importanti: si parla di circa 2 milioni di euro, che sarebbero altrimenti finiti in paradisi fiscali, nelle mani di organizzazioni truffaldine. Spieghiamo quindi cos’è il Recovery Room Scam e come Cryptosmart (qui il sito ufficiale) ha pioneristicamente deciso di strutturare il suo sistema di protezione.

Come funzionano le truffe di recupero fondi in criptovaluta?

Già a partire da marzo 2023, Cryptosmart aveva intuito tramite i suoi sistemi di controllo che diversi clienti erano essenzialmente stati vittime di truffe, che avevano come oggetto proprio le criptovalute. Gli stessi effettuavano infatti operazioni di prelievo crypto manipolate da persone terze, le quali promettevano il recupero (se non proprio un maggior ritorno) di somme perse in precedenza tramite attività di trading online.

Il funzionamento è in realtà molto semplice e basilare, dato che si orchestra su uno schema ben preciso. Attraverso una serie di telefonate, di messaggi ed altri canali di contatto, truffatori specializzati (immedesimati spesso in pseudo consulenti, falsi avvocati, funzionali bancari, o addirittura istituzionali) cercano di raggirare persone comuni e molto spesso alle prime armi, o con scarse competenze in materia.

In che modo? Tramite la visione di documenti falsificati, screenshot non reali, o similari, i malcapitati vengono convinti di poter riottenere le somme perdute ed anche di beneficiare di una plusvalenza dovuta da irreali movimenti di mercato di Bitcoin, o altre criptovalute. Per fare ciò viene loro chiesto di registrarsi su un exchange, acquistare gli asset crypto e trasferirli successivamente su specifici portafogli (che prendono il nome di wallet).

Il tutto viene giustificato dicendo che le criptovalute richieste (molto spesso si parla del 2% del totale a titolo di AML o di tasse), servono essenzialmente per sbloccare la somma recuperata e che presto verrà restituita. Nulla di ciò è ovviamente vero e sistemi analoghi hanno purtroppo causato perdite colossali a tanti utenti ignari, molti dei quali sono stati addirittura accompagnati durante la procedura di trasferimento, tramite AnyDesk.

Truffe Bitcoin e crypto: l’approccio antifrode di Cryptosmart

D’innanzi ad una piaga inarrestabile e di certo non marginale, che ha ad oggi dimostrato forte resilienza ai tradizionali sistemi di blockchain analytics (considera che i truffatori utilizzano molto spesso indirizzi sempre nuovi e quindi “puliti”), Cryptosmart ha deciso di metterci del suo. Ha sviluppato ciò che potremmo definire un vero e proprio modello antifrode proattivo ed incentrato a 360 gradi sul cliente.

Cryptosmart - sistemi antifrode ed antitruffa
Cryptosmart – sistemi antifrode ed antitruffa

A marzo 2023, ha infatti deciso di introdurre un questionario telefonico antifrode, sul primo prelievo crypto. La risposta avveniva tramite una semplice chiamata telefonica ed il tutto era poi confermato attraverso indirizzo di posta elettronica. Un sistema che è stato successivamente affinato e che si basa invece oggi (già a partire dalla seconda metà di aprile 2023) su una videochiamata e somministrazione di domande.

Questo processo viene utilizzato da Cryptosmart (conoscilo qui) per cercare di capire se il cliente sia o meno pilotato a monte da un truffatore. Il questionario è infatti strutturato con specifiche domande, finalizzate a comprendere la presenza di un ipotetico raggiro. In ipotesi di truffa, la società procede con il blocco del prelievo in criptovalute ad abilita solamente il prelievo tramite bonifico bancario tradizionale.

Da gennaio 2025, Cryptosmart ha aggiunto una Self Declaration video registrata, nel caso di self custodial wallet, in seguito all’implementazione della Travel Rule. Nel pratico: il cliente che decide di effettuare il primo prelievo in criptovalute compila i dati indicati dallo schema travel rule, generando la transazione. Quest’ultima va automaticamente in fase di “verifica TR”, ossia in attesa di approvazione da AML.

Il cliente è contattato tramite videochiamata per essere:

  • identificato e sottoposto al questionario antifrode;
  • sottoposto alla Self Declaration video.

Identificazione e questionario antifrode di Cryptosmart

Uno dei primi “pro” del processo proposto da Cryptosmart tramite videochiamata, è quello di poter eseguire un’ulteriore identificazione di colui che è titolare del conto e che ha quindi espresso interesse nel prelevare le criptovalute tramite l’exchange. Si procede successivamente con il questionario antifrode, che si focalizza semplicemente su 5 domande (poste dall’interlocutore) e che permettono di capire molto sulla natura della transazione.

Self Declaration su Cryptosmart

Nella Self Declaration tramite video call, l’utente registrato deve concretamente mostrare il wallet self custodial (per intenderci il software presente sul suo telefono, o pc, utilizzato per le funzioni di custodia e di archiviazione) in cui sta trasferendo le criptovalute, confermando – o meno – che sia altresì in possesso della private key del portafoglio. Una metodologia quindi assodata e che ha permesso di ridurre il numero di domande in passato proposte sul questionario antifrode (ad oggi sono 5).

Ricordiamo inoltre che non è sufficiente confermare a voce, dato che la procedura richiede che il cliente debba condividere lo schermo del computer, o la telecamera del proprio device mobile, in modo da dare una prova concreta sull’effettiva esistenza ed installazione del wallet di destinazione. Questo passaggio può eliminare la possibilità che il cliente stia agendo sotto manipolazione e che stia quindi inserendo un wallet di destinazione inviato da un truffatore.

In altri termini, il fatto di non essere a conoscenza del dove finiranno i propri asset, oppure la mancata conoscenza di persona dell’individuo che ha consigliato la pratica di recupero fondi, sono tutti campanelli d’allarme che permettono a Cryptosmart di capire che l’utente è stato truffato. Di contro, se dimostra di possedere il wallet di destinazione e se ha ben chiara l’operazione (svolta in autonomia), allora il prelievo viene concretamente approvato in via definitiva.

Impegno sistematico e preventivo di Cryptosmart contro le truffe

Cryptosmart conosce bene le grandi potenzialità dei moderni tools di blockchain analytics, capaci di mappare i flussi onchain e di poter quindi essere utili sotto tanti punti di vista. Ne ammette tuttavia anche i limiti, considerando che gli stessi non sono ad oggi adatti alla prevenzione “ex ante” di schemi truffaldini. La generazione di wallet “puliti” da parte di queste organizzazioni, fa si che i sistemi di check scannerizzino il portafoglio come privo di sospetto e privo di qualsiasi alert reputazionale.

Gli strumenti di analisi e di tracciamento delle blockchain possono infatti essere fondamentali nell’analisi postuma, ossia quando il soggetto incriminato cerca di trasformare le crypto in valuta fiat (ad esempio euro, dollaro e così via). Cryptosmart ha infatti dichiarato di aver condotto un test, utilizzando un tools generico su tutti i prelievi presenti sull’exchange. Solamente lo 0,01% delle transazioni è risultata essere sospetta e quindi etichettata come truffa (dato davvero allarmante).

L’impegno sistematico di Cryptosmart si basa invece proprio sulla prevenzione, utilizzando un approccio combinato con il questionario antifrode, Travel Rule e Self Declaration su wallet self custodial. A ciò si aggiunge il valore (non calcolabile, ma significativo) delle potenziali truffe sventate grazie all’attento lavoro di prevenzione persuasiva dell’assistenza telefonica, garantita a tutti gli utenti e che ad oggi solo questo exchange offre.

Risultati di Cryptosmart contro le truffe Bitcoin e crypto

Le misure descritte nel corso dell’articolo hanno permesso a Cryptosmart di evitare che molti utenti inviassero Bitcoin e criptovalute a potenziali truffatori, tutelando così i fondi e garantendo un ulteriore sistema di sicurezza interno all’exchange. Nonostante gli sforzi, la società resta consapevole che molte organizzazioni truffaldine hanno imparato ad istruire i malcapitati, i quali – molte volte – rispondono in modo non veritiero e sincero alle domande del questionario antifrode.

I risultati ottenuti sono tuttavia molto incoraggianti, dato che si parla di circa 2 milioni di euro “salvati”, relativi a 360 clienti opportunamente tutelati. Queste somme rappresentano semplicemente i depositi in euro rimandati al conto corrente originario del cliente, in caso di identificazione potenzialmente fraudolenta delle attività di richiesta di prelievo in crypto. Numeri che mettono in ogni caso in luce che questo fenomeno è purtroppo presente, in modo sempre maggiore e che va quindi combattuto.

Conclusioni e plauso a Cryptosmart

In definitiva, la metodologia utilizzata da Cryptosmart può definirsi unica nel suo genere, grazie alla combinazione di questionario antifrode in video call, Travel Rule e Self Declaration sul wallet. Una scelta ben ponderata dal parte del gruppo, che continua ad emergere come attore chiave nel panorama crypto italiano, promuovendo un ambiente sempre più sicuro e soprattutto trasparente. Il tutto con un servizio telefonico di assistenza disponibile ed in grado di svolgere un’azione di prevenzione aggiuntiva.

Cryptosmart modulo antifrode contro truffe Bitcoin e criptovalute
Cryptosmart exchange

La dichiarazione dell’exchange è alquanto significativa:

Stiamo facendo – e continueremo a fare – più di qualunque altro exchange per proteggere i nostri utenti.

Un plauso a Cryptosmart, che è stato in grado di rendere più “umano” il controllo interno e che continua ad impegnarsi in prima linea, offrendo assistenza e supporto in lingua italiana a tutti i clienti spaventati, dubbiosi, o in cerca di un semplice conforto.

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